calendario

Nulla è dovuto agli accompagnatori per le attività escursionistiche
Per partecipare occorre iscriversi preventivamente all'associazione
Le nostre attivita sono accessibili esclusivamente ai soci regolarmente iscritti e con certificato medico valido.

ATTENZIONE: NON è più possibile iscriversi o rinnovare l'iscrizione e/o consegnare il certificato medico alla partenza dell'escursione.

Escursione (MTB) del 26/11/2005 n. 275

 

Castelli Romani

 
 
Orari, Appuntamenti e partenza
ore 8.30 presso il parcheggio “Il Castagneto” via Tuscolana - raggiungibile da Roma percorrendo la via Anagnina. Si supera Grottaferrata seguendo le indicazioni per Rocca Priora /Artena f
 
Contatti e Organizzazione:
Simonetta Alunni
Calogero Massimiliano
Note Significative del percorso
Impegno fisico (1-5): 5
Diff. Tecnica (1-5): 3
Lunghezza del percorso: 50 km
Dislivello: 1300 mt
 
Situazione Acqua:
 
Descrizione Ambientale
La storia geologica dell`area del distretto vulcanico dei Colli Albani è legata a fenomeni vulcanici originatasi circa 700.000 anni fa ed i segni sono ben evidenti ancor oggi. All`interno di una preesistente cavità circolare o "caldera" di cui restano i rilievi del "recinto esterno" (Tuscolo e Monte Artemisio), si formò un cono vulcanico più piccolo con bocca craterica presso la località Campi di Annibale ed un cinto calderico più interno di cui sono testimonianza il Monte Cavo e il Monte delle Faete.

Intorno ai 300.000/250.000 anni fa si vide la formazione dell’area oggi chiamata Campi D`Annibale, Rocca di PaPa e del cono del Monte Cavo. In seguito (200.000/100.000 anni fa) e` il momento della formazione dei due laghi di Castel Gandolfo e Nemi.

Il lago Albano o di Castel Gandolfo ha un perimetro di circa 11 km ed una profondita` massima di circa 200 metri. Il cratere vulcanico e` formato da 5 piccoli crateri uniti dall`acqua, alimentati ormai solo dall`attivita` piovana

Insediamenti nacquero attorno alla Arx aesulana, altura sacra emblema della città di Cabum, monte Cavo, poi Monte Albano. Sul Monte Cavo si stagliava maestoso il tempio di Giove.

Per le popolazioni latine Mons Albanus era la montagna sacra per eccellenza, dimora di Giove, il padre di tutti gli dei, denominato col suo appellativo locale di Iuppiter Latiaris.

Nel suo santuario si celebravano ogni anno le feriae latinae, momento cruciale d`incontro tra tutte le città latine confederate, durante le quali era sacrificato un toro dalle bianche carni, poi distribuito ai vari rappresentanti della "nazione" latina come simbolo di amicizia e fratellanza. Si trattava, quindi, di un culto di carattere federale, perché serviva a rinsaldare i vincoli religiosi, politici ed economici che univano le antiche popolazioni latine, e il cui momento di maggior prestigio coincide con il periodo precedente all’affermazione della supremazia di Roma. Sul Monte Albano erano soliti anche recarsi i condottieri vittoriosi dopo le imprese militari. Gli eroi, raggiungevano il tempio di Giove Laziale percorrendo la Via Sacra, costruita intorno al Settimo secolo a.C, che si dipana, conservata ancora in ottimo stato, dall`antica via Appia inerpicandosi verso il Monte. Dell`antico santuario posto sulla vetta di Mons Albanus nulla è più visibile, tranne alcune file di grandi blocchi squadrati di pietra sperone che ne delimitavano il perimetro, oltretutto alloggiati attualmente fuori posto. La "Via Sacra" o "Via Trionfale" offre ai visitatori, scorci di paesaggio di rara ed inconfondibile bellezza. Nelle giornate serene l`osservazione del mare, mentre irrinunciabile per il turista è la visita al piazzale, situato sulla via Sacra, dove sono perfettamente visibili contemporaneamente i laghi di Albano e di Nemi.

