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DOMENICA 2 Settembre - Odolo - Campionati italiani Marathon MTB


succisa » 17 anni fa
Manca ormai veramente poco ai Campionati Italiani Marathon che si svolgeranno il 2 settembre ad Odolo in occasione della Conca d’Oro Bike, e gli organizzatori possono constatare con soddisfazione che un importante obiettivo è in procinto di essere raggiunto: non manca, infatti, che una manciata d’iscrizioni per arrivare alla fatidica quota 1.000, e se si considera che sarà  possibile iscriversi fino a domani senza alcun sovrapprezzo, si capisce quanto il traguardo sia ormai alla portata per il Gs Odolese.

A conferma del valore tecnico d’assoluto rilievo della competizione, il Commissario Tecnico Hubert Pallhuber porterà  ad Odolo tutta la nazionale azzurra Cross country per il collegiale in vista dei mondiali di Fort William. Unici esclusi gli atleti scelti per la staffetta, che già  si trovano in Scozia, fra i quali Jader Zoli.

Presenti invece tutti gli altri, fra i quali quello che appare l’uomo da battere, Massimo De Bertolis che qui alla Conca d’Oro ha già  vinto due volte, nel 2003 e nel 2004, anche se ha saltato l’ultima edizione della manifestazione.

A dargli filo da torcere i soliti noti, con un posto privilegiato che spetta sicuramente a Marzio Deho, fresco di vittoria alla South Garda Bike, anche lui due volte vincitore ad Odolo (2002 e 2006) e autore di svariati piazzamenti.

Ci sarà , ovviamente, a difendere il proprio titolo anche il campione italiano in carica Gilberto Simoni, che ha provato più volte il percorso di gara e non nasconde le sue velleità  di bissare il Tricolore.

Ricordiamo che sabato 1 settembre, alle 14,30 ci sarà  la Junior Bike, la festa dedicata ai ragazzi dai 4 ai 14 anni con premi e gadget per tutti.

L’appuntamento con l’Italiano Marathon è, dunque, domenica 2 settembre alle ore 10.00 presso il Palazzetto dello Sport di Odolo. Verifica tessere: presso il Palazzetto dello Sport a Odolo sabato 1 settembre dalle ore 16.00 alle 18.00 e domenica 2 dalle ore 7.30 alle 9.30.

Due i percorsi previsti:
Marathon valido per il Tricolore: 80 km, dislivello complessivo 2600 metri
Classic: 38 km, dislivello complessivo 1300 metri

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Iscritti di Pedalando : 1- Succisa
nessun altro?
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succisa » 17 anni fa
Campionato Italiano Marathon 2007: Vince l’esperienza di Massimo De Bertolis sulla tattica di Gilberto Simoni

Iscritti totali: 970
Gara Marathon Campionato Italiano km 80 iscritti 720 di cui 39 donne
Gara Classic km 38 iscritti 250 di cui donne
Partenza ore 10.00
Società  organizzatrice:
Condizioni meteo: nuvoloso


La Conca d’Oro della Vallesabbia, ha ospitato il quinto Campionato Italiano Marathon, preludio al mondiale che si svolgerà  nei prossimi giorni a Fort William. Mancavano, infatti, alcuni atleti che prendevano parte alla staffetta italiana come il Campione Italiano Jader Zoli, Andrea Tiberi ed Eva Lechner. Tutti gli altri azzurri partiranno direttamente da Odolo, domani, con il Commissario Tecnico della nazionale Hubert Pallhuber.
Un campionato Italiano dall’elevato spessore qualitativo dove ha vinto la tecnica e l’esperienza in mountain bike a scapito della tattica e preparazione del professionismo. Una gara di cuore e gambe che ha condotto Massimo De Bertolis, dopo la sfortuna al mondiale di Verviers e la caduta all’Italiano dello scorso anno a Folgaria, a riprendersi quella stessa maglia conquistata nel 2004 a Livigno.

