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Capodanno in Tunisia


pino » 16 anni fa
Durante le feste ho fatto un bellissimo viaggio in bici in Tunisia, ho deciso di partire solo una settimana prima, era da un po' che seguivo una discussione al riguardo sul forum de ilcicloviaggiatore.it ma partivano tutti dal nord e non mi andava di partire da solo; poi sul forum di cicloappuntamenti.it ho trovato Sabrina che aveva avuto la mia stessa idea, ci siamo incontrati una sera ed abbiamo deciso di partire. Alla fine tutto è andato benissimo, siamo stati in 9 per tutto l'itinerario ed alcune sere anche in 14 cicloviaggiatori a cena.

Questo in sintesi l’itinerario percorso in bici:

29/12/2008 Gabes - Matmata (Km 51, m 490)
30/12/2008 Matmata - Douz (Km 105, m 410)
31/12/2008 Douz – Zaafrane – Neuil – Kebili - Bechri (Km 89, m 135)
1/1/2009 Bechri - Tozeur (Km 76, m 125)
2/1/2009 Tozeur – Chebika - Tamerza (Km 72, m 560)
3/1/2009 Tamerza – Mides - Metlaoui (Km 90, m 740)

Segue, per chi interessa, una relazione dettagliata ed alcune foto delle varie tappe.

pino » 16 anni fa
Venerdì 26 dicembre: casa – stazione San Pietro – (treno per Civitavecchia) – porto (imbarco per Palermo/Tunisi) [Km 9,5 – m 60]
Esco da casa alle 16,30 ed arrivo alla stazione San Pietro con sufficiente anticipo per prendere il treno delle 16,59 per Civitavecchia. L’unico problema sono le scale della stazione che occorre scendere e salire per arrivare al binario poiché non ci sono ascensori.
Arrivo a Civitavecchia alle 18 ed incontro Patrizia, che non conoscevo ancora, fa freddo, prendiamo una cioccolata calda al bar della stazione e ci dirigiamo all’imbarco della nave. Occorre fare il check-in, a turno ci rechiamo all’ufficio per espletare la formalità . Sistemiamo le bici nel garage legandole con le cinghie elastiche ed assicurandole con le catene antifurto. La nave parte con un po’ di ritardo rispetto alle 20 previste, la notte la passo in una cabina a 4 posti abbastanza comoda anche se faccio la sauna per il riscaldamento a palla, Patrizia invece dorme in poltrona.

Sabato 27 dicembre: sulla nave
Il mare è un po’ mosso ma la nave è grande e non si sente molto. Arriviamo a Palermo alle 9,30 con un po’ di ritardo. Non si può scendere dalla nave, sale Sabrina e sistemiamo la sua bici con le nostre. Ripartiamo con 3 ore di ritardo alle 14 a causa delle lunghe procedure di imbarco, inganniamo il tempo gustando le prelibatezze siciliane, sia dolci che salate, che Sabrina ci ha portato.
Durante il tragitto attraversiamo un violento temporale all’altezza di Trapani; sulla nave sono imbarcati oltre a molti tunisini che tornano a casa per le feste, gruppi organizzati di motociclisti e camperisti, noi siamo gli unici ciclisti.
Finalmente alle 23, con 3 ore e mezzo di ritardo attracchiamo a Tunisi, ci fanno sbarcare e fare i controlli con i passeggeri a piedi, occorre far passare tutti i bagagli sotto il metal detector, per fortuna non la bicicletta.

