Eccoci di ritorno dall’Eroica.
Per me è stata la prima volta in Vintage. Ed ho avuto il piacere di pedalare con due esperti del calibro di Anthony e Davide61.
Della pattuglia poi faceva anche parte Velorenzo (o almeno così dicono le cronache dato che ci siamo solo sentiti telefonicamente ma non siamo riusciti ad incontrarci) e Sercio66 venuto a Gaiole con altri quattro amici.
Il sabato sera, per calarci subito sul pezzo, aperitivo rigorosamente a base di Chianti senese, tutti insieme, chiaramente amici del Sercio ed di Anthony compresi.
Ci siamo salutati dandoci appuntamento all’indomani dopo la gara poichè Anthony e Davide volevano fare la 135 km partendo prima dell’alba, il Sercio con i suoi amici la 135 km, ma partendo con comodo... verso le 6:30 ed io, da bravo Pennadormiente, avevo deciso di partire alle 8:30 per la 75 km in compagnia degli amici di Anthony.
In serata poi ho ricevuto la piacevole telefonata di Anthony che mi annunciava che, dato che il meteo non prometteva nulla di buono, aveva deciso insieme a Davide di fare la 75 (evvai! n.d.r.).
La domenica mattina, tutti e tre in griglia tra le prime file. Insieme alla bandierina dello start è iniziata a scendere una copiosa pioggia che ci ha tenuto compagnia per un paio di ore.
Siamo arrivati al bivio di Vagliagli, dove avremmo potuto prendere il percorso da 40 km completamente “fracichiâ€. A quel punto ampia pausa di riflessione, accorciare e togliersi da sotto l’acqua o continuare da eroici.
Li è emerso il nostro orgoglio pedalandiano ed abbiamo deciso di proseguire incuranti del meteo.
In effetti mentre pedalavo sotto la pioggia per le fangose strade bianche della Toscana in sella ad una bdc acquistata una quarantina di anni fa dal mio papà , con i tubolari gonfiati ad 8 atm e dotata di freni ad archetto che sotto la pioggia rendono alquanto improbabile la frenata, mi sono chiesto perché non stessi pedalando in sella alla mia seminuova 29 biammortizzata, con i tubeless gonfiati a due ed i freni a disco.
Tra una pensata e l’altra, per fortuna il tempo si è un po’ aggiustato, solo qualche pioggerellina ogni tanto, ma abbiamo potuto tranquillamente proseguire e pedalare di ristoro in ristoro
Ragazzi… che esperienza terribile fare la salita della Volpaia con la finocchiona sullo stomaco.
Approfitto di questa pubblica piazza per ringraziare nuovamente il genio che, mentre tutti salivamo a stento, scendeva intraversandosi davanti a me per salutare un suo amico che si è bloccato all’improvviso tipo cane da punta, facendomi finire a terra, per fortuna senza conseguenze.
Arrivati in cima alla salita… il famoso ristoro con la ribollita che non può certo essere accompagnata da sali ed integratori vari, ma obbligatoriamente da un buon Chianti senese.
Dopo un’altra ventina di chilometri, siamo arrivati al termine della nostra fatica ed insieme alla Damanera che ci attendeva ormai da un po’… il meritato pasta-party, accompagnato, neanche a dirlo, dal Chianti senese.
Insomma abbiamo affrontato bene i 75 chilometri in parte sotto la pioggia, ma la cosa più dura è stata sostenere i 4 ristori; davvero una giornata… Eroica.
Grazie ad Anthony ed a Davide per la compagnia, in effetti sembravamo tre inseparabili, non ci siamo mai staccati più di una trentina di secondi l’uno dall’altro.
Ed è proprio il caso di dire… come da tradizione, le foto: