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CRONACHE DALL'HARDGENTARIO (30.04.05)


» 18 anni fa
Sabato 30 aprile 2005: un gruppo (MTB Pedalando) di venti (!) intrepidi bikers, allietati dalla presenza di tre rappresentanti del gentil sesso, si è mosso di buon mattino (ehm…) dalla laguna di ponente di Orbetello, guidato dai due rallentatori, pardon, accompagnatori;
la povera Patrizia arrivava al punto di partenza già  provata dall’estenuante viaggio assieme al Pinnfarina [partenza ore 05:00 precise, arrivo ad Orbetello alle ore 10:00];
il mitico Pininfarina, non pago (in tutti i sensi), si attaccava alla ruota della Deb Deb (debuttante Deborah), la quale dopo una quarto d’ora cominciava a pensare tra sé e sé: <<ma chi me l’ha fatto fare? Appena arrivo giù li saluto tutti e me ne vado!>>;
il Pinfarina, al quale non sfuggiva il retropensiero della Deb Deb, giocava la KISS CARD ed attaccava a squarciagola: <<Deborah... mia Deborah../ascoltami, te ne prego,... ascoltami.../da quando hai detto che,/da quando hai detto che/ non vuoi piu` bene a me.../ Lunghe ali di fuoco /han coperto la luna/ sopra di me: e-e-e-e-e-e-e/ E su prati di sabbia/ corro piangendo /cercando di te.../Ti vedo gli occhi di ghiaccio,/ ti vedo gli occhi di ghiaccio/ che non mi amano piu`./Deborah... mia Deborah.../perdonami, se ho sbagliato... perdonami/ io non riesco sai,/io non riesco sai/a stare senza te.../ Lunghe ali di fuoco/ han coperto la luna /sopra di me: /e-e-e-e-e-e-e /Fa che il cielo stasera /torni sereno /intorno a me, /e veda gli occhi di luna, /e veda gli occhi di luna /innamorati di me.../ Lunghe ali di fuoco / han coperto la luna /sopra di me: /e-e-e-e-e-e-e>>.
Su queste note stonate Deborah RIVELAVA AL PININ CHE IL PROPRIO COMPAGNO AVEVA PIAZZATO UNA MICROCAMERA DOTATA DI MICOROFONO DIREZIONALE SUL CASCHETTO! Il povero Pinin si dava alla fuga e recuperava le posizioni di testa, rimontando oltre metà  gruppo; provvedeva altresì a cambiarsi alla svelta per non incorrere nelle ire del Deb compagno.
Nel frattempo il percorso si inerpicava oltremodo e I DUE ACCOMPAGNATORI DECIDEVANO SAGGIAMENTE DI PORTARSI ENTRAMBI IN CODA AL GRUPPO, PREOCCUPATI CHE TUTTI GIUNGESSERO ALLE PENDICI DELLA PUNTA TELEGRAFO [fulgido esempio di stoicismo].
Sotto il sole battente (ampiamente previsto dal METEOPUFFO.IT) il gruppo riusciva finalmente a scollinare, tallonato da DUE SIMPATICI PORTOGHESI, che seguivano le tracce lasciate sul terreno dalle ruote grasse.
Iniziava così la discesa a picco verso Porto Ercole; in effetti qualcuno, senza fare nomi, cadeva al tappeto [prima che rintocchino le ore 14 TU MI CADRAI TRE VOLTE (dal vangelo secondo Pat.)] e tuttavia si rialzava sempre prima del "gong".
Dopo una foratura - provvidenziale per riprendere fiato - gli intrepidi precipitavano a mare sulla spiaggia della Feniglia; qui le tensioni sopite venivano a galla: molti abbandonavano gli accompagnatori al grido di <<MEGLIO SOLI CHE MALE ACCOMPAGNATI>>, adducendo improbabili e pietose scuse, del tipo: "ho lasciato il gas acceso, ho il rubinetto che perde, non ho chiuso la porta di casa, debbo dar da mangiare ai miei due cani, ho un improrogabile impegno di lavoro sopravvenuto or ora, etcc…etcc..".
Ancor prima il buon Claudio N. aveva forato ed era stato lasciato al proprio destino: ma il Pinin cercava di riscattare la giornata compiendo un “nobile” gesto: tornava sui suoi passi per …”finire” il malcapitato!
Giunti al mare si formavano diversi gruppetti, così composti: a) “nudisti” capitanati dal Lombardozzi (che aveva venduto per pochi denari l’orecchino a un ambulante); b) “forzati del sole”; c) altri.
Il gruppetto sub a) si aggiudicava -SULLE PRIME- una larga fetta di arenile, perché le turiste scappavano atterrite; SUBITO DOPO, invece, lo stesso tratto di arenile si affollava, PERCHE’ ACCORREVANO A FROTTE LE TURISTE, IN PREDA A CRISI DI ILARITA’, mentre additavano gli esibizionisti.
Alla fine i reduci riprendevano proditoriamente la marcia NEL PRECISO MOMENTO IN CUI IL MAGURA SI APPRESTAVA A GUSTARE UN GELATO; questi si recava alla locale caserma dei C.C. per chiedere lumi in ordine alla strada per la laguna.
Dopo una scorribanda sul tombolo della Feniglia, tra daini e tartarughe (le seconde bikers), I FEDELISSSIMI attraverso una distesa di fango, fatto seccare per l’occasione dai solerti accompagnatori per favorire l’incedere del Felipe (no fango, no cry), un attraversamento della strada per Orbetello che impegnava oltremodo il buon Toni (con Ospedale comunque a portata di mano) e una volata finale sulla ciclabile, pervenivano – DOPO LE SEI ORE PREVISTE (SOSTE E SIESTE COMPRESE) alle autovetture.
La maglietta veniva aggiudicata a larga maggioranza a Patrizia (unico voto contrario quello del Pinin); i biglietti per il Golden Gala venivano congelati per altra occasione.
Per il ritorno gli accompagnatori discutevano sull’itinerario: di qui lo scisma. Il povero Brillo giungeva a Roma con mezzi di fortuna: passaggio su una autovettura Antiga, trasbordo su Pullman Cotral da Torrimpietra a Piazza Irnerio, dove veniva raccolto dal “Deus ex machina” Pinin, che - con un colpo di teatro - si liberava di Patrizia, abbandonandola sul greto del Tevere.
CONCLUDENDO: LO SPETTACOLO (panorami a 360°) E’ VALSO IL PREZZO DEL BIGLIETTO!
Unica nota stonata: il Gruppo sarà  costretto a sottoporsi a terapia per crisi d’ASTINenza.
BRILLO x PEDALANDO da PUNTA TELEGRAFO, 30 APRILE 2005.

Pininfarina » 18 anni fa
una giornata molto intensa, diversa dal solito pedalare laziale, mi sono molto divertito e stancato!

Pininfarina » 18 anni fa
Assolutamente fantastico, questo e' lo spirito di pedalando! ma tu iguana dove sei finito? hai evitato furbamente la mega cavalcata della feniglia a 32 all'ora!

Pininfarina » 18 anni fa
Assolutamente fantastico, questo e' lo spirito di pedalando! ma tu iguana dove sei finito? hai evitato furbamente la mega cavalcata della feniglia a 32 all'ora!

amaiorani » 18 anni fa
A parte le natiche del Lombardozzi mi pare sia stata una bella giornata!

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