pino » 16 anni fa
Domenica 28 dicembre: Tunisi (dal porto al centro città ) – (treno per Gabes) [Km 16,5 – m 20]
Cambiamo 50 euro a testa ed alle 0,15 partiamo in bici per Tunisi centro. Percorriamo tutta Avenue Bourghiba, che nel tratto extra urbano è praticamente un’autostrada, per fortuna il traffico è scarso, comunque siamo ben visibili grazie ai giubbini riflettenti ed alle luci. All’una di notte arriviamo all’hotel Salammbo nei pressi della stazione e ci sistemiamo in una comoda tripla con bagno enorme.
Ci svegliamo con calma, facciamo colazione ed andiamo a piedi alla stazione, compriamo il biglietto del treno per Gabes e chiediamo come fare per caricare le bici. Secondo l’ufficio informazioni la domenica non si può perché non c’è l’addetto al bagagliaio, parliamo con un responsabile che ci concede di caricarle “sotto la nostra responsabilità â€, in pratica le dobbiamo caricare sul vagone bagagliaio, chiudere la porta, scaricarle a destinazione e sorvegliarle durante il viaggio.
Dopo aver fatto un giretto per avenue Bourghiba e preso un caffè torniamo in albergo, prendiamo le bici e torniamo alla stazione, il treno parte in orario alle 13,05. Arriviamo a Gabes alle 18,30 ed in breve raggiungiamo l’albergo che avevamo individuato sulla guida. La città  non offre molto, ceniamo con cuscus, poi attendiamo l’arrivo del gruppone di ciclisti che sono partiti con la nave da Genova in un caffè.
Alle 21,30 conosciamo Fulvio, Mary, Erminio, Daniela detta “Pippi”, Rita, Anita, Stefania e Daniele, i primi 6 saranno i nostri compagni di viaggio per tutto l’itinerario mentre gli altri 2 ci accompagneranno fino a Douz. Sono arrivati da Tunisi con 2 louage (dei minibus) in cui si sono stipati insieme alle bici.

Lunedì 29 dicembre: Gabes – Matmata [Km 51 – m 490]
Dopo colazione, verso le 9,30 lasciamo l’albergo e ci dirigiamo prima verso il mercato e poi facciamo un giro nel palmeto; siamo in 11 ed è proprio un bello spettacolo. Compriamo qualche provvista e partiamo in direzione di Matmata, ma poco dopo si rompe l’aggancio di una borsa di Daniele che è stato speronato da Stefania. Sistemiamo la borsa con dei laccetti e delle corde elastiche e ripartiamo, la strada Km dopo Km diventa sempre più bella ed interessante. Dopo circa 25 Km sostiamo in un bar a Matmata Nouvelle dove ci concediamo un the o caffè. Nei Km che ci separano da Matmata ci fermiamo a vedere due abitazioni troglodite, tipiche della zona, scavate nella terra con le stanze raccolte a circolo nel cortile centrale da cui entra la luce.
L’arrivo a Matmata è in salita, abbastanza ripida, negli ultimi Km si fa quasi tutto il dislivello della tappa che per il resto è stata quasi pianeggiante.
Alle 15 prendiamo possesso delle nostre stanze troglodite nell’hotel Mahrala, essenziale e suggestivo.
Dopo esserci lavati, i maschi con un po’ più di fatica perché c’era poca acqua andiamo a fare una passeggiata per il paese dove visitiamo altre case e gironzoliamo fino a quando arriva il buio. Visitiamo anche l’hotel troglodita Sidi Driss famoso perché ci sono state girate alcune scene di Guerre Stellari, ma preferiamo il nostro.
In serata arrivano altri 3 cicloviaggiatori Paolo (P69), Cristina e l’altro Paolo che sono partiti 2 giorni prima di noi da Tataouine, più a sud.
A cena siamo 14 cicloviaggiatori e 2 “vespisti”, amici di Sabrina; dopo cena assaggiamo il liquore fatto con i datteri che assomiglia vagamente all’amaro Montenegro.


