LE CADUTE
Ricordo perfettamente ogni caduta, quelle semplici, stupide, disattese, inaspettate,
imprevedibili, quelle in cerca di gloria, quelle per stupire, quelle, che ce vò,
quelle ,tanto è na ca***ta, quelle ,mo famo na foto, quelle ..... .
Ricordo perfettamente quella tragicomica che ... cado e mi sparisce la biga, come
un esercizio del mago ... quando mi fermo nella terra e mi giro per cercarla (in fondo
è sempre il mio amore) mi piove una boxxerata sul casco, che botta, eheheh.
Quella volta mentre scendiamo su una pietraia scassata, sembriamo una tribù di Apache con
la scure in mano e il coltello tra i denti che si gettano all'attacco ... il "fratello"
avanti a me c.a.d.e. (Ca**o Adesso Dove Esco), non trovo di meglio che tentare di saltarlo
lo sorvolo con un 3e60, ho bene impressa l'immagine aerea che il momentaneo sorvolo mi ha
regalato prima dell'atterraggio. Una volta mentre cerco, con una mano, di riporre la
fotocamera. Una volta volevo una bella foto. Una volta per presunzione e un'altra per
inesperienza. A volte capita che ho bisogno di tempo per capire cosa è successo, devo
analizzare alla moviola virtuale e magari il giorno dopo...capisco dove ho sbagliato......
...... . ma chi te lo fa fare, tu sei matto, siete pazzi, c'hai un'età , questi i
commenti di chi non capisce, non capisce cosa vuol dire condividere con i compagni
sensazioni e momenti unici che solo il confronto/scontro con la natura può dare, che sia
acqua, terra o vento il quarto elemento è il fuoco che brucia dentro e che solo
l'adrenalina (e il birrozzo) può spengere momentaneamente. E' il fregolo degli animali
in primavera, è la vita che scorre nelle vene, ignorare o sopprimere questo fuoco è un
pò sprecare un'opportunità perchè comunque destinato a spegnersi da solo.
>Ziorace<