I parchi di Roma:
Villa Doria Pamphili fu costruita net 17° secolo da Camillo Pamphili, nipote del Papa Innocenzo X, da progetto di Alessandro Algardi. Fu situata di fronte le mura romane occidentali presso il ponte di San Pancrazio. I Romani chiamarono l’area il Belrespiro.
La villa, divenuta nel 1971 il più grande parco pubblico della città, è frequentata dagli appassionati di jogging e dai proprietari di cani. Il nucleo più antico, al numero 183 di via Aurelia Antica, è l`edificio detto Villa Vecchia, già esistente quando Panfilo Pamphili l`acquistò nel 1630. La villa nuova fu realizzata tra il 1644 e il 1652 da Algardi e Grimaldi, quando era papa Innocenzo X Pamphili. Le sale riccamente affrescate della villa, cui si accedeva da via Aurelia 111, erano ornate da una collezione di statue, oggi ai Musei Capitolini. Modifiche e ingrandimenti della villa e nuove costruzioni si susseguirono fino al XIX secolo. Dopo gli eventi bellici della Repubblica Romana del 1849, la villa fu unita a villa Corsini e l`ingresso di via di Porta San Pancrazio divenne quello principale.
Durante gli eventi a seguito della Repubblica Romana le due Ville furono prese d’assalto dalle truppe Francesi capitanate dal generale Oudinot (notte del 3 giugno 1849) che non rispettò la tregua stabilita. Furono feriti Bixio e Mameli.
Fra i vai alberi ospitati spiccano per dimensioni due esemplari:
Genere Specie,Circ. mt., Alt. mt., Nome comune
Jubaea chilensis Baill. 3,4 13 Palma del cile
Cupressus arizonica Green. 3,6 16 Cipresso dell`Arizona
Fonti: www.roma2000.it; digilander.libero.it; www.ardea.org
Monte Mario con i suoi 139 metri d`altezza è il rilievo più imponente del sistema dei colli denominati Monti della Farnesina e rappresenta per le sue caratteristiche ambientali un vero mosaico di diversità biologica ormai raro a Roma. La composizione del terreno è caratterizzata da sabbie e ghiaie di antica origine dalle quali si ricostruisce facilmente la storia geologica dell`area in cui è sorta la città. Ad un`ampia presenza della vegetazione tipica mediterranea nelle zone più basse (leccio, sughera e cisto) si contrappone anche quella tipica di condizioni submontane nelle aree più alte (carpino, tiglio, acero, orniello, nocciolo, ligustro e corniolo). L` antropizzazione dell`area ha fortemente disturbato la presenza di una fauna originaria: presenti oggi sono roditori (moscardino, topolino delle case, topo selvatico) e uccelli (pettirosso, merlo, codibugnolo, verdone, cardellino, taccola e storno). L`area costituisce per la città un bene di inestimabile valore culturale ed ambientale del quale fanno parte ville storiche tra cui Villa Mazzanti, sede di RomaNatura, e la Villa Mellini, sede del celebre Osservatorio Astronomico.
Fonti:http://www.romanatura.roma.it/parchi/monte_mario.php
Villa ADA: Guardando la cartina della Villa emergono nella parte privata quelle costruzioni quali la "Villa Reale", ora Ambasciata d`Egitto o la Villa Polissena che parlano chiaramente della storia piu` prossima di questo parco, e la sua passata destinazione a residenza privata, prima del Conte Tellfner e poi riserva di caccia della famiglia reale dei Savoia.
Proseguendo a ritroso nel tempo si possono osservare i resti di un insediamento urbano databile al VIII sec. A.C., conosciuto con il nome di Antemnae. Antemnae, ossia "ante amnem", dal punto in cui l`Aniene si getta nel Tevere.
Si trattava di una delle cittadelle fortificate piu` antiche del Lazio, legata alla storia mitica di Roma.
Dionisio, Livio,e Plutarco ricordano Antemnae in lotta contro Roma per vendicare il ratto delle Sabine (avvenuto probabilmente nel 753 A.C.). Tra le donne rapite, infatti, sarebbero state numerose quelle provenienti da questo centro.
Curioso citare fra gli storici Plutarco, secondo il quale l`usanza di portare in braccio la sposa al momento di superare la soglia della casa maritale, trae origine, appunto, dal ratto della Sabine.
Ma dall`ubicazione della Villa risalta un altro dato di grande importanza: la sua vicinanza ad una delle strade consolari romane, la via Salaria.
Se la via Appia era conosciuta come la regina delle strade (Regina Viarum), la Salaria, la piu` antica in assoluto fra tutte le consolari romane, era la strada del sale.
Fu legata fin dall`origine al commercio di questo prezioso minerale che i primi romani dovevano importare dall`Adriatico. La sua origine si perde in tempi remotissimi, ma da semplice sentiero sconnesso divenne strada consolare allorchè Roma si impose come forza egemone sui territori circostanti.
