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TELERADIOPEDALANDOSTEREO - (DJ grillo) - FATE LE VOSTRE DEDIKE ...


alexxangel » 16 anni fa
Tanta Voglia di Lei (Pooh)

Mi dispiace di svegliarti
forse un uomo non saro'
ma ad un tratto
so che devo lasciarti
fra un minuto me ne andro'

E non dici una parola
sei piu' piccola che mai
in silenzio morderai le lenzuola
so che non perdonerai

Mi dispiace devo andare
il mio posto e' la'
il mio amore si potrebbe svegliare
chi la scaldera'
Strana amica di una sera
io ringraziero'
la tua pelle sconosciuta e sincera
ma nella mente c'e' tanta
tanta voglia di lei

Lei si muove e la sua mano
dolcemente cerca me
e nel sonno
sta abbracciando pian piano
il suo uomo che non c'e'

Mi dispiace devo andare
il mio posto e' la'
il mio amore si potrebbe svegliare
chi la scaldera'...
nella mente c'e' tanta
tanta voglia di lei

Chiudo gli occhi un solo istante
la tua porta e' chiusa gia'
ho capito che cos'era importante
il mio posto e' solo la'


amaiorani » 16 anni fa
Incontro - Francesco GUCCINI

E correndo mi incontrò lungo le scale, quasi nulla mi sembrò cambiato in lei,
la tristezza poi ci avvolse come miele per il tempo scivolato su noi due.
Il sole che calava già  rosseggiava la città 
già  nostra e ora straniera e incredibile e fredda:
come un istante "deja vu", ombra della gioventù, ci circondava la nebbia...

Auto ferme ci guardavano in silenzio, vecchi muri proponevan nuovi eroi,
dieci anni da narrare l'uno all' altro, ma le frasi rimanevan dentro in noi:
"cosa fai ora? Ti ricordi? Eran belli i nostri tempi,
ti ho scritto è un anno, mi han detto che eri ancor via".
E poi la cena a casa sua, la mia nuova cortesia, stoviglie color nostalgia...

E le frasi, quasi fossimo due vecchi, rincorrevan solo il tempo dietro a noi,
per la prima volta vidi quegli specchi, capii i quadri, i soprammobili ed i suoi.
I nostri miti morti ormai, la scoperta di Hemingway,
il sentirsi nuovi, le cose sognate e ora viste:
la mia America e la sua diventate nella via la nostra città  tanto triste...

Carte e vento volan via nella stazione, freddo e luci accesi forse per noi lì
ed infine, in breve, la sua situazione uguale quasi a tanti nostri films:
come in un libro scritto male, lui s' era ucciso per Natale,
ma il triste racconto sembrava assorbito dal buio:
povera amica che narravi dieci anni in poche frasi ed io i miei in un solo saluto...

E pensavo dondolato dal vagone "cara amica il tempo prende il tempo dà ...
noi corriamo sempre in una direzione, ma qual sia e che senso abbia chi lo sa...
restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento,
le luci nel buio di case intraviste da un treno:
siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno..."


» 16 anni fa


Incontro - Francesco GUCCINI

amaiorani

te la canto e te la suono ...

http://www.youtube.com/watch?v=dVhDqfB_yno

lax » 16 anni fa
Farewell
Francesco Guccini


E sorridevi e sapevi sorridere coi tuoi vent' anni portati così,
come si porta un maglione sformato su un paio di jeans;
come si sente la voglia di vivere
che scoppia un giorno e non spieghi il perchè:
un pensiero cullato o un amore che è nato e non sai che cos'è.

Giorni lunghi fra ieri e domani, giorni strani,
giorni a chiedersi tutto cos\' era, vedersi ogni sera;
ogni sera passare su a prenderti con quel mio buffo montone orientale,
ogni sera là , a passo di danza, a salire le scale
e sentire i tuoi passi che arrivano, il ticchettare del tuo buonumore, (tintinnare)
quando aprivi la porta il sorriso ogni volta mi entrava nel cuore.

Poi giù al bar dove ci si ritrova, nostra alcova,
era tanto potere parlarci, giocare a guardarci,
tra gli amici che ridono e suonano attorno ai tavoli pieni di vino,
religione del tirare tardi e aspettare mattino;
e una notte lasciasti portarti via, solo la nebbia e noi due in sentinella, (poi)
la città  addormentata non era mai stata così tanto bella.

Era facile vivere allora ogni ora,
chitarre e lampi di storie fugaci, di amori rapaci,
e ogni notte inventarsi una fantasia da bravi figli dell'epoca nuova,
ogni notte sembravi chiamare la vita a una prova.
Ma stupiti e felici scoprimmo che era nato qualcosa più in fondo,
ci sembrava d'avere trovato la chiave segreta del mondo.

Non fu facile volersi bene, restare assieme
o pensare d'avere un domani e stare lontani;
tutti e due a immaginarsi: "Con chi sarà ?" In ogni cosa un pensiero costante, (domandarsi)
un ricordo lucente e durissimo come il diamante (pensiero)
e a ogni passo lasciare portarci via da un' emozione non piena, non colta: (di notte) (lasciarci portare)
rivedersi era come rinascere ancora una volta.

Ma ogni storia ha la stessa illusione, sua conclusione, (conclusione) (illusione)
e il peccato fu creder speciale una storia normale.
Ora il tempo ci usura e ci stritola in ogni giorno che passa correndo,
sembra quasi che ironico scruti e ci guardi irridendo.
E davvero non siamo più quegli eroi pronti assieme a affrontare ogni impresa;
siamo come due foglie aggrappate su un ramo in attesa. (solo) (ad)

"The triangle tingles and the trumpet plays slow"...

