Immanuel
Sulle ruote leggere (no freeride ed in discesa si va tranquilli) monto solo camere d'aria ultralight da 95 grammi ciascuna (continental, schwalbe) e copertoni Schwalbe Racing Ralph da 2.1" (440 grammi l'uno).
Le ruote pesanti sono 200 grammi ciascuna camera d'aria e 670 grammi a copertone (2.3").
La differenza? Stesso tratto pianeggiante, stessa bici, 10 km/h di differenza!
In salita ripida ed in discesa sconnessa, ovviamente, la differenza si riduce tanto più è bassa la velocità ... anzi, in discesa con quelle pesanti mi posso prendere ben altre libertà ! ;-)
Passero
Immanuel
Naturalmente! Infatti l'allenamento andrebbe fatto con un bel cancello, in modo che in gara con la bici leggera sembri di volare!
Quando correvo su strada avevo le "ruotacce da allenamento" e le Campagnolo a 20 raggi e profilo rialzato esclusivamente per le gare.
Ora che sono una mezza sega della domenica, esco sempre con le ruote buone, almeno le uso! :-)
Immanuel
Yes, momento di inerzia. Ovvero, non è che incide il doppio: a velocità costante ed in assenza di attrito, comunque sia distribuito il peso è la stessa cosa.
Trattandosi del mondo reale, in cui le ruote subiscono una decelerazione dovuta all'attrito col terreno e la velocità non è costante, a partità di forza che noi esercitiamo sui pedali, l'accelerazione che viene trasmessa alla ruota (accelerazione angolare) è inversamente proporzionale al momento d'inerzia della ruota stessa.
Banalizzando, possiamo dire che il momento d'inerzia si oppone all'accelerazione angolare come la massa si oppone all'accelerazione (lineare).
Tanto più le masse sono lontane dall'asse di rotazione (il perno su cui ruota il mozzo della ruota), tanto più il loro contributo al momento d'inerzia sarà alto.
Detto in sintesi, a parità di peso della ruota è meglio un mozzo pesante e cerchio/gomma leggeri che un mozzo superleggero con camere d'aria e copertoni pesanti.
Detto in formule (il massimo della sintesi!), il momento d'inerzia è pari alla somma delle masse che costituiscono il corpo rigido (la nostra ruota), ciascuna moltiplicata per il quadrato della propria distanza dall'asse di rotazione (il perno della ruota).
Saluti fisici!
Passero