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La Traversata della Provvidenza in Mtb


Stani » 16 anni fa
Sabato scorso, con due amici, abbiamo percorso il tracciato di una grande classica di scialpinismo: la Traversata della Provvidenza.
Di tutto di più! Salite tostissime (con la bici a mano è peggio che pedalando, ma qualche volta non se ne può proprio fare a meno), discese che dire tecniche è poco, sentieri esposti e sentieri nel bosco, panorami incredibili e sempre nuovi, in un viaggio nel cuore del più bel massiccio degli Appennini!
Partiti da Campo Imperatore siamo saliti, un pò in bici ma più a piedi, fino alla Sella di Monte Aquila. Di qui discesa bellissima e tecnica prima sul rifugio Garibaldi poi alle Capanne di Val Maone, prima di iniziare la vera fatica della giornata: la salita alla Sella dei Grilli, ovvero 400 metri di dislivello su un ripido sentiero, tutta con la bici a mano o in spalla. Rapida sosta con vista su tutte le montagne della zona: Corno Grande e Corno Piccolo, Pizzo Cefalone, Intermesoli, Monte Corvo, Campo Pericoli, Val Maone e Valle del Venacquaro. La discesa seguente, lungamente attesa, ha un pò deluso: era troppo ripida e tecnica per le nostre bici e soprattutto per le nostre capacità , quindi non ce la siamo goduta che a tratti. Rinfrescati alla fonte del Venacquaro, di nuovo bici a mano verso l'ononima sella, da cui il panorama si apriva verso la Valle del Chiarino e il Lago di Campotosto, con a destra il monte Corvo e a sinistra la catena meridionale: Pizzo di Camarda, Monte Jenca e Monte San Franco. La nuova discesa è stata di grande soddisfazione, anche se non continua (alcuni tratti troppo sassosi), poi stazzo di Solagne e Masseria Vacchereccia. Qui ci siamo rifocillati e abbiamo deciso di non proseguire per la facile sterrata verso il Lago della Provvidenza, il che avrebbe comportato qualche chilometro in più su asfalto, ma di raggiungere il Passo delle Capannelle passando per sentieri, talvolta splendidi e talvolta assai impervi, dentro il bosco, nei pressi del rifugio Panepucci Alessandri. Dopo il Passo delle Capannelle asfalto, prima in salita, poi in lunghissima discesa lungo la strada del Vasto. Prima della fine ultima deviazione su sterrato e graduale salita fino alle macchine, alla base della funivia.
Che dire? Un'avventura stupenda, di cui la bici è solo una parte, sia pur importante, che sostituisce gli sci, mezzo ideale per compiere questo giro nella stagione invernale. Sarebbero forse utili bici più attrezzate per la discesa, ma allora la fatica nello spingerle in su sarebbe forse eccessiva. Alla fine quasi 1200 metri di dislivello, di cui 800 con la bici a mano, per circa 45 chilometri.
Per le foto:
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Ciao a tutti

amaiorani » 16 anni fa
Non ho potuto fare a meno di bearmi della vista di quei magnifici panorami (a volte mozzafiato) che mi hanno spesso visto anni addietro con scarponi, ramponi e piccozze.
Che dire, bel coraggio veramente! Non tanto per la distanza quanto per la certezza di dover colmare gran parte del dislivello bici a mano!

Bravi!

PIRATA » 16 anni fa
Bei posti nulla da improverare, però fare 1200 metri di dislivello, di cui 800 con la bici in mano per me non è il massimo, pero alla prossima primavera 2009, ci potrebbe fare, ora le giornate si incominciano ad accorciarsi.
Pirata

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