calendario

Nulla è dovuto agli accompagnatori per le attività escursionistiche
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ATTENZIONE: NON è più possibile iscriversi o rinnovare l'iscrizione e/o consegnare il certificato medico alla partenza dell'escursione.

Escursione (MTB) del 20/03/2004 n. 122

 

Tevere - Pineta di Ostia

 
 
Orari, Appuntamenti e partenza
ore 09.00 incrocio Via di Dragone - Angolo via Sarnico
 
Contatti e Organizzazione:
Claudio Nichele
Mauro De Santis
Note Significative del percorso
Impegno fisico (1-5): 2
Diff. Tecnica (1-5): 2
Lunghezza del percorso: 46 km
Dislivello: 100 mt
 
Situazione Acqua:
 
Descrizione Ambientale
Per scoprire le attrattive del Litorale, la bicicletta è forse il mezzo più adatto: gli appassionati della natura possono esplorare la splendida pineta di Castel Fusano (il grande parco pubblico di Roma, oltre mille ettari di macchia sempreverde); gli amanti dell’archeologia hanno a disposizione un eccezionale complesso archeologico a poca distanza, gli scavi di Ostia Antica presso il borghetto medioevale e, se non bastasse c’è da visitare la necropoli di Porto a Isola Sacra e i porti imperiali di Claudio e Traiano a Fiumicino);
Castel Fusano: C’era una festa primaverile di pescatori a Castel Fusano come documenta un bellissimo acquerello del secolo XIX di proprietà del principe Chigi.
Il suo avo Sigismondo aveva fatto togliere i poligoni di selce della via Severiana per collegare il casale al mare. (Quei poligoni che poi furono collocati al loro posto quando il Governo acquistò la pineta nel 1932 per donarla al comune di Roma).
Diversi personaggi vi passarono attraversando il bosco che allora si chiamava “Selva Laurentina”: Papa Gelasio in fuga da Porto invasa dai Teutonici di Enrico V, preso sulle spalle dal cardinal Ugone e tratto in salvo ad Ardea; il 25 agosto 1190 anche Riccardo Cuor di Leone re d’Inghilterra, sbarcato ad Ostia per partecipare alla crociata che, percorrendo il bosco, notò che abbondava di cervi, daini e caprioli. (Oggi restano i cinghiali che talvolta s’intravedono grufolare per la pineta e sono particolarmente ghiotti di asfodeli, dal rizoma odoroso sotterraneo).
Nel 1620 la famiglia Sacchetti di Firenze acquistò la tenuta: fallito un primo tentativo di colonizzazione agricola (a causa della malaria) ci provò con l’allevamento del bestiame e specialmente delle bufale per la produzione di latticini e trainare carri agricoli e barrozze, ma anche così andò male. Allora i Sacchetti tentarono con il pino da pinoli, sull’esempio delle pinete marittime toscane e questa volta il tentativo riuscì talmente bene che ne piantarono circa 30.000. Così dalla collaborazione dell’uomo con la natura, nacque un autentico paradiso in cui la macchia mediterranea di lentischi, alaterni e cisti si fonde mirabilmente con i maestosi pini dalla chioma ad ombrello. Castel Fusano diventò un’azienda agricola modello che viveva di caccia dell’industria dei pinoli.
Nel 1714 in località Palombaro, furono scoperti i ruderi ritenuti della Villa di Plinio (oggi si ritiene essere piuttosto dell’oratore Ortensio). I Sacchetti acclimatarono nella tenuta anche alcuni dromedari, adibendoli ai trasporti, ma nel 1755 dovettero vendere ai Chigi il casale con la pineta.
“La speculazione aveva messo gli occhi sull’incantevole località ” (scrive A. Munoz ne “Il Parco di Castel Fusano” Roma 1933): nel 1888 una certa società “Laurentina” aveva il progetto di costruire un sobborgo marittimo alberghiero sul Lido di Castel Fusano. L’iniziativa fallì, per fortuna, altrimenti la secolare pineta sarebbe una banale stazione balneare. Con la nascita del Lido di Ostia negli anni Trenta fu abbandonata l’idea di far nascere un grande porto lungo il canale dei Pescatori. Collegata al Lungomare Duilio e alla città dall’asse della Colombo, la sorte della pineta marina di Castel Fusano di diventare il più grande parco pubblico di Roma era deciso. Non altrettanto previsto era l’attuale triste abbandono.
Ostia Antica: Pochi posti al mondo offrono l’emozione di un tuffo nel passato. Fin dall’ingresso rivela l’ordito stradale praticamente intatto, un grande decumano che va verso il mare incrociando una serie di “cardines”. Poi alla “taberna” del pescivendolo, si biforca in due rami descrivendo una grande Y: uno va al Lido, l’altro va a confluire a Tor Boacciana, che forse era il basamento dell’antico faro di Ostia.
Il faro di Ostia e quello di Alessandria pochi sanno che segnavano la rotta più battuta del mediterraneo. Dall’Egitto provenivano tre quarti del fabbisogno di grano di Roma. La grandi navi frumentarie romane, i più grandi bastimenti del mondo antico, spiegavano la vela maestra sulle rive del Nilo, col loro carico di grano, spingendosi verso Occidente, alle rive del Tevere. Sceglievano la stagione estiva, ma non sempre evitavano i venti insidiosi del Mediterraneo. Ne sa qualcosa l’apostolo Paolo, scampato al naufragio su una di queste navi, sulle coste maltesi. Ostia era dunque città pingue di traffici e commerci, come si vede nelle decorazioni musive accanto alla caserma dei vigili dove sono rappresentate in mosaico le quattro province che rifornivano Roma: la Sicilia un “logo” a tre gambe, la Spagna una donna coronata da un ramoscello d’ulivo, l’Egitto una figura maschile con testa di coccodrillo, l’Africa u
 