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pino » 16 anni fa
Martedì 30 dicembre: Matmata – Douz [Km 105 – m 410]
Tutta la notte c’è stato molto vento e appena fa luce cade anche un po’ di pioggia, non sono certo le condizioni ideali per partire visto che ci aspetta una tappa lunga in mezzo al niente, l’unico paese, Tamezret, è ad appena 15 Km dalla partenza, poi tutto deserto.
Partiamo in 11 poiché i 2 Paoli e Cristina ieri sono arrivati tardi, visiteranno il paese e poi decideranno cosa fare; ci avviamo alle 8 con la nebbia, il vento ed un po’ di pioggia, mentre siamo ancora in paese Erminio ha problemi con la sella che non si blocca più. Ci diamo appuntamento a Tamezret e con Fulvio riusciamo a sistemarla: reggerà  per tutto il viaggio. I primi Km sono un continuo saliscendi, a Tamezret ci compattiamo e ripartiamo, non piove più ma c’è un vento fortissimo per fortuna a nostro favore: in alcuni tratti anche senza pedalare si viaggia ad oltre 20 Km/h.
Dopo 30 Km ci fermiamo in un bar dove ci ristoriamo con the e pasticcini. Il vento continua a soffiare, corriamo veloci ad oltre 30 Km/h verso Douz ma la sabbia finissima si infila dappertutto. A circa 20 Km dall’arrivo ci ripariamo dietro un edificio militare e troviamo una coppia di cicloturisti padovani che stanno percorrendo il nostro stesso itinerario in senso opposto; stanno facendo una fatica bestiale e non vanno a più di 5 Km/h a causa del vento, per arrivare a Matmata in serata dovranno prendere un passaggio.
Poco dopo le 14 siamo già  a Douz, per la strada abbiamo informato gli altri tre delle condizioni favorevoli ed anche loro si sono messi in viaggio in mattinata, stasera saremo di nuovo in 14.
In serata ci andiamo a lavare e tonificare in un hammam, quello degli uomini è molto “rustico”, dentro la sauna non si vede niente, veniamo massaggiati a turno, poi ci laviamo con un secchio in cui mescoliamo acqua bollente ed acqua fredda. Ci costa solo 4 DT a testa ma occorre portarsi l’asciugamano ed il sapone perché non sono forniti come mi era capitato in altri posti.
A cena siamo nuovamente in 14, da domani rimarremo in 9 perché Stefania e Daniele che hanno più giorni a disposizione si uniranno ai Paoli e Cristina per una parte del percorso.

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pino » 16 anni fa
Mercoledì 31 dicembre: Douz – Zaafrane – Noeuil – Kebili – Bechri [Km 89 – m 135]
Oggi la giornata è splendida, alle 10 lasciamo l’albergo che si trova proprio accanto al minareto della moschea e facciamo un giro per il palmeto. Alle 10,30 partiamo in direzione di Zaafrane che dista 12 Km; arrivati al bivio Fulvio e Mary decidono di andare avanti per accorciare la tappa di 10 Km. A Zaafrane vediamo le prime dune, Erminio, Daniela e Rita vorrebbero fare un’escursione di qualche ora in fuoristrada nel deserto e poi farsi accompagnare all’albergo della sera, ma non si riuscirà  ad organizzare. Mentre sono in corso le trattative io, Sabrina, Patrizia ed Anita ripartiamo visto che la tappa è ancora lunga ed è già  mezzogiorno. Ritorniamo indietro al bivio di prima e proseguiamo per Noeuil, il paesaggio è molto bello, vediamo sabbia e palme ovunque; superato il paese ci inoltriamo per una strada tutta dritta che passa accanto al Chott el Jerid, il grande lago salato, è il pezzo più duro di oggi a causa dell’asfalto molto rovinato e del vento contrario, anche se non forte come ieri. Dopo 20 Km di fatica arriviamo a Kebili dove facciamo una sosta ristoratrice e ne approfittiamo per comprare due torte in una pasticceria per festeggiare degnamente il capodanno.
In mattinata ero riuscito a mettermi in contatto con l’albergo di stasera per assicurarmi che ci sia posto visto che a Bechri, situato ai margini del Chott el Jerid, non c’è nient’altro; durante la giornata ricevo diverse telefonate dall’albergo per confermare la nostra prenotazione, infatti siamo gli unici ospiti ed in pratica lo tengono aperto solo per noi.
Da Kebili a Bechri ci sono poco più di 20 Km di strada buona e li percorriamo abbastanza velocemente, arriviamo in albergo alle 17, in tempo per salire sulla torre panoramica e goderci il tramonto. L’albergo è molto bello, viene usato normalmente dai gruppi dei viaggi organizzati in estate (c’è la piscina). Ceniamo molto bene e beviamo del buon vino tunisino, poi ci trasferiamo nel locale adibito a discoteca ed attendiamo la mezzanotte insieme a tutto il personale dell’albergo che si unisce a noi nei balli e nei festeggiamenti. Prima di andare a letto saliamo un’altra volta sulla torre per guardare il cielo stellato.

