Domenica 28 dicembre: Tunisi (dal porto al centro città ) – (treno per Gabes) [Km 16,5 – m 20] Cambiamo 50 euro a testa ed alle 0,15 partiamo in bici per Tunisi centro. Percorriamo tutta Avenue Bourghiba, che nel tratto extra urbano è praticamente un’autostrada, per fortuna il traffico è scarso, comunque siamo ben visibili grazie ai giubbini riflettenti ed alle luci. All’una di notte arriviamo all’hotel Salammbo nei pressi della stazione e ci sistemiamo in una comoda tripla con bagno enorme.
Ci svegliamo con calma, facciamo colazione ed andiamo a piedi alla stazione, compriamo il biglietto del treno per Gabes e chiediamo come fare per caricare le bici. Secondo l’ufficio informazioni la domenica non si può perché non c’è l’addetto al bagagliaio, parliamo con un responsabile che ci concede di caricarle “sotto la nostra responsabilità â€, in pratica le dobbiamo caricare sul vagone bagagliaio, chiudere la porta, scaricarle a destinazione e sorvegliarle durante il viaggio.
Dopo aver fatto un giretto per avenue Bourghiba e preso un caffè torniamo in albergo, prendiamo le bici e torniamo alla stazione, il treno parte in orario alle 13,05. Arriviamo a Gabes alle 18,30 ed in breve raggiungiamo l’albergo che avevamo individuato sulla guida. La città non offre molto, ceniamo con cuscus, poi attendiamo l’arrivo del gruppone di ciclisti che sono partiti con la nave da Genova in un caffè.
Alle 21,30 conosciamo Fulvio, Mary, Erminio, Daniela detta “Pippiâ€, Rita, Anita, Stefania e Daniele, i primi 6 saranno i nostri compagni di viaggio per tutto l’itinerario mentre gli altri 2 ci accompagneranno fino a Douz. Sono arrivati da Tunisi con 2 louage (dei minibus) in cui si sono stipati insieme alle bici.
Lunedì 29 dicembre: Gabes – Matmata [Km 51 – m 490] Dopo colazione, verso le 9,30 lasciamo l’albergo e ci dirigiamo prima verso il mercato e poi facciamo un giro nel palmeto; siamo in 11 ed è proprio un bello spettacolo. Compriamo qualche provvista e partiamo in direzione di Matmata, ma poco dopo si rompe l’aggancio di una borsa di Daniele che è stato speronato da Stefania. Sistemiamo la borsa con dei laccetti e delle corde elastiche e ripartiamo, la strada Km dopo Km diventa sempre più bella ed interessante. Dopo circa 25 Km sostiamo in un bar a Matmata Nouvelle dove ci concediamo un the o caffè. Nei Km che ci separano da Matmata ci fermiamo a vedere due abitazioni troglodite, tipiche della zona, scavate nella terra con le stanze raccolte a circolo nel cortile centrale da cui entra la luce.
L’arrivo a Matmata è in salita, abbastanza ripida, negli ultimi Km si fa quasi tutto il dislivello della tappa che per il resto è stata quasi pianeggiante.
Alle 15 prendiamo possesso delle nostre stanze troglodite nell’hotel Mahrala, essenziale e suggestivo.
Dopo esserci lavati, i maschi con un po’ più di fatica perché c’era poca acqua andiamo a fare una passeggiata per il paese dove visitiamo altre case e gironzoliamo fino a quando arriva il buio. Visitiamo anche l’hotel troglodita Sidi Driss famoso perché ci sono state girate alcune scene di Guerre Stellari, ma preferiamo il nostro.
In serata arrivano altri 3 cicloviaggiatori Paolo (P69), Cristina e l’altro Paolo che sono partiti 2 giorni prima di noi da Tataouine, più a sud.
A cena siamo 14 cicloviaggiatori e 2 “vespistiâ€, amici di Sabrina; dopo cena assaggiamo il liquore fatto con i datteri che assomiglia vagamente all’amaro Montenegro.

