calendario

Nulla è dovuto agli accompagnatori per le attività escursionistiche
Per partecipare occorre iscriversi preventivamente all'associazione
Le nostre attivita sono accessibili esclusivamente ai soci regolarmente iscritti e con certificato medico valido.

ATTENZIONE: NON è più possibile iscriversi o rinnovare l'iscrizione e/o consegnare il certificato medico alla partenza dell'escursione.

Escursione (MTB) del 25/02/2007 n. 406

 

Canale Monterano

 
 
Orari, Appuntamenti e partenza
ore 08:15 piazza di Montevirginio

ore 08:30 partenza
 
Contatti e Organizzazione:
Fausto Fiume
Bruno Giuliani
Note Significative del percorso
Impegno fisico (1-5): 3
Diff. Tecnica (1-5): 4
Lunghezza del percorso: 42 km
Dislivello: 850 mt
 
Situazione Acqua: SI
 
Descrizione Ambientale
LA RISERVA NATURALE REGIONALE DI MONTERANO

Si tratta di un’area molto gradevole, con sentieri semplici e dislivelli modesti,che portano alla scoperta,oltre che di una zona interessante dal punto di vista naturalistico, di una continua e antica presenza umana, a partire dall’età del bronzo fino alla fine del 1800.

La flora è composta prevalentemente da bosco misto di specie caducifoglie, in particolare da vegetazione ripariale lungo i numerosi fondovalle (ontani e salici), e da specie tipiche della della vegetazione mediterranea nelle esposizioni più assolate (lecci, eriche, corbezzoli), passando per specie ad esigenze microclimatiche intermedie sugli ambienti collinari (carpini, aceri, frassini, castagni e cerri). Numerose in primavera le orchidee fiorite, nonché primule, crochi, anemoni e bucaneve negli ambienti umidi.

Assai ricco il patrimonio faunistico della Riserva, anche grazie ai tanti anni trascorsi dalla chiusura dell’area alla caccia e al recupero dei suoli abbandonati dal pascolo e dall’agricoltura, abbandono che ha consentito il ritorno del bosco e degli arbusti. Numerose le specie rare e minacciate tra gli invertebrati: gli anfibi quali la rarissima salamandrina dagli occhiali, i rettili, quali la testuggine palustre, il saettone, il biacco e la coronella; moltissime specie di rapaci quali il bianco, il nibbio, la poiana, lo sparviero. Tra i mammiferi citiamo il gatto selvatico, la martora, la lepre, oltre ai tanti piccoli mammiferi del bosco.


IL MONUMENTO NATURALE DELLA CALDARA

Istituito nel 1988, ha un’estensione di 93 ha su un terreno di proprietà dell’Università Agraria di Manziana. Si tratta di una spettacolare larga depressione vulcanica del terreno, caratterizzata da fenomeni idrotermali legati all’attività del complesso vulcanico Sabatino, alla cui estremità sud-occidentale è situata. Tali fenomeni consistono prevalentemente nell’emissione di acqua che, penetrando in profondità attraverso fessure della rcccia, si miscela ad anidride solforosa e anidride carbonica, venendo inoltre a contatto con zone rocciose ad elevata temperatura, riscaldandosi e risalendo dal profondo, così che, giunta in prossimità della superficie, ad una temperatura di ormai circa 20 gradi, per la bassa pressione e per il rilascio dei gas, fa gorgogliare l’acqua e il fango di polle e laghetti. Quest’acqua, ricca soprattutto di composti dello zolfo, come l’anidride solforosa, fuoriuscendo incontra le acque superficiali di origine meteorica più ossigenate, dando luogo al processo di deposizione dello zolfo, che, depositatosi, assume quel caratteristico colore che va dal bianco, al grigio, al giallo e determina quell’inconfondibile odore tipicamente legato alla presenza di sorgenti sulfuree.
I gas liberati da queste acque, in concentrazioni elevate e in particolari condizioni atmosferiche, possono essere tossici, portando alla morte piccoli mammiferi e uccelli, tanto che alle volte se ne possono trovare, in prossimità della polla centrale, i piccoli cadaveri. Miscelandosi con l’aria invece, possono avere effetti benefici. Sembra da attribuirsi a questo il fatto che mentre molte epidemie colpirono duramente nell’antichità i paesi limitrofi, a Manziana furono di lieve entità. La presenza di fanghi solfurei inoltre, attirava l’attenzione dei legionari romani, che, di ritorno da spedizioni in terre lontane, venivano qui a fare dei bagni per liberarsi da eventuali malattie esotiche.


