calendario

Nulla è dovuto agli accompagnatori per le attività escursionistiche
Per partecipare occorre iscriversi preventivamente all'associazione
Le nostre attivita sono accessibili esclusivamente ai soci regolarmente iscritti e con certificato medico valido.

ATTENZIONE: NON è più possibile iscriversi o rinnovare l'iscrizione e/o consegnare il certificato medico alla partenza dell'escursione.

Escursione (MTB) del 02/06/2007 n. 412

 

Il redentore

 
 
Orari, Appuntamenti e partenza
ore 9:30 Stazione Minturno Scauri

ore 9:45 Scauri Lido del Pino

ore 10:00 Partenza (tassativo)
 
Contatti e Organizzazione:
Giampiero Vernaschi
Claudio Nichele
Note Significative del percorso
Impegno fisico (1-5): 4
Diff. Tecnica (1-5): 3
Lunghezza del percorso: 60 km
Dislivello: 1500 mt
 
Situazione Acqua: NO
 
Descrizione Ambientale
La cima del Redentore (1252 m), non è una montagna a se stante, come a volte viene considerata, ma è semplicemente la spalla meridionale del monte Altino.


Ciò nondimeno, dalla cima si può osservare un panorama spettacolare sul litorale di Formia e sulla costa del mar Tirreno - da Gaeta a Scauri, la foce del Garigliano, il monte Massico, il Vesuvio, il monte Faito, Ischia e Capri - considerato da alcuni divulgatori (forse un po` eccessivamente) addirittura uno dei più bei panorami dell`intero appennino. Fa parte del territorio degli Aurunci che sono una catena montuosa dell’Appennino centro-meridionale, caratterizzata in larga parte da calcari chiari con ampie sassaie e pendici asciutte e brulle, coperte da radi cespugli e da erba scarsa. Geograficamente si tratta di un massiccio appartenente alla piu ampia catena dei Volsci, di cui i monti Aurunci fanno parte insieme ai Lepini e agli Ausoni. Gli Aurunci si sviluppano parallelamente al tratto più meridionale della costa laziale, a est della piana di Fondi e alle spalle di Gaeta, Formia e Minturno. Le cime più elevate nel territorio del parco sono quelle dei monti Petrella (1.533 m) e Sant’Angelo (1.404 m).



Esperia

Guglielmo di Blosseville, principe normanno, costruì intorno al 1100 sul monte Cecubo un sistema difensivo tanto grande da contenere, nella cinta muraria, anche i ricoveri per gli abitanti della contrada, una cappellina e gli alloggi del feudatario.

Nel 1442 un esercito di Alfonso d`Aragona, nuovo padrone di Napoli, assediava e conquistava Roccaguglielma, che si era schierata per Renato d`Angiò; gli Spinelli, però, non perdettero il castello se non quando l` ultimo discendente Fabrizio parteggiò per i Francesi di Carlo VIII.

Gli Aragonesi, infatti, riconquistato il trono, inviarono Consalvo di Cordova con un potente esercito spagnolo ad espugnarlo; sembra che in quell` occasione il condottiere magnanimo, come pochi altri della sua specie risparmiasse il saccheggio.

Gli abitanti tuttavia continuarono a ribellarsi al gioco spagnolo finchè Giovanni della Rovere, già padrone di vasti territori nella zona, si impossessò anche del castello, che rimase alla potente famiglia, fino alla morte del grande zio, il papa Giulio II.

Nel 1542 la Rocca, posta sotto la corona dell` imperatore Carlo V, assegnata in dote alla figlia Margherita d`Austria, pervenne ad Ottavio Farnese.

Perduta dai discendenti per la loro alleanza con i Francesi, contro gli Spagnoli, ormai regnanti in Napoli, Roccaguglielma, nei due secoli successivi, continuò a passare da un padrone all`altro, tutti esosi per gabella e tributi.

In tanti travagli registriamo anche la terribile peste del 1656, che aveva decimato Napoli e che si estese fino a queste terre.

Roccaguglielma, venuta ai Borbone, come legittimi discendenti dei Farnese.

