Eccoci qua!
Siamo rientrati stanotte (ore 2.00 o giù di lì) alle nostre case dopo 3 giorni non da poco.
38 bikers e 4 accompagnatori (si perchè anche per i 2 della CRI e gli autisti del furgone appoggio non è stata una passeggiata) sono partiti dall'Abruzzo, traversando il Molise sono arrivati sino in Puglia.
Oltre 300 km di pedalata in 3 giorni. Ma ecco un resoconto.
PRIMO GIORNOAll'appuntamento a Villavallelonga tutti siamo abbastanza carichi e pronti alla prova che ci attende. Dopo una abbondantissima colazione che ci riempie di zuccheri e carboidrati e dopo alcuni discorsi di rito di personalità politiche locali (vicesindaco, rappresentanti della regione Abruzzo e della comunità montana) e la benedizione del parroco viene dato ufficialmente il via alla pedalata. Tutto tranquillo fino alla fonte della Aceretta bassa dove ci si ricompatta per iniziare il calvario della giornata. Poco oltre si inizia a spingere le bighe a mano per arrivare prima alla vecchia fonte della Aceretta e poi al valico. Da qui un tuffo (il sottoscritto con altri ha eseguito letteralmente un tuffo) lungo la traccia della pista da sci che dal valico arriva fino a Pescasseroli. Piccola pausa per reidratarsi e alimentarsi poi di nuovo in sella. Molta parte del gruppo prosegue fino a sotto Opi lungo un vecchio Tratturo, poi traversando il Sangro arriva a Civitella Alfedena utilizzando sterrati. Dopo una sosta per alimentarsi proseguono per Barrea sempre su sterrato. Chi scrive, come anche altri invece, prosegue da Pescasseroi sino a Barrea per strada asfaltata.
Da Barrea poi saliti sino al valico della Croce si scende ad Alfedena e poi al bivio per Castel di Sangro. Svoltato in direzione opposta a quest'ultimo si inizia l'ultima fatica della giornata (circa 10 km di salita non dura (asfaltata) ma la maggior parte percorsi controvento.
Siamo arrivati, a vari gruppetti, a Rionero Sannitico dove abbiamo passato la notte. Nel pomeriggio e nella serata abbiamo avuto anche occasione di visitare una mostra sulla transumanza e partecipare ad una serata in piazza. In totale circa 80 km e quasi 1200 metri di dislivello.
SECONDO GIORNOAlle 9.00 puntuali pronti alla partenza nella piazza di Rionero. Raggiunto il valico subito a capofitto per la ripida discesa di oltre 10 km sino in fondovalle. Immediatamente la salita del Macerone (queste zone sono state anche percorse dal Giro d'Italia nel passato) con tratti al 10% ma sono "solo" 4 km!
Di nuovo in discesa fino a raggiungere Isernia che traversiamo senza sosta. All'uscita da Isernia schiviamo di poco più di mezzo chilometro uno scroscio temporalesco e dopo na breve sosta pedalaiamo di buona lena fino al paese di Carpinone (anche qui per arrivare solo una chilometrata di salita). Usciti dal paese inizia quello che definirei il MORTIROLO della Transumanza. La salita alla Montagnola. Una strada interpoderale che sale quasi senza soluzione di continuità da poco più di 600 metri fino a oltre 1400 metri in una decina di chilometri. Il punto più esasperante della ascesa è un tratto di oltre un chilometro con pendenze anche oltre il 15% senza tornanti con brevissime curve che servono solo a nascondere i 100 metri successivi sempre in salita e sempre ripidi (non finiva mai!). Il sottoscritto, colto da abbiocco fisico e morale ha percorso la maggior parte di questo tratto a piedi! Arrivati in cima al monte un bellissimo colpo d'occhio su una spianata con laghetto e una strada (finalmente) sterrata da percorrere fino all'altro capo del pianoro. Breve risalita fino a svalicare le alture opposte e siamo arrivati al valico della Montagnola. Da qui dapprima una discesa poi un tratto in falsopiano (percorso sotto acqua e vento dal sottoscritto) e di nuovo una bellissima lunga discesa fino al paese di Frosolone. Proseguendo siamo ancora scesi fino a S. Pietro in Valle e ancora più giù sino ad incrociare la statale di fondovalle del Biferno. Qui un pochino di salita e anche falsopiano fino a Casalciprano. Nuovamente in discesa fino ad immeterci sulla statale per Termoli. Dopo pochi chilometri il bivio per Campobasso. Otto chilometri e mezzo di salita non ripida ma contiua. Qui ho iniziato a sentire dei dolori alla schiena che mi hanno costrettoa qualche sosta lungo la salita per stirare la colonna vertebrale ed attutire i doloretti che infastidivano la pedalata. In cima al passo ecco la periferia di Campbasso in lontananza. Arrivati? Magari! Dopo la discesa fino a fondovalle abbiamo raggiunto il cartello di ingresso a Campobasso ma pare che la città sia messa in salita! Ancora un pò di sofferenza per arrivare quai all'altro capo della città per trovare il nostro albergo. Prima di cena con due professori della Associazione Italiana Insegnanti di geografia
www.aiig.it abbiamo parlato della Transumanza, della storia, di quello che ne rimane oggi e del futuro dei tratturi. Nella giornata oltre 110 chilometri e 1400 metri di dislivello.
TERZO GIORNOLa galoppata finale. Anche qui alle 9.00 pronti fuori daal'albergo per affrontare l'ultima tappa del Tour. Una prima parte da Campobasso a Campodipietra un pò vallonata ma molto pedalabile. Poi imboccata la SS17 Bis (una superstrada) una lunga pedalata in sostanziale discesa con l'ingresso in Puglia. Al bivio per Volturara Appula la maggior parte del gruppo si dirige verso il paese in salita. Tra questi anche chi scrive. Unica differenza che la parte sino a Lucera è stata affrontata in furgone a causa di un inizio di indolenzimento alla schiena negli ultimi chilometri. Salita di 10 chilometri solo all'inizio con dei discreti tornanti in pendenza fino ad arrivare in vetta dove una moltitudine di torri eoliche fanno da corona alla catena dei Monti Dauni. In discesa sino a Motta Montecorvino e di nuovo fino alla Statale 17 Bis. Un lunghissimo rettilineo di circa 10 km fino al bivio per Lucera dove il gruppo si è ricompattato anche con coloro che hanno percorso interamente la superstrada.
Da qui con il gruppo pressochè compatto si sono percorsi circa 40 km per arrivare al Santuario della Madonna dell'Incoronata dove, come da tradizione dei Transumanti, dopo tre giri della chiesa dell'Incoronata abbiamo ricevuto la benedizione dal priore del Santuario. Scortati dai vigili di Ortanova poi abbiamo percorso gli ultimi 15 chilometri fino appunto ad Ortanova. Doccia, discorso del sindaco e ABBUFFET finale. Tutti sul pulman poi che in circa 4 ore ci ha riportato a Villavallelonga dove avevamo le macchine. Ultima tappa circa 140 chilometri e circa 800 metri di dislivello.
Non voglio aggiungere nulla a questa descrizione abbastanza formale della nostra avventura. Lascio ad altri che vogliono dare delle impressioni personali lo scrivere quì sotto. Gran bel giro in ogni caso!