Eccomi qui a commentare il primo vero “tortour†del 2009, il primo di una serie che ho in mente di proporre a chi ama questo tipo di mountain biking.
Si è trattato di un giro di altri tempi, o meglio, di un'impresa eroica, una di quelle uscite in cui ti misuri con te stesso e con la tua capacità , nonostante tutto, di raggiungere la meta. E si cari amici, perchè questo eterogeneo gruppo di biker, ha lottato, sofferto e sudato lacrime e sangue per concludere, comunque da vincitore, una straordinaria impresa. Partiti dagli 833 metri di Corvaro ci infiliamo nella Valle Amara già pieni di inquietudine chiedendoci da cosa potesse derivare quel nome. Man mano che la strada saliva con pendenze sempre più accentuate tutto diventava più chiaro...valle amara come il sudore che stillava dalla fronte degli indomiti pedalandiani affacendati a spingere rapporti impossibili!! Ma il condottiero, grande generale Bikerlex, è sempre li davanti a spronare e rincuorare la truppa. Il primo pezzo della scalata è alle spalle, scendiamo veloci verso la piana di Campofelice dove riprendiamo le forze con una breve sosta sulle sponde di un invaso d'acqua creato dalle abbondantissime nevicate di quest'anno. Ma la neve è ancora dietro l'angolo, là dove il sole ancora non riesce ad avere il sopravvento e così la salita verso il passo del Puzzillo è resa difficoltosa da ampi tratti ancora coperti dalla candida coltre bianca. E' questo il momento più duro, reso tale ancor di più dalle gambe pesanti dopo la salita della valle amara. Serpeggia il nervosimo, qualcuno pensa alla ritirata preso dalla nostalgia delle spiagge assolate di Bahia, qualcun altro addirittura coltiva il proposito di fare un golpe eliminando lo scomodo condottiero e prendere il comando…ma il gruppo nel suo complesso è fedele e mantiene i nervi saldi. Valorosi pedalandiani "doc" fanno da sprone ai più giovani e inesperti così che la forza del gruppo alla fine prevale e tutti, sulle orme del condottiero, conquistano il Passo del Puzzillo ancora coperto dalla neve. L'altimetro segna quota 2073 metri, uno dei punti più alti mai raggiunti dal popolo pedalandiano!!! Ma la fatica non è ancora terminata perchè a causa della neve è necessaria una manovra diversiva prima di raggiungere il lago della Duchessa che ci aspetta con le sue acque fresche e tranquille adagiato in una conca tra le pareti grigie delle montagne che lo circondano. Ora gli animi sono più tranquilli, ormai prevale la consapevolezza di aver fatto l'impresa. Anche il condottiero, a questo punto, si convince che ormai tutti i valorosi combattenti potranno riabbracciare i propri cari e parlare di questa giornata, tra qualche anno, ai loro nipoti davanti al focolare. Rimane però l'ultimo ostacolo: la terribile discesa della Valle della Cesa nota a pastori ed escursionisti per la fortissima pendenza. Noi ce la gustiamo tutta in discesa per fortuna, ma anche così ci sorprende per la pericolosità dei tornanti anche a causa del fondo sconnesso. Con i freni roventi si arriva in fondo e poi rapidamente alle macchine. Si conclude così una giornata memorabile dove, su tutto, ha prevalso lo spirito di gruppo che insieme alla tenacia, al coraggio e alla determinazione di ciascuno dei valorosi pedalandiani ha saputo scrivere una delle pagine più gloriose della storia di questa associazione.
AL PROSSIMO TORTOUR!!!!