In queste contrade negli stessi anni, agiva con violenza Michele Pezza, il bandito soprannominato Fra` Diavolo; suo quartiere generale fu spesso Roccaguglielma.
Durante il risorgimento, la popolazione della Ciociaria subì le conseguenze della lotta civile che opponeva borbonici a garibaldini.
Nel 1867, con l`Unità d`Italia, l`abitato di Roccaguglielma fu unito a quello di San Pietro in Curulis e di Monticelli in un Comune che ebbe la denominazione fantasiosa di E S P E R I A



Castello Normanno costruito intorno al 1103 dal cavaliere normanno Guglielmo di Glosseville, il quale concentrò la popolazione nell’abitato, che prese il nome di Roccaguglielma, posto ai piedi della rocca e lo difese con una cerchia di mura. Il castello, per la sua posizione strategicamente importante, era funzionale al controllo dell’importante passo montano che congiungeva direttamente i possedimenti normanni di Pontecorvo ed Aquino con Gaeta, senza passare per Cassino.



Scauri (anticamente Pirae) è una frazione del comune di Minturno, che si affaccia sulla costa laziale del Mar Tirreno centrale.È uno dei luoghi turistici più frequentati del Sud-Pontino. Il nome della cittadina, che conta d`inverno oltre 7.000 abitanti, trae origine da Marco Emilio Scauro, princeps senatus, console romano nel 115 a.C., proprietario nel porto di Pirae di una sontuosa villa marittima.


Oggi Scauri è una località turistica e commerciale, riprendendo i fasti dell`epoca romana che l`avevano consacrata quale centro di villeggiatura dei patrizi. Nei periodi di alta stagione si registrano circa 60-70 mila presenze in alloggi privati ed in strutture alberghiere. Fiori all`occhiello della cittadina del Sud Pontino sono la spiaggia, lunga circa 4 chilometri, ed il nuovo Lungomare.

 
Descrizione Tecnica
L`escursione è un po lunga sia come dislivello 1500 m che come km ma per la bellezza dei panorami e la natura incontaminata attraversata è decisamente da non perdere.
Si parte dal lungomare di Scauri (o dalla stazione per chi viene in treno) e si procede in leggera salita su stradine secondarie senza traffico sino quasi a raggiungere il centro commerciale Itaca.
Da qui su strade sterrate comincia la mitica salita al Redentore.
La salita su sterrata dal fondo buono si fa sempre più impegnativa sino alle rampe immediatamente prima dell`abitato di Trivio dove possiamo prendere fiato e, una volta raggiunto Maranola (anche qui una breve ed impegnativa rampa ci dà il benvenuto nel paese), rifocillarci di acqua (sino ad Esperia non la ritroveremo).
La salita vera e propria comincia qui con continui tornanti su di un fondo a tratti asfaltato e sterrato.
Volgendo lo sguardo in basso si ha una visuale degna delle cartoline del Sud-America con la vista della spiaggia di Rio.
Manteniamo sempre la strada principale sino al primo vero bivio dove proseguiamo sulla strada più a destra possibile delle 4 che ci si presentano.
Proseguiamo sulla salita superando il rifugio dove terminerebbe il single track (iniziato in cima al Redentore) molto tecnico che potrebbe essere fatto in discesa dai più ardimentosi.
In questo tratto la strada è una larghissima sterrata camionabile.
Giunti alla Forcella di Fraile (riconoscibile dal deciso tornante) proseguiamo per il momento ancora in salita sino a raggiungere la nostra meta la Cappelletta del Redentore.
Più tardi ritornati sui nostri passi sino a questa sella prenderemo in discesa nel vallone su strada un po sconnessa e nell`ultimo tratto anche possibilmente fangoso (ma forse non il 2 giugno).
Giunti in cima al Redentore (1200 m dal mare) siamo riappagati da un panorama unico.
Qui possiamo scegliere se ritornare sui nostri passi sino alla forcella Fraille o proseguire sul single track tecnico ed esposto per poi risalire ancora sino alla Forcella.
Comunque una volta scesi ne vallone si apre una sterrata (che successivamente diviene asfaltata) larga ed in leggera discesa.
Attraversata una gola (a meno di non fare una variante che ci permetterebbe di vedere il panorama sul Frosinate) si giunge ad Esperia dove si può ammirare la Rocca Guglielma.
Attraversiamo il paese con i suoi archi e le sue stradine strette e imbocchiamo per pochissimi metri la strada asfaltata che ci porterebbe in direzione di Ausonia ma che abbandoniamo per prendere una stradina sulla destra che diviene ben presto sterrata e successivamente una mulattiera.
Un centinaio di metri deve essere percorso bici in spalla ma è poca cosa.
Proseguiamo quindi sulla Pedemontana (una strada mista sterrata ed asfaltata ma con totale assenza di veicoli) che si mantiene a mezza costa.
Molto piacevole questo tratto panoramico anche se qualche saliscendi danno ancora un po di filo da torcere.
Giunti poco prima di Spigno Superiore possiamo scegliere se tornare a Scauri in discesa veloce sino alla statale Cassino-Formia da attraversare e proseguire su strada secondaria di pochi km sino alla stazione FS di Minturno oppure se proseguire in salita sino Spigno Vecchia e dopo una discesa su asfalto prendere in località Campodivino una sterrata a mezza costa che sbuca poco prima di Trivio sulla strada che da San Onorato sale sino a Maranola