Descrizione Tecnica
Descrizione generale del percorso
Il percorso, che si svolge fra le sponde del Tevere e la Pineta di Ostia, può essere percorso da chiunque abbia un minimo di allenamento fisico (alla fine avremo percorso poco meno di 50 Km) purché in possesso di una MTB. Esso non presenta alcuna difficoltà a livello tecnico se si fa eccezione del superamento delle vie Ostiense e Via Del Mare su di un cavalcavia pedonale con bici in spalla e alcuni brevi tratti sabbiosi.
Tuttavia occorre attraversare vie di grande traffico come la Cristoforo Colombo pertanto è consigliata la massima prudenza ai semafori.
Si raccomanda infine la massima attenzione a controllare la velocità specie quando si passa nei viali dove l’affluenza dei pedoni (fra cui anziani e bambini), cani e di altri bikers è maggiore.

Descrizione tecnica del percorso
Il percorso è in pratica lineare anche se si percorre al rientro su vie parallele a quelle fatte all’andata. La prima parte del tracciato (ad inizio e fine giro) si svolge lungo i terrapieni di contenimento del Tevere nel tratto che da Dragona porta verso la foce sino alla biforcazione al suo estuario dove si svolta a sinistra verso Ostia Antica.
La seconda parte va da Ostia Antica e attraversa la Pineta di Castel Fusano.
Partenza da Casale Dragone a cui si accede da via Di Dragone angolo via Sarnico.
Attraversato il casale si giunge alla prima Idrovora e si costeggia il Tevere sulla sponda sud lungo il terrapieno di contenimento in direzione Ostia.
Sulla sinistra scorgiamo la riserva del Pantano e alla nostra destra il Tevere.
Superato le aree Monti del Sale e Favaro si giunge al Capo due Rami dove il Tevere si dirama nel suo estuario: a destra (Nord) il ramo che porta a Fiumicino e a sinistra (Sud) il ramo che prosegue per Ostia.
In località Capoccio, poco prima del ponte della Scafa, siamo costretti a lasciare il fiume e a dirigerci sempre su strada bianca fino a via Capo due Rami che sbocca su via dei Romagnoli esattamente al Borgo di Ostia Antica (presso l`entrata agli Scavi di Ostia) dove troviamo il primo rifornimento Idrico (percorsi circa 10 Km dalla partenza).
Da questo momento in poi frequenti sono le fontane per il rifornimento idrico.
A questo punto si può attraversare via dei Romagnoli su strisce pedonali, visitare velocemente il Borgo (molto caratteristico) e attraversare la via del Mare e l`Ostiense o al semaforo della rotonda dell`incrocio con via Di Castel Fusano oppure utilizzando il cavalcavia per pedoni (bike in spalla sulle scale).
Subito dopo aver passato il ponte della Ferrovia si lascia nuovamente la strada asfaltata voltando a destra e, superato il Cimitero di Ostia Antica, si prosegue fino alla località Piana Bella dove un sentiero ci porta a via Di Castel Fusano poco prima del Canale dei Pescatori.
Superato il Canale dei Pescatori si entra nel Parco della Pineta di Ostia dove si percorrono vari single track che ci portano sino alla Cristoforo Colombo.
Superata la Cristoforo Colombo al semaforo con via di Castel Fusano si prosegue nella Pineta di Castel Fusano sino alla zona archeologia della Villa di Plinio.
Da qui comincia il ritorno che presentare alternative lungo single track diversi da quelli fatti durante l`andata ed eventualmente una puntatina alla rotonda di Ostia (quella alla fine della Cristoforo Colombo) con vista panoramica sul Mare.

