DUE ZINGARI
"A chiunque abbia il cuore e l'età per ricordare"
Ecco stasera mi piace così,
con queste stelle appiccicate al cielo,
la lame del coltello nello stivale e il tuo sorriso..
trentadue perle..
cosi disse il ragazzo..
nella mia vita..
non ho mai avuto fame..
nè sete di acqua o di vino, ho sempre corso libero, felice come un cane;
tra la campagna e la periferia,
e chissà da dove venivano i miei,
dalla Sicilia o dall'Ungheria,
avevano occhi veloci come il vento..
leggevano la musica..
leggevano la musica nel firmamento...
Rispose la ragazza..
ho tredicianni trentadue perle nella notteee..
e se potessi ti sposerei per aver i figli con le scarpe rotte,
girerebbero queste ed altre città ,
queste ed altre città ..
a costruire giostre e vagabondare..
ma adesso è tardi anche per chiaccherareee..
E due zingari stavano..
appoggiati alla notte..
forse mano per la mano,
si tenevano negli occhi;
aspettavano il sole del giorno dopo..
senza guardare niente,
sull'autostrada vicino al campo le macchine passano velocemente..
e gli autotreni mangiano chilometri,
sicuramente vanno molto lontano,
gli autisti si fermano e poi ripartono
dicono c'è nebbia bisogna andare piano;
si lasciano dietro..
si lasciano dietro un sogno metropolitano...