LA MACCHIA GRANDE DI MANZIANA

Il bosco di Macchia Grande, di proprietà dell’Università Agraria di Manziana, rappresenta un importante residuo di bosco planizziario; protetto dai rilievi tolfetani dai venti provenienti dal mare è in prossimità del lago di Bracciano, si trova in una zona di clima mediterraneo, che conserva un certo grado di umidità, così da essere composto da Cerro, insieme con Farnia, Farnetto, Carpino e Acero campestre, nonché sottobosco di agrifoglio e pungitopo. Sebbene il bosco, comunque ambiente molto suggestivo, nonché fresco rifugio dal caldo estivo, possa risultare poco vario, esso è arricchito dalla presenza di un certo numero di antichi reperti, quali il Ponte del Diavolo, La Mola e un tratto dell’antica Via Clodia.
Il bosco inoltre offre riparo e cibo a numerosi uccelli e mammiferi, tra cui il Picchio verde (di cui si sente frequentemente il battere del becco), la Ghiandaia e il rampichino. Diffusa è la presenza di Volpe, Tasso, Donnola e di Istrice, di cui si trovano lungo i sentieri gli aculei bianchi e nere indice del suo passaggio.


(da MONTI DELLA TOLFA edizioni IL LUPO)
 
Descrizione Tecnica
Come si può dedurre dalle schede introduttive, l’escursione ha come proposito quello di esplorare tre delle aree più interessanti nei dintorni di Roma, per di più molto vicine tra loro e quindi facilmente collegabili in MTB.

Inoltre, nonostante il dislivello assai modesto renda il giro godibile anche ai meno allenati, alcuni passaggi tecnici, ed in particolare una ripida salita su terreno sassoso ed assai smosso e una discesa in single track ricca di gradoni, permetteranno anche ai più smaliziati di saggiare le proprie capacità.

Lasciata la piazza di Montevirginio si scende verso Oriolo attraverso il suggestivo viale delle Olmate. Si prosegue quindi su sterrato lungo la Strada della Castellina verso il Passo delle Barrozze, che permette di guadare il fiume Mignone su fondo cementato. Questo rende l’attraversamento assolutamente sicuro anche se assai suggestivo.

Si risale verso un trivio dove si svolta a sinistra in direzione di Fontiloro. Una ripida discesa su fondo cementato porta ad un cancello da scavalcare prima di guadare il fosso Vecchierello. Di qui, percorrendo in salita due tornanti nel bosco, si arriva in prossimità di una grossa quercia dovre si dovrà svoltare a sinistra per ridiscendere nuovamente verso il Mignone, da guadare ancora su fondo cementato.

La salita successiva si presenta molto tecnica, particolarmente in questa stagione in cui l’umidità rende ancora più scivoloso il fondo sassoso, già molto smosso. Inoltre la presenza di varie canaline prodotte dallo scolo dell’acqua potrà rendere problematica la scelta della giusta traiettoria. Per questo, ed anche per la pendenza proibitiva degli ultimi cento metri, arrivare in cima senza aver messo il piede a terra sarà prerogativa di pochi.

Finita la salita e superato un cancello di legno si prosegue in leggera discesa verso Monterano, vecchio insediamento abbandonato a partire dal 1700 per effetto della malaria e definitivamente nel 1799 per la distruzione ad opera delle truppe di Napoleone. Di particolare interesse è il castello Orsini Altieri situato sul punto più alto dell’abitato e la fontana opera del Bernini (quella presente è una copia il cui originale è nella piazza del municipio di Canale).

Si scende poi verso la cascata della Diosilla lungo un sentiero dapprima percorribile solo a piedi ma che, giunti ad incrociare un cavone, diventa pedalabile anche se molto impegnativo perché stretto e caratterizzato da gradoni di 30/40 cm. talvolta anche molto vicini tra loro.

