Poco frequentati dall’escursionismo a piedi, e in bicicletta il gruppo degli Ausoni merita particolare interesse da ogni punto di vista, nonostante la scarsa copertura forestale ridotta dall’uomo a favore dei pascoli, rimangono tuttavia testimonianze concrete dell’originaria vegetazione, come la sughereta di San Vito la più significativa del centro Italia, e nelle aree più isolate e selvagge rare forme vegetative spontanee.
Non aspri i crinali e di modesta elevazione le cime (il M. Calvilli 1116 mt la più alta), con i fertili pianori hanno favorito una discreta antropizzazione che è stata orientata ad insediamenti finalizzati alla pastorizia e l’agricoltura, modificando dolcemente la natura del terreno con armoniose opere di terrazzamenti, e costruzioni in pietra (capanne, case, ricoveri per il bestiame, forni, piccoli frantoi ed altro) di cui rimangono tangibili testimonianze quando non sono tuttora utilizzati per l’allevamento delle bufale e capre e la piccola agricoltura.
Alle originarie vie di comunicazioni montane oggi si aggiungono nuovi sterrati per usi forestali che permettono l’uso della bicicletta per scoprire e vivere armoniosamente questi magnifici luoghi. Questo giro racchiude le peculiari realtà umane ed ambientali presenti e passate dei Monti Musoni, passando in rassegna gli aspetti più significativi.
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Quest’anello è impostato nel margine nord - est dei monti Ausoni, siamo in provincia di Frosinone e partiamo dal paese di Amaseno (distante km 117 da Roma) da quota 110 m. Dal piazzale del mercato sulla stradina del bar in direzione nord al bivio si gira a destra, ad un tornante si attraversa la strada, a destra si ritorna in paese, subito a sinistra due volte consecutive fino ad incrociare la S.P. Guglietta (km 2,730) dove si gira a destra per Vallecorsa.
Ora su asfalto per vari km si attraversa Vallefratta fino a Case De Sanctis (km 7,950), dove si gira a destra su stradina secondaria per via Quercia Grossa, si risale Vallereale, si supera un fontanile di acqua potabile si prosegue dritti su asfalto fino ad arrivare al cimitero di Vallecorsa (km 12,950), al bivio successivo (km 13,120) si gira a destra in discesa, si supera il fosso e si prosegue a sinistra lungo la valle.
Si riattraversa il fosso e si passa accanto alle tipiche vasche scavate in blocchi di calcare adagiate intorno a due polle d’acqua che formano l’antico lavatoio di Vallecorsa, poco dopo riattraversato di nuovo il fosso ad un bivio (km 16,170) si gira a sinistra ignorando la strada sterrata davanti a noi in salita, si passa poi accanto al campo sportivo di Vallecorsa e si incomincia a salire la “Valle dei Monaci†dapprima lentamente e poi più decisamente fino a che il fondo rimane costituito da pietrisco di calcare molto smosso con poco grip e relativo impegno nella guida (km 22,150), si arriva ad un bivio 774 mt che si affaccia sulla piana di Fondi, con vista sull’omonimo lago il mare e l’affilata cresta del Monte delle Fate (km 23,610) si prosegue a destra in salita, fatto un doppio tornante con una cisterna d’acqua (km 24,780 – 872 m) e dopo una interruzione della sterrata si arriva ad un bivio (km 25,200 – 873 m), dove a sinistra porta a Monte Calvo, si prosegue a destra fino al bivio successivo (km 25,520 – 852 m), dove si continua sempre a destra , al (km 26,100 – 800 m) si prende a destra in salita un tratturo più modesto che si stacca dalla principale e prosegue immerso nella vegetazione nel suo corso si apre sul margine sinistro parzialmente occluso da un masso l’ingresso di una cavità verticale dopo un chilometro e mezzo dall’inizio di questa variante si perviene ad un bivio (740 m) con interessante visuale su l’agglomerato rurale di Case Giuliani e Campo d’Aceto che si raggiunge prendendo a sinistra in decisa discesa dopo aver superato un rudimentale cancello in ferro (km 27,760 – 674 m), qui si affronta la lunga discesa che termina con una sbarra su stradina comunale in asfalto in località Longana (km 33,180 – 201 m), dove si gira a destra, dopo poche decine di metri al primo incrocio ancora a destra percorrendo un rettilineo che termina ad un bivio (km 34,580) da qui a sinistra in breve sulla destra si prende stradina con l’indicazione “ristorante al solito postoâ€, dopo un tratto su calcare altro bivio su asfalto (km 36,480 – 190 m) qui a sinistra, poi ancora a destra al successivo incrocio (km 36,930), in salita verso il Santuario dell’Auricola, da questo punto in graduale ma decisa salita si raggiunge il bivio per il Santuario 274 m che merita una visita con una breve deviazione a destra, ritornati sulla stardina principale (sempre asfaltata) si raggiungono le pendici di Monte Arso (km 39,380 – 478 m) dove si stacca a destra una sterrata e finisce l’asfalto nella direzione principale si ignorano più avanti una traversa a sinistra poi al (km 40,180) una a destra che porta sulla costa del M. Pizzuto che si affaccia su Vallecorsa, su calcare si sale a tornanti fino ad uno slargo con grande cancello in ferro (km 42,280 – 630 m) da qui a poche centinaia di metri c’e’ la cima Civitella quota 886,5 mt.
Inizia ora la discesa piuttosto ripida con lungo tratto cementato, ignorando i vari tratturi che da essa dipartono fino a giungere a valle (km 48,780) ad un incrocio da quale girando a destra su un ponticello si giunge ad Amaseno (km 50,00).
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