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BICI WEEKEND nel Parco Nazionale d'Abruzzo


sparv » 14 anni fa
BICI WEEKEND nel Parco Nazionale d'Abruzzo
Primo giorno
Partiamo venerdi 30 luglio con tempo incerto e piovoso a Roma e pessime previsioni nel Lazio ed in Abruzzo, io sono titubante ma controvento è determinata a partire così preparo le bici, le carico e verso le dieci partiamo.
Destinazione OPI (AQ) uno splendido paesino al centro del Parco Nazionale d'Abruzzo tra Pescasseroli e Villetta Barrea, 200Km da Roma 2 ore di macchina andando tranquilli, abbiamo prenotato presso il B&B "La Sosta" a 25 euro a persona, ci è stato suggerito da altri biker anche perchè fa mettere le bici in un garage.
Arriviamo alle 12 , saliamo con una serie di tornanti ad Opi il "Borgo più bello d'Italia", come recita una targa all'inizio del paese, siamo a circa 1200 metri con nuvoloni che minacciano pioggia imminente ma il panorama è bellissimo, siamo circondati da montagne alte 2000 metri verdissime e piene di boschi, è la caratteristica del Parco Nazionale d'Abruzzo in cui " il verde stanca gli occhi " .
Il Monte Marsicano, il Monte Amaro, la Val Fondillo, la Camosciara, il Monte Greco, il Monte Irto, il Monte Petroso, la Forca d'Acero, da dove cominciamo le nostre escursioni ? c'è l'imbarazzo della scelta .
Ci mangiamo un panino e poi scendiamo alla B&B che si trova sotto sulla statale Marsicana, il sig. Elio e la moglie ci accolgono calorosamente e ci fanno subito sistemare le bici nel garage, saliamo per un riposino cullati dal suono delle campane delle mucche e dai nitriti dei cavalli che pascolano proprio di fronte alla nostra camera, sul versante opposto della valle, alle quindici scendiamo pronti per la nostra prima escursione.
Sulla mappa a colori dei sentieri del parco esposta nel saloncino ricontrolliamo il percorso ad anello che abbiamo in mente : salire al passo Forca d'Acero 1600 slm (8Km) e poi scendere su sterrato a Pescasseroli 1200 slm (18Km) , caffettino e ritorno ad OPI (6Km) .
Saliamo lentamente tornante dopo tornante sotto una pioggerellina intermittente, arrivati all'inizio dello sterrato superiamo una sbarra e scendiamo alla scuola di sci di fondo di Macchiarvana, per fortuna il tempo migliora, non conosciamo esattamente il percorso cosi seguiamo la sterrata principale tutta in leggera discesa in perfetta solitudine, incontriamo solo tre persone e tanti cavalli al pascolo, il bosco di abeti e di faggi secolari è tra i più belli con il sottobosco pulito, i prati in fiore e qualche fragolina, le poche rocce ricoperte di muschio molto spesso.
Arrivati al bivio per il santuario del monte Tranquillo(2Km) ci rendiamo conto di avere fame e di esserci dimenticati di portare le cibarie così rinunciamo a salire e decidiamo di continuare per Pescasseroli, ancora diversi Km di discesa con tornanti divertentissimi fino al Fontanile della Difesa con acqua freschissima.
Al bar di Pescasseroli ci rifocilliamo per bene, facciamo un giro per ammirare la cittadina fornita di tutto quel che serve per una vacanza sia estiva che invernale e scopriamo che hanno aperto da pochi giorni la funivia del Bike Park ma noi siamo cicloescursionisti cosi proseguiamo per Opi.
Al B&B si complimentano con noi perchè non ci siamo fatti spaventare dal brutto tempo e siamo tornati "felici e nemmeno tanto stanchi da questo giro tosto", noi sorridiamo e pensiamo che sarebbe stato tosto al contrario con la salita su sterrato.
Doccia, riposino poi saliamo al borgo per una altra passeggiata esplorativa a caccia di cose buone da comprare, infatti troviamo miele, dolci, salami, marmellate ecc. ; essendo di venerdi e con minaccia di pioggia, ci sono poche persone in giro, d'altra parte in totale ci dicono che vi abitano solo qualche centinaio di persone.
Andiamo al ristorante La Pieja con affaccio panoramico proprio sul monte Marsicano e ci spariamo antipasto, 2 primi, 2 secondi, 2 contorni, gelato e grappa, il tutto bagnato dal vino Pecorino vitigno antico e autoctono caratteristico del luogo.
All'uscita dal ristorante piove a dirotto ma scaldati dal vinello scendiamo baldanzosi sotto la pioggia per le ripide rampe in pietra del borgo fino al meritato riposo sotto una coperta di lana (fa freddino) .

