intanto i punti di maggior rottura:
il punto debole di ogni mtb (sperando che i metalli siano ben fatti) sono nelle saldature, soprattutto dove e' attaccato il piantone sterzo e poi nella zona del movimento centrale e quindi carro posteriore. Probabilmente il primo e' sicuramente uno dei punti piu' sollecitati in assoluto.... basta guardare una bici da freeride quali fazzoletti di rinforzo ha in quel punto.
per le full aggiungiamo i punti di infulcro dei movimenti. Per questo una mtb di buon livello deve avere le saldature fatte a dovere e ogni societa' che si rispetti garantisce le saldature fatte a dovere. Anche leggendo le riviste si legono di tecnologie avanzatissime proprio per la realizzazione della giuntura tra i tubi (che tradotto: aumenta il costo esponenzialmente alle saldature).
altri punti deboli possono essere eventuali leveraggi tra carro e ammortizzatori ma i costruttori anche in questo caso spendono una bella percentuale di ricerca proprio per ottenere il massimo della resistenza anche con pezzi estremamente lavorati (almeno si spera).
Rimangono le ruote in caso di urti laterali molto forti, ma sicuramente rientra tra quella categoria di urti cercati (vuoi per un salto fatto male, vuoi perche' la ruota era' gia' debole di suo).
calcolare la resistenza in base alle sollecitazioni sicuramente richiede attenzione.... in primo luogo il materiale del telaio e subito dopo le saldature (fondamentale). Piu' le saldature sono curate, fatte a mano, piu' la bici resiste.
in seconda battuta componenti e ruote. Credo che il top per un ciclista sta' dal centro in su, ovvero, la buona/ottima qualita' di montaggio e dei materiali di questi componenti garantisce una sicurezza maggiore di una bici entry level o di provenienza curiosa (senza garanzie particolari). Magari non sempre il top di gamma dei componenti potrebbe garantire il massimo, perche' in molti casi sono componenti specializzati, molto particolari e adatti solo ed esclusivamente per uno scopo ben preciso che mal si adattano alla necessita' di versatilita' di un prodotto ad uso generico (vedi che so' un cannotto in carbonio laddove si va per boschi su e' giu' per i monti e pietraie e non su un percorso da gara nettamente piu' liscio).
tanto per gradire, una delle full che ho avuto in passato, ottimo mezzo, molto leggero (la famosa DART di cui anche il Lombardoz ne' sa qualcosa),, adattassimo a percorsi non proprio accidentati ha subito due volte la ri-saldatura dei supporti ammortizzatore, perche' il sottoscritto anziche' fare crosscountry, saliva e scendeva scale come un forsennato...
Capita pure che dei guasti siano dovuti a una progettazione errata (si vocifera che la generazione nuova di alcune cannondale marcate 2007 abbiamo problemi al carro posteriore perche' e' stato troppo alleggerito rispetto alla versione che ho io - ho letto un po' di cose in altri forum, non ho conferme ufficiali).
diciamo che torna utile le classificazioni che si usano negli ultimi anni, ovvero XC, AM, FR: senza andare su mezzi elitari, rimanere vicino al discorso AM garantisce un mezzo tutto fare, sicuramente piu' pesante rispetto a bici da crosscountry ma nettamente piu' robuste anche per un uso un po' esagerato.
a naso, le bici migliori, per un uso escursionistico stanno tra la categoria XC e AM.... robuste a sufficienza ma non esageratamente pesanti da far rimpiangere la graziella in garage.... ma sempre tutto dipende dall'uso che si intende fare... (per bici XC pura intendo la bici da gara, completamente in carbonio, super costosa, super leggera, che la prima sassata buca il telaio e che i freni sono adatti solo per una toccatina ogni tanto, ma che una bella discesona di 12 chilometri costringe il ciclista - che deve essere leggero anche lui, altrimenti la bici crepa ancora prima del tempo - a portarsi ancora e retrorazzi).