Escursione (MTB) del 09/10/2004 n. 160
La Marcigliana
Il parco si estende sul sistema di basse alture che, partendo dalla valle del Tevere, giungono fino ai rilievi sempre più accentuati della Sabina, dei Monti Lucretili e dei Monti Tiburtini; il paesaggio è caratterizzato da profonde valli ricoperte da vegetazione a macchia e ameni pianori a pascolo o a seminativo estensivo. Pochi residui di bosco testimoniano l’esistenza, in tempi remoti, di una copertura vegetazionale imponente (cerri, farnie, roverelle ed altre specie quercine oltre a olmi ed aceri); anche la fauna selvatica, ancorché presente in molti esemplari, tra cui è da notare soprattutto la lepre italica, appare notevolmente depauperata.
La caratteristica più apprezzata appare però la coesistenza, all’interno della riserva, di attività dell’uomo e natura: ne sono testimonianza i molti casali antichi, sovente realizzati su preesistenti ville romane (Casale della Marcigliana, Casale della Cesarina), le torri medievali (Tor S.Giovanni), i segni di insediamento urbano (città latina di Crustumerium) e le particolari produzioni quali quella dell’argilla (fornaci di Valle Ricca).
Per maggiori informazioni sulla Riserva della Marcigliana ci si può fermare presso la Coop. Tor S.Giovanni oppure consultare i siti Internet : www.romanatura.roma.it/parchi/marcigliana.php o http://web.tiscali.it/marcigliana/
In generale si svolge per circa il 40% su asfalto e per il resto su carrareccia.
Si parte dall’incrocio tra Via della Cesarina e Via di Tor S.Giovanni, accanto ad un evidente stazione di trasmissione di segnali radio. Ben presto si lascia il viale di eucalipti presso un bivio a sinistra dove inizia una strada in asfalto che si dirige a saliscendi verso il centro della riserva, in mezzo a un piacevole paesaggio di campi coltivati e casali.
Arrivati in prossimità della valle del fosso Ornale si scende rapidamente su sterrato fino ad un ponticello e, passato il corso d’acqua, si inizia a salire, dapprima con uno strappo più ripido e poi più dolcemente fino ad un casale ove troviamo un incrocio a T.
Qui si gira a destra rimanendo in quota e in breve si giunge ad un incrocio e si svolta a sinistra in ripida discesa su asfalto (attenzione alla velocità: ci sono alcuni dossi dissuasori). Si arriva in basso sulla provinciale di Valle Ricca, caratterizzata da opifici e fornaci; si prosegue in pianura (facendo attenzione alle numerose automobili e lasciando a destra il bivio per Monterotondo) fino ad un incrocio sulla sinistra per Via Monte Massa, nei pressi di una fornace. Si costeggia in leggera salita il muro della fornace e si superano alcune sbarre, che si possono superare facilmente. La strada, sterrata ma agevole, sale ora con maggiore pendenza con due tornanti fino alla sommità del colle per proseguire con variazioni di pendenza e l’attraversamento di un casale abbandonato (ma pieno di cani) fino ad un cocuzzolo, dove si inizia a scendere. Si raggiunge una strada più ampia che, dopo aver attraversato un`altra azienda agricola in disuso, oltrepassa il fosso di Valle Regina e comincia a risalire velocemente. Si giunge in breve, dopo una sbarra, all’incrocio a T già percorso in precedenza e si gira quindi a destra ripercorrendo a ritroso la strada in discesa fino al fosso Ornale e poi in salita fino all’asfalto che ci riporta al punto di partenza.
Il Casco è sempre obbligatorio.
Tra gli accessori portate un paio di occhiali, i guanti e il kit per le riparazioni.
Fate sempre attenzione e seguite le indicazioni dei Coordinatori.
Assicuratevi di essere in regola con la tessera associativa e con il certificato medico.