Come il lago di Albano e Monte Cavo erano legati al sole ed al dio Giove, quello di Nemi era connesso alla luna ed alla tripla dea Diana
Nemi ha una storia antichissima legata soprattutto al lago omonimo su cui si rispecchia, chiamato dai Latini `Specchio di Diana`. Sulle sponde del lago, in età arcaica, fu edificato il tempio di Diana che divenne punto di raduno per i popoli preromani che qui facevano dei “summit” in materia di politica estera (Roma premeva ai confini). Quando i Romani sbaragliarono la Lega Latina, il tempio assunse un carattere puramente religioso e la selva divenne bosco sacro alla divinità (`Nemus da cui l`attuale Nemi). Il paese vero e proprio nacque nel X secolo con l`edificazione del Castello, oggi Palazzo Ruspali, ad opera dei conti Tuscolo. Concesso dal Papa ai monaci Cistercensi, questi lo trasformarono in una specie di comunità monacale all`insegna dell` `ora et labora`. A partire dalla metà del` 400 Nemi passò dall`una all`atra famiglia del patriziato romano. In età moderna fu abbellito di dipinti e ristrutturato. Il paese divenne famoso in tutto il mondo intorno al 1930 col ripescaggio delle navi romane appartenenti all’imperatore Caligola, che le usava per scopi religiosi. Il museo, dove si trovano i resti delle navi, ultimato dopo avervi introdotto le due imbarcazioni, fu quindi progettato in funzione del contenuto. L`inaugurazione avvenne nel 1940, ma la notte del 31 maggio 1944 i Tedeschi in ritirata incendiarono l`edificio e, purtroppo, gran parte del fasciame andò perduto.

La flora è in prevalenza composta da castagni ma sono presenti anche lecci, querce, noccioli, pini, allori, agrifogli e aceri, mentre nel sottobosco si sviluppano rose selvatiche, ciclamini , viole, narcisi e numerose specie di orchidee. La fauna trova un favorevole habitat naturale soprattutto nelle zone boschive, è possibile imbattersi col cinghiale, l’istrice, il tasso, la volpe e più raramente con la lepre ed il gatto selvatico. Fra i volatili, il fagiano, il falco, il picchio, il rigogolo, la tortora, il cuculo, la beccaccia, il pettirosso ed ancora con i notturni
 
Descrizione Tecnica
La partenza è prevista presso il solito parcheggio a ridosso del ristorante `Il Castagneto`(venendo da Roma seguire la strada asfaltata che si trova sulla destra prima del ristorante). Da lì parte un sentiero in salita che ci porterà su di una strada parzialmente asfaltata e poco transitata dalla quale si inerpicherà un sentiero che alternando tratti in salita ed in leggera pendenza ci porterà al bivio della Madonnella così chiamato per la presenza di una piccola edicola contenente una Madonnina. Prima di questo bivio incontreremo anche una piccola fonte chiamata Fonte Frannoa. Una breve sosta per ricompattare il gruppo e via verso la salita progressiva e costante che ci porterà sul Monte delle Faete proprio a ridosso del luogo dove un tempo si trovava il glorioso Tempio di Giove di cui restano solo pochissimi resti. Qui ora siamo nel punto più alto del nostro giro a quota 935m. sul livello del mare. Fino ad ora avremo percorso circa 10km con un dislivello di circa 450 metri. Dal Monte delle Faete, quindi, attraverso un entusiasmante single treck abbellito da bellissimi narcisi, andremo ad incontrare la Via Sacra che attraverso un belvedere ci permetterà di vedere in simultanea i due laghi, quello di Albano e quello di Nemi. Si riparte di nuovo in discesa fino ad incontrare la via dei laghi, sotto la quale passeremo fino ad arrivare alle Piagge di Nemi, bellissimo percorso che ci permetterà di ammirare il lago di Nemi alle rive del quale scenderemo. Siamo arrivati a circa 320m. s.l.m. che è il punto più basso previsto per il nostro percorso. Una strada, in parte asfaltata, salendo progressivamente ci porterà a Nemi dove contiamo di fare una sosta/pausa caffè. Siamo saliti di circa 200m. ma dovremo arrivare fino a circa 800m. Dopo la sosta attraversiamo le stradine del centro storico e giungiamo al sentiero fino alla Via dei Laghi. Percorriamo la strada asfaltata per un chilometro quindi sulla nostra sinistra troviamo un largo sentiero che sale al monte Artemisio. Il primo tratto è molto ripido poi la pendenza diminuisce, si trasforma in pianura e infine arriva una lunga discesa. Siamo in vista di una fontana posta in uno spiazzo asfaltato, di fronte ci sono due strade, noi prendiamo quella di sinistra. Si sale di nuovo verso il monte, raggiungiamo il rifugio della forestale e dopo pochi metri inizia la discesa. Il sentiero prosegue con dei piccoli saliscendi e corre parallelo alla SP Pratoni del Vivaro. Lo percorriamo fino ad incontrare una deviazione sulla nostra destra. Un breve sentiero ci permette di attraversare la SP in prossimità del Centro Equestre Federale. Proseguiamo di nuovo su sterrati e brevi tratti di strada asfaltati. Siamo tornati al punto di partenza. Alla fine avremo percorso circa 50km. con un dislivello di circa 1300 metri. Il percorso è adatto quindi a bikers mediamente esperti ma ben allenati poiché è notevole il dislivello.
 
