Stavolta hanno avuto ragione gli assenti (sei, e non tutti giustificati ...):
uno spettacolo insulso, che non può essere retto da chi è solo la spalla
dell'ottimo Lillo, il cui fantasma aleggiava incombente sul palcoscenico...
Improponibile il monologo, basato su un classico, da parte di un comico,
la cui platea naturale sarebbe il salotto di casa, con pochi amici vessati.
La Platea del Teatro7, favorita dal monologo di Checov, russa x un'ora..
Alla fine, dopo lunga ed educata ("aridatece i sòrdi!") trattativa, ci hanno
rimborsato un paio di biglietti, grazie ai quali nel dopo teatro a soli 20mt.
abbiamo cercato di dimenticare l'amara serata affogandoci nello spritz ...
Ma non avevamo fatto bene i conti: la hostess ci ha applicato uno sconto
"terza età " (siamo tutti ultrasemisecolari e fuori target...) e un sovrappiù
alla Coppia Presidenziale, l'unica young, dall'algoritmo privo di alzheimer..
Fuoriuscendo ubriachi intonammo un salvifico must di Rosanna Fratello ...
"Sono una donna, non sono una sarda", ammirautore il fin(i)to Mariobike..