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pino » 16 anni fa
Giovedì 1 gennaio: Bechri – Tozeur [Km 76,5 – m 125]
Nella tappa di oggi attraversiamo per circa 50 Km tutto il Chott el Jerid, partiamo alle 9, la strada è buona e non c’è vento. Verso la metà  tutt’intorno comincia a diventare sempre più bianco poiché aumenta la concentrazione del sale. Sembra di essere in riva al mare, in lontananza si vede il “golfo” di Tozeur. Facciamo diverse soste e testiamo il sale sulle uova sode che abbiamo preso in albergo. Più avanti sul lato destro il paesaggio asomiglia ad una torta millefoglie al cioccolato.
Al termine del lago salato facciamo una sosta nel paese di Karitz e poi andiamo diretti a Tozeur dove arriviamo alle 14,30.
Lasciate le bici in albergo ci facciamo portare da un calesse ed andiamo a vedere la medina, unica nel suo genere poiché tutte le decorazioni dei palazzi sono fatte unicamente con i mattoni.

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pino » 16 anni fa
Venerdì 2 gennaio: Tozeur – Chebika – Tamerza [Km 72 – m 560]
Partiamo alle 9,30 ed andiamo verso nord-ovest in direzione delle montagne che si vedono all’orizzonte. La prima parte del percorso è pianeggiante ma è resa difficoltosa dall’asfalto grossolano e dal vento contrario. Attraversiamo un altro lago salato, il Chott el Gharsa, prima di Chebika la strada comincia a salire dolcemente. Visitiamo Chebika, la prima delle tre oasi di montagna che vedremo; facciamo un bel giro a piedi in un ambiente molto suggestivo tra il rosso delle roccie ed il verde delle palme.
A questo punto Sabrina decide di evitarsi gli ultimi 14 Km che ci separano da Tamerza di cui almeno 3 molto duri e si fa portare con una macchina.
Noi cominciamo la salita che dopo poco diventa durissima, con tornanti e con pendenze fino al 14% che con i bagagli non sono proprio uno scherzo. Io, Erminio e Fulvio arriviamo al passo e dall’alto vediamo che anche tutte le donne stanno salendo, Sabrina le ha raggiunte con la macchina ed ha fatto caricare tutti i loro bagagli; comunque arrivare su in alto è sempre una bella impresa ed infatti le festeggiamo come se fosse l’arrivo di una tappa dolomitica del Giro.
Ancora qualche piccolo saliscendi ed arriviamo nel nostro hotel a Tamerza.

