La leggenda dei cinque confini del Monte Terminillo
Nel dicembre dell’anno del Signore 1307 cinque cavalieri templari in fuga ormai da molti giorni, erano accampati sulle pendici montuose a nord della città di Rieti, limite settentrionale e confine del Regno di Sicilia. Si trattava del Maresciallo del Tempio di origine francese Guy de La Roche e di quattro cavalieri suoi confratelli. Braccati ed esausti, avevano pochi viveri. L’arresto di tutti i Cavalieri dell’Ordine del Tempio e dal Gran Maestro Jacques De Molay, era stata ordinata in Francia dal Re Filippo, il venerdì 13 ottobre di quello stesso anno. Pochi di loro erano riusciti a scampare. Filippo IV di Francia detto “ il Bello†aveva inteso così rovesciare l’Ordine, divenuto ormai una ingombrante potenza economica, finanziaria e militare. L’Ordine era in difficoltà . San Giovanni d’Acri era ormai caduta da tempo ed anche la flotta era stata distrutta. Nessuno di loro aveva opposto resistenza, leali al giuramento di fedeltà al Pontefice e certi di essere sottoposti ad una grave ingiustizia che, presto, sarebbe stata acclarata. Il 22 novembre di quell’anno, dopo vari tentennamenti, anche Papa Clemente V - ormai scavalcato dagli eventi – aveva emesso il Decreto che invitava tutti i Principi cristiani ad arrestare i templari. Il freddo era pungente, nevicava ed il Natale era ormai vicino. Attesero il 21 dicembre - giorno del solstizio d’inverno tradizionalmente dedicato alle cerimonie d’investitura - e salirono in cima al monte. Guy de La Roche infisse la sua spada in una roccia. Poi - dopo aver invocato la giustizia divina - sciolse i confratelli dal giuramento templare. I cinque si abbracciarono un’ultima volta deponendo i loro mantelli nella neve . Si separarono prendendo direzioni diverse con promettendo di non rivelare mai la propria identità . La storia dei cavalieri, svelata dal testamento di Bernardo è tramandata oralmente da generazioni. La spada originale esposta da secoli alle intemperie e quasi certamente corrosa, è stata probabilmente ripristinata in epoca ignota , si dice identica all’originale.
Il luogo dell’accampamento venne identificato come il piano di “de la Rocheâ€, oggi pian di Roche o Rosce. Il Terminillo - luogo del termine - ha una località chiamata Cinque confini. Guy de la Roche, attratto dal messaggio francescano di autenticità della fede, bussò al chiesola della Foresta e si fece frate minore col nome di Bernardo; un altro Cavaliere, messosi a disposizione di Carlo II d’Angiò, partecipò alla fondazione della Civitas Ducalis oggi Città Ducale. Gli altri raggiunsero i luoghi oggi denominati Micigliano, Castel Sant’Angelo e Borgo Velino inserendosi nelle comunità . I cavalieri tornarono sempre - finché vissero - il 21 dicembre - nel luogo della spada, nella località oggi dei Cinque Confini. Questa località è tutt’oggi confine amministrativo dei Comuni di Rieti, Cittaducale, Micigliano, Borgovelino e Castel Sant’Angelo. Ciascuno dei Comuni attuali raggiunge con uno spicchio di territorio, il luogo della Spada. Si dice che il 21 dicembre, in quei luoghi, aleggi ancora lo spirito dei 5 Cavalieri del Tempio e che le popolazioni dei cinque Comuni siano destinate a rimanere legate per sempre. Sfiorare la Spada senza toccarla, porta tradizionalmente fortuna.