Dalle parti nostre più che di sci di fondo parlerei di sci escursionismo. Ovvero: non piste battute ma carrarecce o sentieri innevati. E' uno dei nodi migliori per conoscere la montagna invernale e per farsi un'esperienza che porti gradualmente anche in cima ai monti. Il Sirente e, con un pò più di difficoltà , anche il Velino, possono essere raggiunti con gli sci da escursionismo. Come il solito con attenzione e prudenza, ma sono cose entusiasmanti!
L'attrezzatura è molto semplice: abbigliamento sostanzialmente identico a quello ciclistico invernale, con una giacca a vento un pò più seria, sci abbastanza larghi, all'inizio usate quelli squamati e, se vi appassionate, cominciate a pensare a quelli con le lamine, che qualche volta hanno bisogno delle pelli di foca (ma questa è una complicazione eventualmente successiva); scarponcini abbastanza seri (non quelli da pista: la neve vi entrerebbe da tutte le parti); se cominciate a salire in alto, potrebbe essere buona norma dotarsi di piccozza e ramponi (ed imparare ad usarli). Non vi sono tecniche particolari, considerato il fatto che sui sentieri non battuti il passo pattinato è impossibile; a forza di cadute imparerete che bisogna dimenticarsi le tecniche di discesa su pista, salvo lo spazzaneve, e che di solito si scende per diagonali.
La zona intorno a Rocca di Mezzo è un paradiso per questo tipo di sci, ma non da meno sono i simbruini, sugli stessi percorsi che facciamo in MTB, oltre a Campo Imperatore e a tutta la zona del Parco Nazionale.
Se poi vi verrà voglia (e vi verrà ) di fare qualcosa di più, potrete scoprire che in Appennino si fa scialpinismo altrettanto bene che nelle Alpi e che percorsi come il Camale Majori al Sirente, ovvero le Rave della Majella o la Traversata Alta del Corno Grande attirano anche i viziati scialpinisti veneti o piemontesi. Per ora, con gli sci da fondo potrete fare la Traversata bassa (da campo Imperatore ai Prati di Tivo per la val Maone) che comunque è una gran bella gità !