Risaliti fino ad immettersi sulla strada provinciale Manziana-Tolfa si prosegue in direzione di Manziana, per addentrarci nel bosco omonimo, percorrendo inizialmente in leggera discesa il sentiero D (indicato da paletti di colore rosso).Questo ci porterà ad uscire dal bosco in prossimità dell’entrata del parco della Caldara. Qui, a seconda della durezza del terreno, sarà possibile avvicinarci alle sorgenti sulfuree, in un contesto di rara bellezza impreziosito dalla presenza, poco comune alle nostre latitudini, di molte betulle bianche.

Di ritorno verso Montevirginio si riattraverserà il bosco di Manziana, questa volta percorrendo il sentiero giallo, quello principale, e quello di Monte Cavario, alle spalle di Canale, dalle cui alture sarà possibile rivisitare con lo sguardo l’intera area attraversata.






File GPS:
(.gdb è un file per MapSource)
(.mps è un file per MapSource)
(.plt è un file per OziExplorer)
(.wpt è un file per OziExplorer)
 
Note
COME ARRIVARE ALL’APPUNTAMENTO
Per chi viene in macchina
Da Bracciano proseguire in direzione di Oriolo (ss493 Braccianese).
Due kilometri dopo l’incrocio per Manziana (attenzione a non passare con il rosso causa telecamere) svoltare a sinistra per Monrevirginio.

Per chi viene in treno

22136 Roma Ostiense 6.53 Manziana-Canale Monterano 8.03



Per il Rientro

22149 Manziana-Canale Monterano 13:33 Roma Ostiense 14:50

22153 Manziana-Canale Monterano 15:33 Roma Ostiense 16:50
 

Il Casco è sempre obbligatorio.
Tra gli accessori portate un paio di occhiali, i guanti e il kit per le riparazioni.
Fate sempre attenzione e seguite le indicazioni dei Coordinatori.
Assicuratevi di essere in regola con la tessera associativa e con il certificato medico.

dettaglio_livelli.jpg

calendario

Legenda

Tipo di Mezzo richiesto:
M: Mtb - percorso prevalentemente in fuori strada
S: Bdc - percorso su strada da effettuarsi con specialissima
E: Enduro - percorso Enduro, protezioni e casco integrale obbligatorio
G: Giovani - percorso adatto ai giovani Pedalandini
V: Vintage - percorso per bici da strada vintage
C: Corso - didattica

Impegno Tecnico:
1 : fondo buono, strade larghe, pianeggianti, spesso asfaltate
2 : fondo generalmente buono, presenza di qualche piccola asperità
3 : fondo variable, non sempre in buone condizioni, alcuni tratti di single track, passaggi in zone boscose, non sempre il percorso è subito individuabile
4 : diversi tratti in cattivo stato, single track, tratti non subito individuabili, passaggi tecnici, è richiesta un'ottima padronanza del mezzo e capacita' di guida
5 : lunghe salite, lunghe discese, tratti molto esposti, tratti tecnici, fondo molto impegnativo, passaggi in zone dove non esiste strada segnata o sentiero, è richiesto ottima capacita' di guida, di orientamento e tecnica

Impegno Fisico:
1 : impegno minimo, escursione adatta a tutti, durata breve
2 : escursione adatta a tutti, minimo impegno fisico, con qualche lieve asperità da affrontare
3 : adatta a biker con minimo allenamento, percorso con alcune salite e discese che richiedono un certo impegno
4 : adatta a bikers con buon allenamento, percorso che richiede capacità e resistenza, presenza di salite e discese impegnative
5 : escursione per biker ben allenati, con notevoli dislivelli sia in salita che in discesa, tratti molto tecnici o da percorrere con bici in spalla
6 : Grande impegno fisico richiesto. È necessaria una preparazione fisica completa.

Ricordatevi sempre:
Cercate di non andare mai soli.
Se fate uscite solitarie, lasciate sempre detto dove andate e quanto avete intenzione di restare fuori!
Nelle uscite di gruppo, portate con voi il Tesserino di Pedalando.
Per motivi assicurativi, non è possibile autorizzare all'escursione persone non in regola con il tesseramento.
La bici deve essere sempre in ordine, controllata e verificata.
La sicurezza e la prudenza sono fondamentali per se stessi e per gli altri. Comportamenti irresponsabili non sono tollerati.

dettaglio_livelli.jpg