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pino » 16 anni fa
Sabato 3 gennaio: Tamerza – Mides – Metlaoui [Km 89,5 – m 740] – louage per Kairouan
In base alle informazioni che avevamo quella di oggi doveva essere una tappa lunga ma non difficile, con un dislivello massimo di 200 metri concentrato nella prima parte, poi discesa e pianura; in realtà  si rileverà  come la più dura delle sei.
Alle 8 con un bel sole che illumina le rocce andiamo a fare un bel giro a piedi per l’oasi, torniamo in albergo, ripartiamo in bici alle 9,20 e saliamo a Mides, la terza oasi che visitiamo, anche qui paesaggi spettacolari. La strada a questo punto dovrebbe scendere invece continua sempre a salire, per fortuna che il paesaggio intorno è splendido, alle 14 arriviamo a Redeyef dove sostiamo per pranzo, ci preparano delle baguette molto imbottite. Abbiamo ancora molta strada da fare, arriviamo a Moulares dove facciamo sosta in un bar e poi partiamo per l’ultimo tratto. La strada ricomincia a salire, anche ripidamente in alcuni tratti, ma il paesaggio intorno è stupendo, attraversiamo una zona con miniere di solfiti, le montagne intorno hanno vari colori e sono illuminate dal sole che sta scendendo. A 7 Km da Metlaoui, quando sta diventando buio, alla fine dell’ultima salita Anita buca e mentre gli altri vanno avanti io ed Erminio provvediamo ad un veloce pit-stop, poi accese le luci finalmente scendiamo velocemente fino al cartello di ingresso della città  dove ci aspettano gli altri. Sono le 18 ed è buio.
Con l’intermediazione della polizia locale e di qualche trafficone riusciamo a procurarci un minibus ed un pickup con cui alle 19,15 partiamo per Kairouan, distante 250 Km, dove arriviamo dopo 3 ore.

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pino » 16 anni fa
Domenica 4 gennaio: Kairouan – louage per Tunisi – partenza in nave per Palermo
Il giro in bici è finito, l’ultimo giorno facciamo i turisti a piedi per quella che è la quarta città  sacra dell’Islam.
Dopo aver visitato la medina, la grande moschea ed il bacino degli Aglabiti, troviamo un “ristorantino” in cui cucinano pesce che sembra molto buono; in pratica occorre comprare quello che si vuole nella pescheria accanto e poi farselo cucinare. Sabrina si occupa della spesa, facciamo una gran mangiata con tonno, triglie e cefali in abbondanza e spendiamo circa 2 euro a testa!
Nel pomeriggio comincia a piovere, riusciamo a trovare con un po’ di difficoltà , un furgone su cui caricare tutte le bici in cui andrò io insieme ai due autisti mentre il resto del gruppo partirà  per Tunisi con un louage.
La strada è trafficata e piove, il viaggio è più lungo del previsto, impieghiamo più di 3 ore per percorrere 150 Km. Scarichiamo tutto davanti all’albergo dove si fermano i 6 che partono domani con la nave per Genova, io e Sabrina invece ci facciamo portare al porto col furgone.
Le procedure di imbarco ed i controlli sono lunghi, la nave parte con un paio d’ore di ritardo rispetto alle 23 previste ma noi siamo già  a dormire.

Lunedì 5 gennaio: Palermo [Km 26,5 - m 100] – partenza in nave per Civitavecchia
Arriviamo in ritardo alle 10,45 ed impieghiamo un’oretta per superare i controlli per poter scendere a terra. Pioviccica, lascio i bagagli da un’amica di Sabrina vicino al porto con lei come guida cominciamo il giro turistico della città , passiamo per il porto turistico, il mercato di Ballarò, la cattedrale poi andiamo a casa dei suoi genitori dove la mamma ci ha preparato un’ottimo pranzo a base di pescespada. Ha smesso di piovere, continuiamo il giro passando per S.Francesco, S.Domenico, il mercato della Vucciria ed il Monte di Pietà . Alle 17 recupero i bagagli e mi imbarco nuovamente. La notte non sarà  comoda come la precedente perché la nave è piena ed ho solo il posto poltrona.

Martedì 6 gennaio: Civitavecchia – treno per Roma S.Pietro – casa [Km 6 - m 65]
Arriviamo alle 7,15 ma aprono il mio garage solo alle 7,45. Corro alla stazione e riesco a partire col treno delle 8. Dalla stazione a casa, passando per piazza San Pietro, faccio gli ultimi Km del viaggio.

Horus » 16 anni fa
Complimenti!! Bellissimo il viaggio e brevi ma incisive le descrizioni delle tappe ok Ottime le ... photo

Moderatore: fabioman, gerpas