..all'interno della mia cabina, avevo chiesto a GRTULKO di seguirmi, cominciai a cambiarmi gli indumenti bagnati dall'effetto sorpresa. Il visitatore in panne, rimaneva immobile vicino alla porta e seguiva i miei gesti, almeno così presumevo.
Chissà qual'era il loro modo di espletare i bisogni quotidiani..quindicinali?mensili? O forse avevano superato questa fase e metabolizzavano interamente il cibo..mah! Vagando da una supposizione all'altra, pensai a quanto poteva essere diverso il loro modo di interpretare la quotidianità , e con esso i sentimenti di noi comuni mortali.
"Ami molto la tua compagna?" Gli rivolsi questa domanda, tornando all'immagine di una ragazza che era stata il motivo del mio imbarco quasi clandestino.
Un RUTTO di dimensioni colossali riempì l'intera cabina e a mio parere, vista la portata sonora, anche di quelle adiacenti.
Pochi secondi dopo, il traduttore entrò in funzione.."Amo? Vuoi dire se veniamo dallo stesso pianeta?"
Sorpreso dalla risposta, replicai: " No. Intendo dire se ne sei innamorato.. se faresti qualsiasi cosa pur di restare accanto a lei"
Secondo rutto con modalità più bassa e grave del primo.
" Faccio..faccio quello che posso..guidare guido io perchè lei c'ha sempre il mal di testa, con i genitori se vola uno schiaffo è sempre il mio..in quanto al plutonio, se lei mi avesse dato retta al momento della partenza, ora non staremmo in questo chashino (il traduttore faceva quello che poteva)"
" In che senso.." Chiesi
" Nel senso che le avevo chiesto di dare un'occhiata al portabagagli, e come al solito lei ha detto che era tutto a posto!"..." Però, quelle catzarhola di meteoriti da comodino, quelle mica se le è scordate! Ne abbiamo la navetta piena zeppa! Apri uno scaffale e ti cascano addosso! Cerchi lo spaziopass e...all'ultimo casello varco dimensionale, abbiamo fatto una fila dietro di noi lunga un miglio luce, perchè lei lo aveva infilato nelle meteoriti del suo beauty case!"
GRTULKO sembrò riflettere un attimo sulla prossima affermazione; cominciò una sorta di dondolio da un "piede" all'altro, quasi fosse alla ricerca di un'ispirazione.
Infine si spostò con il baricentro totalmente a sinistra e sganciò un PETARDO ANALE mostruoso.
La porta alle sue spalle si spalancò con una violenza tale che ebbe l'inerzia di sbattere due o tre volte di seguito, prima di scardinarsi del tutto.
Io fui scaraventato al suolo vicino alla branda e durante il volo, vidi la mia testa sfiorare il lavandino della cabina e non colpirlo per pura fatalità .
Seduto a terra, con un braccio sul mio letto e l'altro rivolto verso GRTULKO in un gesto di difesa, capii di aver toccato un argomento delicato.
Tra le tante cose che avrei potuto dire, nel momento più paradossale della mia vita, con un filo di voce, scandii una sola domanda:
" Per cortesia, potresti aprire l'oblo per dare aria alla stanza?"