Farewell, non pensarci e perdonami se ti ho portato via un poco d'estate
con qualcosa di fragile come le storie passate:
forse un tempo poteva commuoverti, ma ora è inutile credo, perchè
ogni volta che piangi e che ridi non piangi e non ridi con me...



alexxangel » 16 anni fa
Pino Daniele

Quando...


Tu dimmi quando, quando
dove sono i tuoi occhi e la tua bocca
forse in Africa che importa.

Tu dimmi quando, quando
dove sono le tue mani ed il tuo naso
verso un giorno disperato
ma io ho sete
ho sete ancora.

Tu dimmi quando, quando
non guardarmi adesso amore
sono stanco
perché penso al futuro.
Tu dimmi quando, quando
siamo angeli
che cercano un sorriso
non nascondere il tuo viso
perché ho sete, ho sete ancora.

E vivrò, sì vivrò
tutto il giorno per vederti andar via
fra i ricordi e questa strana pazzia
e il paradiso, che non esiste
chi vuole un figlio non insiste.

Tu dimmi quando, quando
ho bisogni di te almeno un'ora
per dirti che ti odio ancora.

Tu dimmi quando, quando
lo sai che non ti avrò e sul tuo viso
sta per nascere un sorriso
ed io ho sete, ho sete ancora.

E vivrò, sì vivrò
tutto il giorno per vederti andare via
fra i ricordi e questa strana pazzia
e il paradiso, che non esiste
chi vuole un figlio non insiste

amaiorani » 16 anni fa
QUANDO QUANDO QUANDO
(Tony Renis / A. Testa)

Tony Renis - 1962


Dimmi quando tu verrai,
dimmi quando... quando... quando...
l'anno, il giorno e l'ora in cui
forse tu mi bacerai...
Ogni istante attenderò,
fino a quando... quando... quando...
d'improvviso ti vedrò
sorridente accanto a me!
Se vuoi dirmi di sì
devi dirlo perché
non ha senso per
la mia vita senza te...
Dimmi quando tu verrai,
dimmi quando... quando... quando...
e baciandomi dirai,
"Non ci lasceremo mai!"
Se vuoi dirmi di sì
devi dirlo perché
non ha senso per
la mia vita senza te...
Dimmi quando tu verrai,
dimmi quando... quando... quando...
e baciandomi dirai,
"Non ci lasceremo mai!"

ciao » 16 anni fa
Vecchi ricordi............. :miao:


Stadio

Pensi all'amore
pensando a me
ti batte il cuore
dimmi perché
le paure che hai
i sogni incerti
non confonderti mai
saran tuoi sempre

Senti l'amore
stringiti a me
ti batte il cuore
dimmi perché
questo tempo per noi
e' poco e prezioso
passerà , prima o poi
e non tornerà 
se ti stringo un po' di più
ballando al buio, in silenzio
il tempo, il tempo sorriderà 
ballando al buio in silenzio.

Ti bacio piano
piccola mia
bacio il respiro
che porta via
le paure che hai
i sogni incerti
non li scorderò mai
saran per sempre
se ti stringo un po' di più
ballando al buio in silenzio
il tempo il tempo sorriderà 
ballando al buio in silenzio
in silenzio...
in silenzio...



» 16 anni fa
Stadio- ballando al buio- a Nocera Terinese
[purtroppo audio e video sono "incerti"]

http://www.youtube.com/watch?v=ZhWlDPru96E

» 16 anni fa
Canzone della bambina portoghese
(Francesco Guccini)

E poi e poi, gente viene qui e ti dice
Di sapere gia' ogni legge delle cose
E tutti, sai, vantano un orgoglio cieco
di verita' fatte di formule vuote
E tutti, sai, ti san dire come fare,
Quali leggi rispettare, quali regole osservare,
Qual e' il vero vero
.
E poi, e poi, tutti chiusi in tante celle,
Fanno a chi parla piu' forte
Per non dir che stelle e morte fan paura.
Al caldo del sole, al mare scendeva la bambina portoghese
Non c'eran parole, rumori soltanto come voci sospese.
Il mare soltanto, e il suo primo bikini amaranto,
Le cose piu' belle e la gioia del caldo alla pelle.
Gli amici vicino sembravan sommersi dalla voce del mare;
O sogni o visioni qualcosa la prese e si mise a pensare;
Senti' che era un punto al limite di un continente,
Senti' che era un niente, l'Atlantico immenso di fronte
.
E in questo sentiva qualcosa di grande
Che non riusciva a capire, che non poteva intuire;
Che avrebbe spiegato, se avesse capito lei, e l'oceano infinito;
Ma il caldo l'avvolse, si senti' svanire e si mise a dormire.
E fu solo del sole, come di mani future.
Restaron soltanto il mare e un bikini amaranto.
E poi e poi, se ti scopri a ricordare,
Ti accorgerai che non te ne importa niente.
E capirai che una sera o una stagione
Son come lampi, luci accese e dopo spente
.
E capirai che la vera ambiguita'
E' la vita che viviamo, il qualcosa che chiamiamo esser uomini,
E poi, e poi, che quel vizio che ci uccidera'
Non sara' fumare o bere, ma il qualcosa che ti porti dentro,
Cioe' vivere
.

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