Escursione (MTB) del 13/03/2005 n. 203
La Valle del Treja
Il corso del fiume Treja e quello dei suoi affluenti si snoda nel caratteristico paesaggio delle forre, profondi valloni creati nei tufi dall`erosione delle acque. Gli spessi banconi di tufo si sono originati da materiali vulcanici di diverse dimensioni eruttati dal complesso vulcanico sabatino, in particolare dalle bocche crateriche di Sacrofano (da 500.000 anni fa) ed altre non precisate da cui è fuoriuscito il materiale che ha formato il tufo rosso a scorie nere, che è relativamente meno erodibile: ciò ha creato, per erosione selettiva, dei gradini naturali che formano la base di alcune modeste rotture di pendenza, in parole povere di cascate, che impreziosiscono il corso del Treja.
La storia del popolamento antico risale a tempi preistorici. Le testimonianze più importanti sono del periodo protostorico: nell`altura di Narce, nei pressi di Calcata, sono state rinvenute numerose strutture e reperti relativi alle fasi più antiche della civiltà etrusco-falisca; nell`Orientalizzante (fine VIII - VII secolo a.C.) appaiono più nette le caratteristiche peculiari della cultura falisca, sino ad allora permeata quasi esclusivamente di elementi etruschi. L`abitato di Narce, arroccato su di un`alta rupe tufacea, segue le sorti del mondo falisco ed etrusco, subendo la conquista romana sin dalla metà del IV secolo a.C.
Significatvo il borgo di Calcata, che ha origine intorno all`VIII secolo, ed entra nei possedimenti della famiglia degli Anguillara, che provvede ad erigere un castello (fine XIII secolo) e la cinta muraria. Il borgo medievale inizia ad essere abbandonato da prima dell`ultima guerra per i crolli frequenti della rupe tufacea: si pongono le basi per il nuovo insediamento, posto due km di distanza, dove si trasferiscono in massa i Calcatesi a partire dagli anni `60. Le case di tufo rosso di Calcata vecchia si popolano di artisti, intellettuali e personaggi "alternativi" che portano una nuova luce al paesino. Non tutti i Calcatesi però abbandonano il borgo, oggi meta privilegiata dei romani per le gite domenicali.
Si passa sotto il portale d`ingresso alla parte del centro storico seguendo la via principale fino alla ripida discesa di Santa Lucia, strada cementata che, poco dopo, diviene sterrata.
Alla prima deviazione si sale a sinistra per il Monte Gemini, dal quale si può ammirare una bella vista di Campagnano, e poi ridiscendendo su un tratto dal fondo compatto, che permette buona velocità.
Alla fine della discesa si prende a destra e si prosegue per 4 o 5 Km. su fondo terroso perlopiù pianeggiante, costeggiando diversi casali ed aziende agricole, ignorando tutte le deviazioni a destra e a sinistra fino ad arrivare ad una breve salita che porta ad un ampio prato.
Si segue una traccia erbosa, davanti a noi, che scende sulla sinistra di una collinetta (fare attenzione, strada piuttosto sconnessa), tenendo sempre la destra, fino a scendere nei pressi di un fosso da attraversare con la bici in spalla (in precario equilibrio sui sassi scivolosi).
La strada a questo punto risale su uno stretto sentiero pedalabile fino ad allargarsi in un ampio pratone che porta ad una strada sterrata (cancello aperto). Si svolta a destra e, dopo 300 m., si incontra un cancello in ferro, superato il quale si accede ad un sentiero tracciato sul fondo di una splendida valle, finacheggiando un fosso, fino ad arrivare ad una radura dove si passa un cancello sulla sinistra.
Dopo il cancello, superata una sterrata in ripida salita, si svolta a dx. e poi subito a sx.; ai piedi di Magliano Romano, si prende la sterrata che sale sulla dx. che, in circa 2 km., conduce alla strada asfaltata che porta a Calcata. Si prende questa strada a sinistra, in direzione Calcata e, dopo circa 1 km., si prende a sinistra per una ripida strada che subito diviene sterrata (segnale stradale di strada in grave dissesto).
Alla fine della salita si gira a destra e poi si mantiene sempre la destra per una strada sterrata che porta nei pressi di Calcata Nuova, raggiunta la quale (strada nuovamente asfaltata) all`incrocio si scende per la strada a sinistra che porta fino all`abitato medioevale del borgo di Calcata (merita senz`altro una visita), dove ci fermeremo per una breve sosta.
Si riprende la provinciale in discesa e, dopo circa 2 km. da Calcata, subito prima di un ponte, laddove è indicato il confine fra le province di Viterbo e di Roma, si svolta a sinistra su una sterrata prima pianeggiante, poi in forte salita (circa 1 Km): è questo il tratto più impegnativo del percorso.
Terminata la salita si prende a destra e si segue dritti fino ad arrivare alla via per Campagnano, dove si prosegue a sinistra fino ad un bivio sulla destra per le Cascate del Monte Gelato, che si raggiungono in circa 2 Km.
Si ritorna quindi sui propri passi e si riprende la sterrata verso sx., poi, dopo 1,2 Km., si svolta a dx., si prosegue per un paio di km. sulla strada già percorsa all`andata e, subito dopo un`azienda agricola con un vasto capannone sulla sinistra, si devia a destra per una sterrata che prima in discesa poi con qualche saliscendi porta nei pressi dell`autodromo di Vallelunga.
Da qui si prende a sinistra la strada asfaltata in salita che in circa 2,5 Km. ci porta fino a Campagnano
Il Casco è sempre obbligatorio.
Tra gli accessori portate un paio di occhiali, i guanti e il kit per le riparazioni.
Fate sempre attenzione e seguite le indicazioni dei Coordinatori.
Assicuratevi di essere in regola con la tessera associativa e con il certificato medico.
