Ciao Passeri !
"Finalmente sei tornato da Palma di Majorca ! E cosa ti é piaciuto di più ? La Cattedrale ? L' Arenal ? o Cala Calobra ? "
"Beh, La Capra !"
"?!?!?!"

Atterrato sull' isola insieme a Paoletto avevamo tutto ciò che ci serviva per farci delle belle uscite in mtb, dai pantaloncini al caschetto e dai scarpini spd ad una decina di tracce nel gps, ma soprattutto avevo il numero di telefono del mio amico spagnolo (...anzi Cubano ...cioé Russo, vabbé poi vi spiego) conosciuto sul forum : Yarik !
Gia dal primo giorno, mentre le nostre mogli si crogiolavano al sole noi due, con diverse scuse, andavamo alla ricerca di qualche bici da noleggiare, speravamo in qualche bella bi-ammortizzata, ma niente da fare, solo pezzi de ferro.
Ancora una volta grazie a Yarik riuscimmo a trovare il giorno dopo due discrete Focus "built in Germany" con buoni equipaggiamenti e seppur front in alluminio ci rassegnammo all' idea di non trovare di meglio. Perlomeno erano due mezzi adatti per avventurarsi nei sentieri spagnoli.
A quel punto non ci restava che aspettare il sabato per pedalare insieme ai nostri nuovi amici in quanto mentre noi uscivamo la mattina prestissimo loro uscivano la sera dopo il lavoro quando noi eravamo in giro per l' isola, quindi non ci incontravamo mai.
Finalmente arriva il venerdì sera e mentre ci trovavamo a cenare in quel di Portocristo la telefonata di Yarik suona come una doccia fredda : "Purtroppo a mia moglie gli hanno dato il fine settimana libero e devo stare con lei, quindi domani non posso uscire, ma se volete i miei amici vanno a pedalare ad Alcudia "
Mmmmh : Alcudia stà a 60km per andare + almeno 4 ore di mtb + 60km per tornare = tutto il giorno fuori : impossibile ! Rassegnati all' idea di uscire il giorno dopo ancora dietro al gps, scarico la mia delusione di non pedalare con Yarik e gli altri su una Super Mega Paella di pesce tutta per me : e l' ho finita !
Sulla strada di ritorno verso mezzanotte la svolta : Un sms da Yarik mi dice che si é liberato mezza giornata la mattina dopo e si può uscire, WOW ! forse la moglie si é impietosita di fronte alla rarità di avere degli amici stranieri !
Comunque sia in quattr' e quattr' otto ci organizziamo per l' indomani.
8.30 del mattino, usciamo dal bar della stazione con la tuta di pedalando e Yarik era proprio lì vestito da free-rider. Quando mi aveva detto che era di origine mezzo Cubano e mezzo Russo, me lo immaginavo alto, mulatto, capelli biondi e occhi verdi, invece aveva una fisionomia decisamente europea, beh forse un pò più russo che spagnolo.
Ci dirigiamo subito verso Bunyolì, una ridente cittadina a circa 20km da Palma verso la Sierra Tramontana e il giro che facciamo é chiamato "la Comuna" se non ricordo male, proprio perché da questa cittadina partono una miriade di sentieri e percorsi che si intrecciano tra di loro tanto da poter star tutto il giorno sempre nella stessa zona ma su percorsi sempre differenti.
A causa delle nostre bici troppo rigide, si opta di tagliare una seconda parte del percorso troppo free-ride, ma comunque mi rendo presto conto che quì percorsi semplicemente scorrevoli praticamente non esistono !
Nonostante noi eravamo in quattro con l' aggiunta di un altro amico di Yarik, alla partenza si riempie di mtbikers più o meno spinti. A saperlo prima, invece che stare a scaricare e seguire tracce, bastava recarsi in questo posto e affiancarsi al primo biker che si incontra per spararsi un ottima uscita in mtb.
Si parte così in un gruppone di spagnoli che ci avvicinano e mi chiedono se ero io El Passero di cui si parlava sul loro forum.
A ritmo blando iniziamo una lunga salita a tornanti, molto scorrevole, ombreggiata e paesaggisticamente bellissima, dove ogni tornante era in pratica una terrazza sopra il precedente e all' orizzonte il panorama di Palma. Si parla del più e del meno, Yarik ha una Specialized Hardrock tutta modificata a modo suo con fork Rock Shock Lyric che la tiene a 115 in salita e a 150 in discesa e poi componenti di media gamma in quanto ne fa un uso da enduro e spesso li spacca : un pazzo ! Anche gli altri salgono con bici-carroarmato da 16-17kg e protezioni al seguito, daltronde scoprirò presto che la bella salita battuta e ben scorrevole che stiamo facendo é praticamente una rarità !
E infatti a circa 1km dalla vetta deviamo a sinistra ed iniziano i dolori, sempre salita ma il fondo é roccioso, si parla di meno, ora bisogna vedere dove mettere la ruota anteriore... passaggi difficili in trial, pendenze a tratti più nette, perdita di aderenza... in un certo senso ricorda un pò qualche percorso alla Tolfaccia però con tratti più pendenti.
Si arriva allo scollinamento, una sosta e tutti che si mettono le protezioni : ora inizia la discesa della Capra !
Chiamata così perché qualcuno si é divertito a segnalarla con uno scalpo di capra : il primo tratto é free-ride ! Super rocciume compatto, pendenze ripide, passaggi stretti per circa un chilometro, la mia povera Tora faceva i straordinari per copiare il possibile, il dietro rigido mi faceva schizzare da tutte le parti, le vibrazioni ti staccavano le mani dai freni... sarà poi che avevo i scarpini con il blocco e la mancanza di protezioni, ma cadere lì era davvero brutto... quelle rocce spigolose sembrava non aspettassero altro. I spagnoli volavano con quei forcelloni e ammortizzatori che spianavano tutto, io e Paoletto nei pezzi più brutti siamo scesi... ma forse sarei sceso pure con un mezzo più adeguato, diciamo la verità .
Finita la Capra riprese una parte pedalata rocciosa e poi ancora discesa sempre tra le rocce ma fortunatamente un pò più agevole e veloce... un tornante ed ecco che si apre improvvisamente di fronte a me uno scenario idilliaco : la meravigliosa Val d' Orient ! Un immagine che ancora ho nella mia mente bella come quando l' ho vista : sulla destra il single-track selvaggio a mezza-costa e sulla sinistra questa vallata verdissima circondata dalle vette della Sierra fitte di boschi e conifere ! Non so se i spagnoli abituaticisi si rendevano conto della bellezza del posto, ma io mi sono fermato due minuti a godermelo !
Ancora salita tecnica su passaggi intriganti tra le rocce e di nuovo un altra discesa prima strettissima tra le frustate dei rami, poi praticamente giù a zig-zag tra gli alberi lungo un sentiero più o meno segnalato, divertentissimo, ogni roccia era un piccolo saltino preso a buona velocità , e poi subito in piega con bloccaggio ruota per un guidato bellissimo nello stretto.
Finita questa discesa l' adrenalina era a mille, i ragazzi del free-ride ci salutarono prendendo un altro percorso ancora più difficile e improponibile per i nostri mezzi, così ritornammo alle macchine lungo un piattone rocciuto pazzesco e una bellissima cascata dove stavano facendo torrentismo.
Alla fine questo per loro era un comune giretto di mezza giornata !
Grazie Yarik !
P.S. A presto le foto.