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Un viaggio a ritroso nel tempo


Bikerlex » 15 anni fa
Cari amici biker,
mi accingo a compiere il piacevole resoconto del tour in mtb che mi ha visto protagonista insieme al baronerosso ed un mio amico pedalandiano neo iscritto con cui ho fatto diversi viaggi. Il 19 e 20 settembre dopo qualche settimana di ricerche cartografiche e contatti con associazioni locali, siamo partiti per compiere la traversata del Parco Nazionale del Cilento, il secondo parco italiano per dimensioni, che si estende dalla costa tirrenica fino ai piedi dell'appennino campano-lucano, comprendendo le cime degli Alburni, del Cervati e del Gelbison, nonché i contrafforti costieri del M. Bulgheria e del M. Stella.
Alle straordinarie emergenze naturalistiche, dovute alla notevole eterogeneità  del territorio, si affiancano il carattere mitico e misterioso di una terra ricca di storia e cultura: una terra, insomma, ancora tutta da scoprire e che riserva molte sorprese interessanti....
Si è trattato di un tour a ritroso nel tempo visto che nei paesi e borghi attraversati si respirava un'aria completamente diversa da quella delle nostre affollate e nevrotiche città . Partiti di buon mattino dal paese di Sicignano degli Alburni ci inoltriamo nei fitti boschi di questo gruppo montuoso dell'appennino campano che riserva ad ogni tornante colori e odori particolari e inebrianti. Arrivati a quota 1300 facciamo sosta presso il rifugio Panormo dove gustiamo l'ottima cucina cilentana con pasta fatta in casa, salumi e formaggi. Ripartiamo un pò appesantiti e una certa sonnolenza, scegliendo di fare un sentiero in discesa che ci avevano assicurato essere percorribile in bike. Dopo circa un chilometro ci ritroviamo in una radura dove un pastore ultracentenario (?) ci osserva incuriosito mentre attinge acqua da un pozzo costruito in pietra nel secolo scorso. Pensiamo di essere capitati anche noi a Frittole, località  già  visitata da Troisi e Benigni nel film "Non ci resta che piangere". Il curioso pastore, che si esprime in un dialetto incomprensibile, sembra volerci orientare nella direzione opposta rispetto alla traccia gps e così lo tradiamo (per fortuna) affidandoci alla tecnologia. Dopo qualche chilometro in mezzo ai rovi sbuchiamo finalmente nelle vicinanze di un paesino dove i ragazzi per strada ci accolgono con urla e schiamazzi manco fossimo marziani. Proseguiamo tra campi coltivati e oliveti con strappi mozzafiato e discese polverose fino al successivo paese, Sacco, ricco di reperti archeologici e chiese rupestri. Il cielo però comincia minacciosamente ad annuvolarsi, non facciamo a tempo a infilarci le giacche antipioggia che ci troviamo investiti da un nubifragio. Tra fulmini e saette arriviamo malconci nell'ennesimo paesino sperduto, Piaggine, dove ripariamo in un bar. Qui facciamo il punto della situazione scoprendo che mancherebbero ancora cinque chilometri alla destinazione prevista per la prima tappa così optiamo per un vicino agriturismo dove passare la notte. Il giorno successivo il tempo è ancora incerto così decidiamo di evitare un pezzo off-road che ci avrebbe portato a scalare la cima più alta del Parco, il Monte Cervati (1898 m) ricco di curiosità  naturalistiche e speleologiche a causa delle natura carsica del terreno. Proseguiamo in un ambiente solitario ed incontaminato fino ad una località  detta "croce di Pruno" dove incontriamo un biker locale con cui condividiamo alcuni divertenti chilometri in discesa nel bosco. A Laurito, facciamo la sosta per il pranzo che anche in questa occasione si rivela particolarmente gustoso e ricco. Ormai pochi chilometri ci separano dalla meta finale, il mare, la costa del Cilento, tra Sapri e Palinuro che possiamo ammirare da alcuni punti molto panoramici mentre sulle nostre teste domina il Monte Bulgheria ultimo contrafforte montuoso che si erge come ultimo baluardo prima che le acque del tirreno prendano il sopravvento.
Termina con una rilassante passeggiata nel caratteristico borgo marinaro di Scario questo particolarissimo tour che ci ha visto pedalare per circa 160 km. e 3400 metri di dislivello complessivo.


