Senza andare a disturbare altri forum (manco il sito mio
www.amaiorani.org metto qua quello che io e ER POZZANGHERA ci siamo pedalati (o quasi) il 31.
Alle 8.00 telefono ar Pozzanghera per dirgli che in un quarto d'ora lo passo a prendere sotto casa e dopo aver caricato lui e la sua Prohet partiamo per Genzano. Parcheggiamo l'auto ai salesiani e iniziamo a pedalare verso il Vivaro dapprima per strade e scalette paesane a me sconosciute poi lungo uno sterrato di qualche kilometro che sale fino all'incrocio tra via dei Laghi e traversa del Vivaro. Qui la mente malsana der Pozzanghera suggerisce la direttissima dell'Artemisio e dett fatto ci dirigiamo verso Velletri ad imboccare lo sterrato che ci dovrebbe portare all'Artemisio. Prendiamo o sterrato e iniziamo a pedalare lungo le ripetute rampette che ci propone la strada. Evidentemente il tasso alcolico e la mancanza di sonno giocano brutti scherzi al Pozzanghera che alla prima serrata a sinistra spergiura essere la direttissima. Già dopo poche centinaia di metri si ricrede e quando ci troviamo nel mezzo della montagna su una traccia di sentiero coperta di foglie dove spingere la bike presenta nonpoche difficoltà si dice certo che la direttissima era quella successiva. Senza comunque perderci di spirito e d'animo, da brvi esploratori quali siamo arriviamo in poco tempo a svalicare in corrispondenza di un muro antico (Maschio Lariano?). Dal lato opposto scendiamo poche decine di metri a spinta e troviamo una sterratona che ci invita alla discesa.
Giù a manetta (o quasi) e in pochi minuti già abbiamo perso molta quota.
Una nuova sensazione ci prende quando lungo uno sterratone con ghiaccetto sciolto e fanga passiamo dalla conduzione in derapata alla pedalata ed alla spinta in discesa per la roppa fanga e terra raccolte.
Ancora un pò e tagliando un boschetto arriviamo alla traversa del Vivaro non senza aver recato disturbo a un non meglio identificato essere umano che in discinto abbigliamento ci intimava di andare a distruggere le gonadi altrove.
Abbiamo qiuindi percorso un breve tratto della traversa del Vivaro piegando quasi suito a sinistra per raggiungere Vivaro e la sua piazzetta dove ci siamo riposati e dissetati 5 minuti.
Da qui seguendo una delle classiche strade del posto abbiamo percorso a ritroso tutti i pratoni e ci siamo addentrati poi verso il lago di NEMI passando sotto la via dei Laghi. Arrivati in zona Fontan Tempsta abbiamo percorso uno stupendo sterratone in discesa che ci ha permsso in pochi chilometri di ritornare a Genzano al parcheggio dei salesiani dove era la macchina.
4 ore e mezza di passeggiata per 28.5 km di percorso con dislivello di tutto rispetto (penso intornoa gli 800 metri o giù di lì!
Non abbiamo fatto foto! (non servono le foto per ricordare i momenti belli!)