un paio di commenti tecnici sui percorsi e sull'impegno fisico come richiesto da Claudio.
Mi sono fatto un c... così!!! :gaa:
a parte gli scherzi, è stata una avventura bella e impegnativa, ma che credo almeno i due terzi dei soci di Pedalando non avrebbero gradito. Il perchè è presto detto....almeno il 30% del percorso totale non è stato possibile farlo in sella, come avete potuto capire dalle foto e dal notevole dislivello in relazione al modesto chilometraggio. Viste le altitudini da raggiungere mi aspettavo di passare sui percorsi solitamente fatti dagli appassionati del trekking, e quindi ero preparato psicologicamente a spingere la bike per lunghi tratti se non proprio a portarla in spalla. E quando abbiamo potuto pedalare ci sono state anche delle lunghe salite su asfalto, come la salita al 20% da Certosa e i tantissimi tornanti fatti insieme ai motociclisti per arrivare a Passo Rombo. Se al tutto ci aggiungiamo uno zaino molto pesante per portare protezioni, tanto rifornimento e soprattutto giacche e windtex (in alta montagna il tempo cambia repentinamente e non si deve correre il rischio di essere colti di sorpresa dal freddo) vi lascio immaginare la fatica a cui ci siamo sottoposti. Un grande sforzo, quindi, ripagato da paesaggi stupendi e dalle fantomatiche discese sgarrupate che hanno messo a dura prova le nostre enduro. Finalmente ho potuto giustificare l'esborso esorbitante di un paio di mesi fa per la nuova Specialized, che mi ha permesso passaggi ultratecnici che prima sognavo solamente di riuscire a fare. Tanto di cappello a Matts che ha fatto il giro con una front, anche se credo si sia divertito la metà di noi. Comunque anche in discesa ci sono stati momenti in cui ce la siamo fatta a piedi, perchè c'erano tratti davvero impossibili o troppo pericolosi da fare in sella. E come spesso mi succede, riesco a passare incolume in punti molto difficili e a farmi male invece in modi stupidissimi, come quando il secondo giorno in discesa non ho visto una buca coperta dall'erba e sono rimbalzato sul manubrio facendomi molto male alle costole (tuttora se tossisco vedo le stelle). Sempre il secondo giorno, nella tappa più lunga, sono arrivato a destinazione allo stremo delle forze...non mi capitava da anni di ridurmi in quello stato, gambe che tremavano, pulsazioni accellerate, a cena passavo dal caldo al freddo e viceversa, ero talmente stanco da non riuscire a prendere sonno la notte. In parte ne ho risentito anche nella terza tappa, forse più in discesa che durante la salita al ghiacciaio (che ho fatto con mooolta calma), dove complice la caduta del giorno precedente, mi ci è voluto un pò per sciogliermi e andare giù con la stessa facilità del primo giorno.
Per concludere, è stata davvero una bella impresa che ricorderò a lungo, un giro che associerei più agli "epic ride" che ogni tanto il presidente "incornicia", piuttosto che ai giri di difficoltà 5-5 di Pedalando. Ora tocca solo rimediare un quadro di grosse dimensioni.... :cincin:
Vi lascio con le foto fatte a 3200 metri di domenica quando io e il presidente siamo andati su con la funivia a vedere gli impianti sciistici e a prendere un pò di sole.