Note
Altri accompagnatori a cui fare riferimento:

Giuseppe Caputo  (338/3103217)

Daniele Mazziero (329/4213837)
 

Il Casco è sempre obbligatorio.
Tra gli accessori portate un paio di occhiali, i guanti e il kit per le riparazioni.
Fate sempre attenzione e seguite le indicazioni dei Coordinatori.
Assicuratevi di essere in regola con la tessera associativa e con il certificato medico.

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Legenda

Tipo di Mezzo richiesto:
M: Mtb - percorso prevalentemente in fuori strada
S: Bdc - percorso su strada da effettuarsi con specialissima
E: Enduro - percorso Enduro, protezioni e casco integrale obbligatorio
G: Giovani - percorso adatto ai giovani Pedalandini
V: Vintage - percorso per bici da strada vintage
C: Corso - didattica

Impegno Tecnico:
1 : fondo buono, strade larghe, pianeggianti, spesso asfaltate
2 : fondo generalmente buono, presenza di qualche piccola asperità
3 : fondo variable, non sempre in buone condizioni, alcuni tratti di single track, passaggi in zone boscose, non sempre il percorso è subito individuabile
4 : diversi tratti in cattivo stato, single track, tratti non subito individuabili, passaggi tecnici, è richiesta un'ottima padronanza del mezzo e capacita' di guida
5 : lunghe salite, lunghe discese, tratti molto esposti, tratti tecnici, fondo molto impegnativo, passaggi in zone dove non esiste strada segnata o sentiero, è richiesto ottima capacita' di guida, di orientamento e tecnica

Impegno Fisico:
1 : impegno minimo, escursione adatta a tutti, durata breve
2 : escursione adatta a tutti, minimo impegno fisico, con qualche lieve asperità da affrontare
3 : adatta a biker con minimo allenamento, percorso con alcune salite e discese che richiedono un certo impegno
4 : adatta a bikers con buon allenamento, percorso che richiede capacità e resistenza, presenza di salite e discese impegnative
5 : escursione per biker ben allenati, con notevoli dislivelli sia in salita che in discesa, tratti molto tecnici o da percorrere con bici in spalla
6 : Grande impegno fisico richiesto. È necessaria una preparazione fisica completa.

Ricordatevi sempre:
Cercate di non andare mai soli.
Se fate uscite solitarie, lasciate sempre detto dove andate e quanto avete intenzione di restare fuori!
Nelle uscite di gruppo, portate con voi il Tesserino di Pedalando.
Per motivi assicurativi, non è possibile autorizzare all'escursione persone non in regola con il tesseramento.
La bici deve essere sempre in ordine, controllata e verificata.
La sicurezza e la prudenza sono fondamentali per se stessi e per gli altri. Comportamenti irresponsabili non sono tollerati.

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