Da Trivio si ridiscende per la stessa strada fatta all`andata.
Comunque qualsiasi sia la nostra scelta le fatiche sono ormai finite e ci attende un bagno a mare rinfrescante. (tranne per chi deve riprendere il treno)


File GPS Redentore:

(.gdb è un file per MapSource)

(.mps è un file per MapSource)

(.plt è un file per OziExplorer)

(.wpt è un file per OziExplorer)

Attenzione il tracciato in prossimità della Statale Cassino-Formia potrebbe non coincidere esattamente con il percorso.
Siete pregati di non attraversare proprietà private.
 
Note
Per chi viene in treno:

Treno Partenza------------- Arrivo--------------------

2385 Roma Termini 07:49 Minturno-Scauri 09:27


Per il rientro:

Treno Partenza---------------- Arrivo--------------------

2402 Minturno-Scauri 17:35 Roma Termini 19:11

2404 Minturno-Scauri 18:32 Roma Termini 20:11
 

Il Casco è sempre obbligatorio.
Tra gli accessori portate un paio di occhiali, i guanti e il kit per le riparazioni.
Fate sempre attenzione e seguite le indicazioni dei Coordinatori.
Assicuratevi di essere in regola con la tessera associativa e con il certificato medico.

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calendario

Legenda

Tipo di Mezzo richiesto:
M: Mtb - percorso prevalentemente in fuori strada
S: Bdc - percorso su strada da effettuarsi con specialissima
E: Enduro - percorso Enduro, protezioni e casco integrale obbligatorio
G: Giovani - percorso adatto ai giovani Pedalandini
V: Vintage - percorso per bici da strada vintage
C: Corso - didattica

Impegno Tecnico:
1 : fondo buono, strade larghe, pianeggianti, spesso asfaltate
2 : fondo generalmente buono, presenza di qualche piccola asperità
3 : fondo variable, non sempre in buone condizioni, alcuni tratti di single track, passaggi in zone boscose, non sempre il percorso è subito individuabile
4 : diversi tratti in cattivo stato, single track, tratti non subito individuabili, passaggi tecnici, è richiesta un'ottima padronanza del mezzo e capacita' di guida
5 : lunghe salite, lunghe discese, tratti molto esposti, tratti tecnici, fondo molto impegnativo, passaggi in zone dove non esiste strada segnata o sentiero, è richiesto ottima capacita' di guida, di orientamento e tecnica

Impegno Fisico:
1 : impegno minimo, escursione adatta a tutti, durata breve
2 : escursione adatta a tutti, minimo impegno fisico, con qualche lieve asperità da affrontare
3 : adatta a biker con minimo allenamento, percorso con alcune salite e discese che richiedono un certo impegno
4 : adatta a bikers con buon allenamento, percorso che richiede capacità e resistenza, presenza di salite e discese impegnative
5 : escursione per biker ben allenati, con notevoli dislivelli sia in salita che in discesa, tratti molto tecnici o da percorrere con bici in spalla
6 : Grande impegno fisico richiesto. È necessaria una preparazione fisica completa.

Ricordatevi sempre:
Cercate di non andare mai soli.
Se fate uscite solitarie, lasciate sempre detto dove andate e quanto avete intenzione di restare fuori!
Nelle uscite di gruppo, portate con voi il Tesserino di Pedalando.
Per motivi assicurativi, non è possibile autorizzare all'escursione persone non in regola con il tesseramento.
La bici deve essere sempre in ordine, controllata e verificata.
La sicurezza e la prudenza sono fondamentali per se stessi e per gli altri. Comportamenti irresponsabili non sono tollerati.

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