...e il gruppo Pedalando sbarca in Liguria per cimentarsi in una delle gare più dure di questa emergente disciplina!
eh sì, dopo il precursore Tarmac a Pescasseroli due anni fa (primo Pedalandiano a portare a termine una superenduro, in quel caso era una sprint) alla fine io e il presidente abbiamo avuto la stessa idea.... anche se all'inizio non condivisa visto che quando il presidente mi ha chiesto se avevo voglia di tentare, io mi ero già iscritto e organizzato da un paio di settimane

la gara era una pro, che per chi non sa il regolamento, significa almeno 1500 metri di dislivello in salita e 4 prove speciali di discesa la domenica e un prologo cittadino il sabato sera. Lo scenario erano gli stupendi versanti liguri che danno sulla ridente cittadina di Sestri Levante. Devo dire che i percorsi erano davvero belli, vari, incredibilmente tecnici e difficili (Guarcino al confronto è una cazzata). I partecipanti erano circa 320 per la gara completa, e una ottantina circa che facevano invece la categoria Promo (solo due prove speciali di discesa). Il livello tecnico dei partecipanti era incredibilmente alto, mi sono accorto di essere veramente scarso in discesa, e ho tanto ancora da imparare. Comunque il mio obiettivo (e penso anche quello del presidente) era solo quello di portarla a termine, non farsi male (e di pericoli in tal senso ce n'erano) e fare molta esperienza per il futuro. L'obiettivo direi che è stato centrato in pieno, pazienza per la classifica: 246esimo assoluto io e 254esimo il presidente, ma con ben 53 ritirati a vario titolo, cosa che da quel che ho capito è abbastanza comune in questo tipo di gare (problemi tecnici, controlli orari non rispettati, cadute, ecc.).
Ma ci siamo divertiti un casino! E mi ha fatto molto piacere ricevere i complimenti di alcuni partecipanti vicini di start che mi hanno detto che esordire in una pro così comunque non è da tutti!
Ottima l'organizzazione, con il paddock e l'area partenze e arrivi sul lungomare di
Sestri, molti stand, tanta bella gente prevalentemente del nord ovest d'italia ovviamente e tanto entusiasmo per questa disciplina e per questi posti.
Io ho avuto la possibilità di usufruire di un paio di risalite meccanizzate fin dal venerdì pomeriggio e farmi un'idea della difficoltà e della bellezza dei percorsi, in particolare le due ps lunghe, la 2 e la 4 che si snodavano su spaccati di roccia a picco sul mare. Uno spettacolo incredibile, quasi commovente nella sua bellezza.
Devo fare i complimenti al presidente che invece ha simulato la gara completa anche di risalite pedalate il sabato mattina, ed è arrivato allo start della domenica già stanco, ma è riuscito comunque a completarla!
veniamo alla gara nel particolare
prologo cittadino del sabato: troppo simpatico e totalmente insolito. Si partiva da 19metri di quota nella cittadella storica e ti dovevi fiondare nei vicoli su ciottolato passando gradini e facendo il pelo ai muri per finire in spiaggia a pedalare su un telo steso sulla sabbia a pochi centimetri dalla battigia per poi rientrare e tagliare il traguardo. Tempo di discesa impiegato :1'15.7
Start della domenica: parto col numero 186 alle 10:47 ma prima sono stato intervistato sulla linea di partenza dallo speaker in quanto esordiente e di Roma (probabilmente eravamo gli unici). Pare che al nord non conoscano Pedalando, vi pare credibile? ;-) ). Prima risalita da fare in 75 minuti (9km per 500 metri didislivello circa), sono arrivato con 25 minuti di anticipo alla ps1 superando decine di atleti partiti prima di me, lì ho capito che decisamente non era una gran fondo.... e ho cominciato a preoccuparmi!
Prima prova speciale (Ca' Gianca): un tracciato freeride purissimo, pendente e con passaggi difficilissimi. La tensione mi ha fatto un brutto scherzo e sono caduto ad un tornantino stretto che mi ha messo in difficoltà , e lì ho avuto la prima percezione che sarebbe stata molto dura, perchè una frazione di secondo dopo vengo superato dall'atleta partito dopo di me ad una velocità mai vista. Concludo la prova con molta difficoltà , perchè mi si era incastrata la catena che non mi permetteva di rilanciare nei punti pedalati e con la paura di essere investito, visto che a malapena c'era lo spazio per una bici!

Tempo di discesa impiegato: 6'03.5
Seconda risalita di altri 310 metri didislivello per tornare in cima per fare la ps2, anche qui anticipo abissale rispetto agli altri concorrenti (ho cominciato pure a vedere gente che risaliva a piedi ed eravamo solo alla seconda risalita della giornata)
Seconda Prova Speciale (super Mimosa): e qui le cose si fanno interessanti, una discesa lunghissima, in parte nel bosco con molti pezzi di rilancio (avvantaggiatissimi quelli con il reggisella telescopico) e in parte in tornanti su rocce a picco sul mare fino al ritorno sul lungomare di Sestri per la fine del primo giro e il controllo orario. Qui ero più tranquillo e l'ho fatta con i miei tempi di discesa. Inutile dire che in una discesa così lunga sono stato raggiunto e superato da 4 o 5 fenomeni partiti dietro di me, uno di questi mi ha superato con un salto. Tempo impiegato: 12'44.7
Secondo start della giornata con seconda risalita lunga sulla stessa strada a tornanti della mattina (quindi altri 500 metri di dislivello ) e qui ho cominciato a vedere gente arrancare con la lingua di fuori, o andare a piedi. Tanto avevamo tutti un tempo massimo di risalita abissale, se lo potevano permettere. Per inciso quasi nessuno dei partecipanti montava la tripla davanto ormai, tutti la doppia e alcuni addirittura la singola con il tendi catena. Sono arrivato alla partenza della ps3 con tanto anticipo che mi potevo fare la doccia, avendone la possibilità .
Terza prova speciale (Loto): l'unica che non avevo provato e paradossalmente quella che ho fatto meglio, forse. Un single track freeride classico, di quelli che si trovano spesso anche dalle nostre parti. Tempo impiegato 3'57.2
Veloce risalita alla partenza della ps4, ormai dovevo fare lo slalom tra una massa di zombie che spingevano le biciclette e che di pedalare in salita non avevano alcuna intenzione, gli stessi zombie che poi nelle ps si trasformavano in belve assetate di adrenalina, credo)
Quarta prova speciale (Super S.Anna): mortale. No, davvero, mai fatta una roba del genere, e meno male che l'avevo provata venerdì. Dopo la prima parte pedalata nel bosco ci si infila in spaccati di roccia con muri improvvisi, budelli che non si capisce bene dove passare, salti, canaloni, tornanti a picco sul mare e chi più ne ha più ne metta. E sembrava non finire mai! Bellissima e adrenalinica. Inutile dire che sono stato superato anche qui da almeno altri 5 biker. Tempo impiegato: 11'53.0. Segue il piacevole ritorno sul lungomare al traguardo per l'ultimo controllo orario, felice, soddisfatto e totalmente scarico!


anche in questa gara ho gareggiato con il lutto al casco in onore di Paolo, penso sarebbe stato contento della nostra intraprendenza nel tentare nuove avventure ciclistiche
Più in là video, altre foto e soprattutto considerazioni tecniche sulle nuove bici da enduro.