PS Durante il percorso alcune varianti permettono di visitare i resti della Villa di Livio (villa romana marittima con il disegno del peristilio ancora leggibile e un mosaico a tessere bianco-nere raffigurante Nettuno circondato da pesci e altre creature del mare), della Villa di Plinio (o più probabilmente di Ortensio), l’antico tracciato della Via Severiana (sentiero in terra battuta riconoscibile per il basolato romano) e dare uno scorcio a Villa Chigi realizzata nel Seicento da Cortona.
 
Note
Via Di Dragona e` raggiungibile diretttamente da via dei Romagnoli subito sotto la Rampa del secondo cavalcavia per Acilia venendo da Roma.

Partenza Giro: ore 09.00

non e` previsto pranzo al sacco, ma uno snack a meta` giro.

Lungo il percorso sono presenti numerose fontane.
 

Il Casco è sempre obbligatorio.
Tra gli accessori portate un paio di occhiali, i guanti e il kit per le riparazioni.
Fate sempre attenzione e seguite le indicazioni dei Coordinatori.
Assicuratevi di essere in regola con la tessera associativa e con il certificato medico.

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Legenda

Tipo di Mezzo richiesto:
M: Mtb - percorso prevalentemente in fuori strada
S: Bdc - percorso su strada da effettuarsi con specialissima
E: Enduro - percorso Enduro, protezioni e casco integrale obbligatorio
G: Giovani - percorso adatto ai giovani Pedalandini
V: Vintage - percorso per bici da strada vintage
C: Corso - didattica

Impegno Tecnico:
1 : fondo buono, strade larghe, pianeggianti, spesso asfaltate
2 : fondo generalmente buono, presenza di qualche piccola asperità
3 : fondo variable, non sempre in buone condizioni, alcuni tratti di single track, passaggi in zone boscose, non sempre il percorso è subito individuabile
4 : diversi tratti in cattivo stato, single track, tratti non subito individuabili, passaggi tecnici, è richiesta un'ottima padronanza del mezzo e capacita' di guida
5 : lunghe salite, lunghe discese, tratti molto esposti, tratti tecnici, fondo molto impegnativo, passaggi in zone dove non esiste strada segnata o sentiero, è richiesto ottima capacita' di guida, di orientamento e tecnica

Impegno Fisico:
1 : impegno minimo, escursione adatta a tutti, durata breve
2 : escursione adatta a tutti, minimo impegno fisico, con qualche lieve asperità da affrontare
3 : adatta a biker con minimo allenamento, percorso con alcune salite e discese che richiedono un certo impegno
4 : adatta a bikers con buon allenamento, percorso che richiede capacità e resistenza, presenza di salite e discese impegnative
5 : escursione per biker ben allenati, con notevoli dislivelli sia in salita che in discesa, tratti molto tecnici o da percorrere con bici in spalla
6 : Grande impegno fisico richiesto. È necessaria una preparazione fisica completa.

Ricordatevi sempre:
Cercate di non andare mai soli.
Se fate uscite solitarie, lasciate sempre detto dove andate e quanto avete intenzione di restare fuori!
Nelle uscite di gruppo, portate con voi il Tesserino di Pedalando.
Per motivi assicurativi, non è possibile autorizzare all'escursione persone non in regola con il tesseramento.
La bici deve essere sempre in ordine, controllata e verificata.
La sicurezza e la prudenza sono fondamentali per se stessi e per gli altri. Comportamenti irresponsabili non sono tollerati.

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