La vecchia Salaria era larga 4,20 metri, e ilsuo fondo era coposto di ghiaia e piccoli ciottoli legati insieme con argillla e sabbia per uno spessore di 50 cm.
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Percorso adatto a tutti purchè in grado di sostenere la distanza ed il dislivello indicato. Percorreremo alcuni tratti tecnici dove dovremo mettere alla prova le ns. capacità di conduzione del mezzo. Questi tratti comunque potranno essere percorsi facilmente a piedi.
Il percorso in MTB: La prima parte del giro si svolge nella parte ovest di Villa Pamphili (per intenderci la parte dove non c’è la Villa Vecchia). Partendo dall’ingresso percorreremo la sterrata che segue il perimetro della villa fino ad oltrepassare l’ingresso sull’Aurelia Antica fino a giungere, dopo la discesa di viale della Botanica, al laghetto, oltrepassato il quale punteremo a dx verso una breve rampa in single track (preparare un rapporto agile). Riprenderemo la sterrata perimetrale in senso inverso e gireremo subito sulla sterrata a dx. Scenderemo al primo incrocio a dx nella parte più bassa della villa (viale Mafalda di Savoia) per poi risalire a dx (viale E. Pajetta) nella sterrata che ci porterà successivamente nel bosco che percorreremo in un single track fino a giungere (dopo aver superato due passaggi con delle radici affioranti) ad una breve ripida discesa in diagonale (alcuni alberi saranno pronti a fermarci in caso di perdita del controllo della bici). Rientreremo successivamente nel bosco girando, quasi al termine di viale E. Pajetta, a sx in una ripida ed impegnativa salita anche se breve. Usciremo dal boschetto per poter ripercorrere in senso inverso il tratto con i dossi. Fino a sbucare sulla sterrata principale (viale Maria Callas) che imboccata a dx ci condurrà verso l’uscita di via della Nocetta. In prossimità dell’uscita gireremo a sx sulla ben visibile salita in single track che costeggia via della Nocetta fino a risalire verso il ns. punto di partenza.
Passeremo poi nella seconda parte del nostro percorso che si svolge nella parte est di Villa Pamphili. Dopo aver oltrepassato il ponte su via Leone XIII punteremo a dx in una lunga discesa fino a girare a sx in un single track in ripida brevissima salita. Prepararsi con un rapporto agile poichè subito dopo dovremmo fare una rampa che ci porterà, girando ancora a sx, in un single track dove nella parte alta potremmo trovare del fango. Giriamo su un tornante a dx e successivamente tramite uno stretto passaggio entreremo nel bosco. Qui gireremo a sx per percorrere una discesa ripida in diagonale dove troveremo dei tronchi di albero che dovremo aggirare. La traettoria del percorso ed il fango spesse volte determinano delle perdite di aderenza del retrotreno che si suggerisce di controllare con il controsterzo. Fare comunque attenzione poichè si sbuca dopo una ripida discesetta sulla sterrata sottostante con una staccionata. Quest’ultima ci consentirà di evitare di finire sull’altalena del sottostante parco giochi. Proseguiremo a sx e successivamente a dx in direzione dell’ingresso di via Vitellia dove gireremo a sx nel bosco. La strada procede in leggera salita con alcuni tratti fangosi. Proseguiremo poi a dx su viale “8 marzo” per poi girare a dx su viale del Casino Algardi. Entreremo quindi nella zona della villa e dopo essere arrivati all’ingresso di Porta S. Pancrazio. Qui usciremo e facendo molta attenzione alle auto scenderemo verso piazza di Santa Maria in Trastevere, per prendere, dopo aver percorso tutte le scale (attenzione poiché si può finire nel Tevere), la pista ciclabile in direzione nord. Proseguiremo fino all’altezza all’incirca di via Teulada da dove entreremo nel parco di Monte Mario. Una bellissima salita su fondo sconnesso ci porterà verso lo Zodiaco da dove tornando indietro proseguiremo per un piccolo tratto su via Trionfale per poi rientrare sulla sterrata/single track che delimita il perimetro in alto del parco. Lungo questo percorso potremo osservare diverse viste panoramiche della citta. Scenderemo poi su asfalto a Ponte Milvio da dove punteremo i manubri verso Villa Ada lasciandosi la Moschea a sx. Faremo alcuni passaggi tecnici nella zona di Monte Antenne per poi scendere sempre attraverso single track al laghetto di Villa Ada. Percorreremo alcuni dei punti più suggestivi intervallando salite e discese su alcune rampe di scale. Attraverso la via Salaria raggiungeremo Villa Borghese dove percorreremo i viali principali fino al Pincio. Successivamente passando per Piazza del Popolo,via di Ripetta, Castel S. Angelo, Gianicolo ritorneremo al punto di partenza.
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