Secondo giorno
Colazione alle otto con soffice ciambellone fatto in casa, tempo ancora variabile ma promettente, il sig. Elio gentilmente ci suggerisce dove andare: prima la Val Fondillo, poi la Camosciara, poi giro del lago di Villetta Barrea.
Partiamo in discesa e dopo 2 Km giriamo a dx presso una segheria abbandonata ed un campeggio, c'è il centro informazioni, il bar-ristoro, il noleggio dei cavalli ed un'area picnic attrezzata con tavoli e con molti barbecue in pietra, noi prendiamo la sterrata (sentiero F2) per la Val Fondillo che si snoda lungo il corso del torrente che confluisce nel fiume Sangro, pace e solitudine ci accolgono man mano che saliamo con il rumore dell'acqua limpida che scorre formando piccole cascatelle, la sterrata è in leggera salita e si percorre bene, la percorriamo per circa 8 Km e ci fermiamo un pò ad apprezzare l'amenità  del luogo poi decidiamo di ritornarci con calma e ci apprestiamo a ritornare indietro per andare alla Camosciara.
Sulla strada del ritorno incontriamo una fiumana di ragazzi con i loro prof, arrivati con tre pullman, che animano il sentiero con la loro allegria.
Ripresa la statale dopo circa 4km sulla dx entriamo nell'area turistica della Camosciara gestita dal comune di Civitella Alfedena: c'è il centro informazioni, il bar-ristoro, moltissime bici di tutti i tipi e misure da affittare, il maneggio, l'area picnic, il parcheggio e , dulcis in fundo, i carrozzoni come quelli dei vecchi circhi tirati da tre cavalloni da tiro che fanno il servizio navetta sulla strada asfaltata di 3Km che porta dentro la Camosciara .
Proprio così !!
Bisogna lasciare la puzzolente quattroruote e proseguire a piedi o con la bici o con il cavallo o l'asino o con il carrozzone trainato dai cavalloni.
Noi fortunati proseguiamo con le nostre belle bike lungo la strada in doppia fila leggendo le targhe con i nomi degli arbusti e degli alberi, ascoltando la dolce sinfonia del torrentello che scorre li accanto, per chi va a piedi ci sono anche delle comode panchine con accanto cartelloni giganti a colori che descrivono la fauna del posto.
Arrivati alla fine c'è un bel piazzale con al centro tre grandi pannelli solari che danno energia ad un fornitissimo bar-ristoro con tavoli e fontanella accanto.
Qui comincia la Riserva Integrale che significa che puoi solo percorrere i sentieri ma non puoi entrare nei boschi adiacenti per non rovinare la flora e non disturbare la fauna.
Ci sono due sentieri da fare a piedi in mezz’ora: il primo sale fino al belvedere , il secondo pianeggiante va alle cascatelle; tutti e due abbastanza frequentati essendo di sabato per cui con scarse possibilità  di vedere qualche abitante della foresta.
Dopo aver fatto un ottimo spuntino al bar decidiamo di proseguire per Villetta Barrea,
vorremmo visitare un agriturismo “Il Casale delle Campitelle” dove si insegna e si pratica la monta Western e si allevano cavalli Quarter Horses quelli originali degli indiani d’America.
Arrivati a Villetta Barrea scopriamo che per vedere questi cavalli ci dobbiamo fare due Km di salita ripidissima per cui rimandiamo, facciamo il giro del lago e ci rendiamo conto che sono le 16 ed abbiamo percorso più di quaranta Km, il soprasella è surriscaldato per cui decidiamo di tornare a farci una doccia ed un riposino.
In serata andiamo a trovare “il caciottaro del paese” e mettiamo in macchina (tanto fa freddino) un paio di caciottine , ci spariamo il menu del giorno al ristorante e verso le undici ce ne andiamo a cucca’ .

Terzo giorno
Saluti e baci a tutti, bici agganciate alla macchina, alle dieci ripartiamo verso il caldo di Roma.
Dopo una ventina di km sulla strada marsicana per Pescina scopriamo un angolo di paradiso sul passo di Gioia Vecchio: area picnic con affaccio sul massiccio del Velino, chiesa del XVI secolo con facciata in pietra viva perfettamente conservata ed una fontana del 1800, ci fermiamo ad ammirare ed una signora ci spiega che praticamente il paese è disabitato tranne che in agosto anche perché ci faranno una rassegna teatrale importante per gli amanti del teatro all’aperto.
Ripartiamo scendendo per una strada panoramica, intanto ripensiamo ai bei posti che abbiamo visto e quanto sono state utili le bici in una vacanza così breve, ci ripromettiamo di tornarci magari con altri amici biker, intanto la temperatura aumenta segnalandoci che ci avviciniamo a Roma ma d’altra parte amiamo la nostra bella città  che ci regala altre emozioni. Alla prossima !!

sparv e controvento

Superkucco » 14 anni fa
Che bei posti!!!!!!!!! Dai organizziamo un'uscita e anche un weekend!!!

PIRATA » 14 anni fa
Belli quei posti, li conosco per via della transumanza che ho fatto per ben 2 volte.
Pirata

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