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BDC 14 ottobre 2012 GF di Roma


roberto59 » 12 anni fa
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Granfondo Roma, positiva Lucia Asero

Si solleva l'ennesimo caso di doping. Ancora l'epo, positiva la vincitrice nel percorso medio


ROMA - Giorni cruciali per la Granfondo di Roma. Sscadranno oggi, a mezzanotte, i termini per la pre-iscrizione della prossima edizione mentre si solleva l'ennesimo caso di doping. Ancora l'epo, il prodotto dopante più noto, più vecchio e per conseguenza oggi più rintracciabile. Positiva Lucia Asero, 40 anni, architetto, siciliana di Giarre e tesserata per il Gs Città  di Misterbianco. è la vincitrice nel percorso medio (con sette minuti di vantaggio sulla seconda, la laziale Maria Adele Tuia) della prima Granfondo di Roma. Il fatto è clamoroso, perché bisogna essere quanto meno ingenui se ci si presenta a rischio nella Granfondo organizzata dal procuratore anti-doping della federazione ciclistica, l'avvocato Gianluca Santilli. La notizia nasce sul profilo Twitter del portale Cycling Pro e Lucia Asero, in risposta a un commento, sostiene: "Non ho da pentirmi di niente, prima di parlare ho cosa dire a chi mi chiamerà ...finitela di puntare il dito se non sapete...". Aspettiamo le controanalisi.

Che sono arrivate :
DRAMMA DEGLI AMATORI ITALIANI DOPATI
La notizia l’abbiamo data un mese fa, ma solo oggi è stata ufficializzata: la Procura Antidoping del Coni ha chiesto due anni di squalifica per Lucia Asero,vincitrice del percorso medio alla Gran Fondo Campagnolo Roma. Dopo la gara la Asero era stata controllata (pare si trattasse di un controllo mirato, ad personam) e trovata positiva all’eritropoietina ricombinante.
La notizie vera è però un’altra ed è molto più drammatica. Quello della signora Asero è il decimo caso in dodici mesi di positività  a ormoni peptidici (Epo, Darbopoietina, Cera…) di un ciclista non professionista in Italia. Per essere chiari: nessun altro sportivo italiano, a parte questi dieci ciclisti (età  30-55 anni), è stato trovato positivo a queste sostanze nello stesso periodo e nessun ciclista europeo ha fatto la stessa fine. Insomma, veramente una situazione da prima pagina.

Difficile trovare parole ma più che investigatori qui servirebbero sociologi e psicologi bravi, anche perché questi casi derivano da un numero limitato di controlli: quanti sono veramente gli amatori che si fanno di queste porcherie
Nessuno dei dopati parla, spiega, racconta. Ma perché lo fanno? Perché Lucia, che ha 42 anni, fa l’architetto e vive in Sicilia, si è fatta di eritropoietina? Sappiamo che la sua passione per il ciclismo amatoriale è relativamente fresca, che prima andava pianino poi di colpo molto forte e che addirittura a un certo punto ha cercato di mettere in piedi un team professionistico femminile dove avrebbe corso lei stessa. A quarant’anni? Ma perché?
E’ una lista infinita, un corridoio della vergogna, un cimitero di ambizioni fuori tempo e fuori luogo. E’ l’elenco – sempre più lungo – degli amatori del ciclismo beccati per doping “pesante” oppure sanzionati perché implicati in vicende giudiziarie legate al doping. Un elenco che si arricchisce giorno per giorno e – basta dare un’occhiata al sito del Coni per rendersene conto – che occupa il SETTANTA per cento dell’attività  di Ettore Torri e della sua Procura: sette dopati su dieci sono cicloturisti o cicloamatori. Lo leggi e pensi: ma perché diavolo questi tipi e queste tipe si sono comportati così? Chi sono e cosa passa per le loro teste?

Chi è Giuseppe Sorrenti Mazzocchi? Un carneade, un tipo (trentenne avvocato e maestro di snowboard) che due anni fa arrivò alle gran fondo dal nulla e vinse addirittura la Maratona Dles Dolomites, scalando il Giau in un tempo che nemmeno un professionista. L’hanno beccato lo scorso luglio in un controllo mirato dopo un’anonima gran fondo bellunese: si era fatto di Epo, l’hanno confermato analisi e contronalisi. Gli daranno due anni. Che ti passava per la testa Giuseppe?

Chi è Laura Coltella? Una signora ultraquarantenne di Ovada (Alessandria), immaginiamo con un lavoro e forse dei figli. All’ultima Gran Fondo Noberasco nelle sue urine hanno trovato: Fenmetrazina, Fendimetrazina, 19-Norandrosterone, 19-Noretiocolanolone, Amfetamina e Efedrina. Alè. Per lei due anni di squalifica. Cosa l’è saltato in mente Laura? Chi le ha consigliato un bibitone del genere?

Chi caspita è Ciro Amoruso, beccato per Epo (EPO!) nel trofeo CBC di Casoria, una garetta in circuito pomposamente ribattezzata “indicativa” per i Campionati Europei amatori? Sa cos’è l’Epo, Ciro? Sa che effetti può avere? Chi gliel’ha consigliata e venduta? E’ contento che il suo nome sia finito sui giornali per una vicenda del genere?

Chi è e cosa pensava Alberto Antonio Riboni, gentlemen “OVER” di Pavia, tesserato Acsi Udace, quindi super amatore da garette di provincia, quando gli ispettori antidoping gli hanno gentilmente chiesto di sottoporsi a un controllo mirato “out of competition” trovando nelle sue urine EPO? Per lui addirittura quattro anni di squalifica e pubblica gogna. Ne valeva la pena Alberto Antonio?

Chi è Martina Mormorunni e perché ha assunto Canrenone, Furosemide, Efedrina e Metilesanamina per disputare i Campionati Italiani su Pista Master dello scorso 28 luglio? Glielo chiediamo soprattutto per un motivo: Martina, valeva pena di beccare una proposta di squalifica di due anni per disputare una gara dove – come è successo a Dalmine, dove l’hanno incastrata – lei è l’unica partecipante? Le piace vincere facile? Quanto facile?

Chi sono questi operai, bidelli, architetti, liberi professionisti che si iniettano o ingoiano schifezze orrende per battere l’amico o il compagno di ufficio? Quando lo capiremo, sapremo dove si riforniscono e chi li consiglia e riusciremo a dissinescarli forse la cultura italiana antidoping avrà  fatto qualche passo in avanti.
anni addietro avevo sollevato il problema in (non contro) questo forum mediante un alter ego,
che fu messo alla gogna ... una occasione persa per riflettere con una dose non di epo, ma di
(in)sana (auto)ironia ... rischiai non solo le contumelie, ma verosimilmente anche le querele ...

mariuccio » 12 anni fa
il problema,secondo me, e' che questi tra due anni potranno gareggiare di nuovo.ma non sarebbe meglio un bell'uovo sbattuto??

olmetto » 12 anni fa
In effetti la più cosa triste è proprio lì, nella scelta che nasce dalla psiche (e non da esigenze agonistico/economico/lavorative come potrebbe essere per i professionisti)
In questi casi non si riesce nemmeno a capire perché codeste persone si gettano in cose "quando il gioco non vale" assolutamente "la candela".
Non si dovrebbero condannare alla squalifica sportiva: servirebbe la costrizione ad una cura psicologica.
riporto un 3d lanciato da glauco, aggiornabile per un ciclista (A.) ... ->Link Sito<-

PIRATA » 12 anni fa
Medaglia di Bronzo Sesterzio Romano, arrivata!!!!

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