Bikerlex » 15 anni fa


Cari amici biker,
mi accingo a compiere il piacevole resoconto del tour in mtb che mi ha visto protagonista insieme al baronerosso e ad un altro pedalandiano neo iscritto. Il 19 e 20 settembre dopo qualche settimana di ricerche cartografiche e contatti con associazioni locali, siamo partiti per compiere la traversata del Parco Nazionale del Cilento, il secondo parco italiano per dimensioni, che si estende dalla costa tirrenica fino ai piedi dell'appennino campano-lucano, comprendendo le cime degli Alburni, del Cervati e del Gelbison, nonché i contrafforti costieri del M. Bulgheria e del M. Stella.
Alle straordinarie emergenze naturalistiche, dovute alla notevole eterogeneità  del territorio, si affiancano il carattere mitico e misterioso di una terra ricca di storia e cultura: una terra, insomma, ancora tutta da scoprire e che riserva molte sorprese interessanti....
Si è trattato di un tour a ritroso nel tempo visto che nei paesi e borghi attraversati si respirava un'aria completamente diversa da quella delle nostre affollate e nevrotiche città . Partiti di buon mattino dal paese di Sicignano degli Alburni ci inoltriamo nei fitti boschi di questo gruppo montuoso dell'appennino campano che riserva ad ogni tornante colori e odori particolari e inebrianti. Arrivati a quota 1300 facciamo sosta presso il rifugio Panormo dove gustiamo l'ottima cucina cilentana con pasta fatta in casa, salumi e formaggi. Ripartiamo un pò appesantiti e una certa sonnolenza, scegliendo di fare un sentiero in discesa che ci avevano assicurato essere percorribile in bike. Dopo circa un chilometro ci ritroviamo in una radura dove un pastore ultracentenario (?) ci osserva incuriosito mentre attinge acqua da un pozzo costruito in pietra nel secolo scorso. Pensiamo di essere capitati anche noi a Frittole, località  già  visitata da Troisi e Benigni nel film "Non ci resta che piangere". Il curioso pastore, che si esprime in un dialetto incomprensibile, sembra volerci orientare nella direzione opposta rispetto alla traccia gps e così lo tradiamo (per fortuna) affidandoci alla tecnologia. Dopo qualche chilometro in mezzo ai rovi sbuchiamo finalmente nelle vicinanze di un paesino dove i ragazzi per strada ci accolgono con urla e schiamazzi manco fossimo marziani. Proseguiamo tra campi coltivati e oliveti con strappi mozzafiato e discese polverose fino al successivo paese, Sacco, ricco di reperti archeologici e chiese rupestri. Il cielo però comincia minacciosamente ad annuvolarsi, non facciamo a tempo a infilarci le giacche antipioggia che ci troviamo investiti da un nubifragio. Tra fulmini e saette arriviamo malconci nell'ennesimo paesino sperduto, Piaggine, dove ripariamo in un bar. Qui facciamo il punto della situazione scoprendo che mancherebbero ancora cinque chilometri alla destinazione prevista per la prima tappa così optiamo per un vicino agriturismo dove passare la notte. Il giorno successivo il tempo è ancora incerto così decidiamo di evitare un pezzo off-road che ci avrebbe portato a scalare la cima più alta del Parco, il Monte Cervati (1898 m) ricco di curiosità  naturalistiche e speleologiche a causa delle natura carsica del terreno. Proseguiamo in un ambiente solitario ed incontaminato fino ad una località  detta "croce di Pruno" dove incontriamo un biker locale con cui condividiamo alcuni divertenti chilometri in discesa nel bosco. A Laurito, facciamo la sosta per il pranzo che anche in questa occasione si rivela particolarmente gustoso e ricco. Ormai pochi chilometri ci separano dalla meta finale, il mare, la costa del Cilento, tra Sapri e Palinuro che possiamo ammirare da alcuni punti molto panoramici mentre sulle nostre teste domina il Monte Bulgheria ultimo contrafforte montuoso che si erge come ultimo baluardo prima che le acque del tirreno prendano il sopravvento.
Termina con una rilassante passeggiata nel caratteristico borgo marinaro di Scario questo particolarissimo tour che ci ha visto pedalare per circa 160 km. e 3400 metri di dislivello complessivo.


Bikerlex

Frenopoco » 15 anni fa
Bella impresa !!!

Questo è proprio il genere di avventura che preferisco....poi però la famiglia, il lavoro, la spesa, etc. etc prendono il sopravvento...

pant

zagàr » 15 anni fa


Bella impresa !!!

Questo è proprio il genere di avventura che preferisco....poi però la famiglia, il lavoro, la spesa, etc. etc prendono il sopravvento...

pant

Frenopoco

Concordo..
Un'esperienza del genere costa nel bilancio globale familiare svariati "bonus", tipo 15 notturne o 5 domeniche ma forse ne vale il doppio.
Grazie Bikerlex per la bella condivisione... sudo solo a leggerti.

(Sogno la Francigena)


un ringranziamento particolare a bikerlex a cui va il grosso merito di qst avventura, si è dedicato a realizzare qst tour, studiandolo in gran parte a tavolino con la cartografia in suo possesso, il ke ci ci ha permesso in un solo we di esplorare in lungo il parco, dandoci un'idea dei luoghi, dove speriamo di ritornarci dedicandoci in particolare su punti + interessanti

giramondo » 15 anni fa
Veramente posti selvaggi....che giro interessante!
Complimenti a bikerlex, ilbaronerosso e...( il terzo ha un nickname?? )

ruotalibera » 15 anni fa
Sono questi i tours da proporre con più frequenza, ma chiaramente con un cospicuo anticipo per consentire una buona organizzazione
Bravi, complimenti a tutti.
Ely

Bikerlex » 15 anni fa
Allora, cari amici, a coloro che amano questo genere di tour voglio dare un'anteprima. In collaborazione con un'associazione locale, sto lavorando alla preparazione di un "bike-trekking" di due giorni, da fare nella prossima primavera, che ci consentirà  di percorrere nella sua quasi totalità  L'Alta via dei Monti Alburni e Cervati, un itinerario di circa 100 km. che attraversa il cuore incontaminato del Parco del Cilento, tutto su sentieri e mulattiere per la maggior parte pedalabili.

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Moderatore: fabioman, gerpas