La gara parte dagli impianti sportivi di Odolo in leggera discesa per circa tre chilometri per poi inerpicarsi per sette chilometri fino alla località  Chiese. Parte subito in testa Tony Longo che imprime un ritmo molto sostenuto alla gara. Sulla prima salita si forma un gruppetto dei 10 migliori corridori a far l’andatura. A Bione, 18 km di gara, transita un sestetto formato da Pallhuber, Simoni, Cattaneo, Bianchi, Pirazzoli e Longo, leggermente staccato Massimo De Bertolis. Lungo la salita che porta ad Agnosine, troviamo in testa il corridore della Scott Ramon Bianchi seguito da Cattaneo, De Bertolis, Tony Longo e, staccato di una sessantina di metri, il campione in carica Gilberto Simoni. In località  Odolo (38 km di gara) dove si dividono i due percorsi, è sempre lo stesso gruppetto a condurre la gara: De Bertolis, Cattaneo, Bianchi, Pirazzoli, Pallhuber, Simoni e Milan, segue, ad un minuto, un terzetto condotto dall’atleta trentino Martino Fruet. Nella gara femminile, come da copione, Annabella Stropparo passa subito in testa alla corsa e rimane sempre al comando. La segue, distaccata, Elena Gaddoni. Gara molto tattica quella del Marathon con Gilberto Simoni molto attento a non sprecare energie per sferrare l’attacco finale. Sfortunato il portacolori dell’Olympia Marzio Deho, che fora subito sul prima giro del percorso.
Poco dopo l’inizio del secondo giro previsto per il Marathon, in località  Chiese, transita De Bertolis con Cattaneo, Simoni e Pirazzoli, staccato di un minuto circa, Ramon Bianchi. Nel frattempo ci sono i primi arrivi della gara Classic con Erik Paccagnella della Full Dynamix a tagliare il traguardo per primo.
Quando mancano circa una ventina di chilometri alla fine della gara Marathon, in testa transita un terzetto composto da De Bertolis, Cattaneo e Gilberto Simoni, leggermente staccato Mirco Pirazzoli. Perdono contatto Ramon Bianchi e Johann Pallhuber quest’ultimo, in procinto di partire per i mondiali, probabilmente non ha voluto forzare. Sulla salita di Bione, Simoni sferra il primo attacco e guadagna 100 metri sul corridore trentino della Full Dynamix e su uno straordinario Johnny Cattaneo. Lungo la discesa, però, che porta ad Agnosine il terzetto si ricompatta. Da Agnosine al Bertone, l’ultima salita della giornata, Simoni scatta ancora e guadagna 150 metri ma, appena inizia la discesa, il terzetto si ricompatta nuovamente. Nella gara femminile, sempre Annabella Stropparo al comando.
Quando mancano circa 3/4 km alla fine della gara rimangono da soli Gilberto Simoni e Massimo De Bertolis che approfitta della sua maggior esperienza per attaccare Simoni sugli ultimi tratti tecnici e vincendo meritatamente la quinta edizione dell’Italiano Marathon. Johnny Cattaneo, chiude dopo una gara straordinaria, in terza posizione. Annabella Stropparo riconquista per la seconda volta la maglia Tricolore dell’Italiano Marathon dopo qualche mese dal Tricolore Cross country. Seconda Elena Gaddoni

Classifica Campionato Marathon maschile assoluta
1° Massimo De Bertolis (Full Dynamix) 03.22.17
2° Gilberto Simoni (Saunier Duval) 03.22.36
3° Johnny Cattaneo (Bicimania Lissone) 03.24.06
4° Mirko Pirazzoli (Progress Frm) 03.25.33
5° Johann Pallhuber (Mapei Merida) 03.30.20
6° Ramon Bianchi (Scott Racing Team) 03.31.12
7° Mirco Balducci (Mercedes Benz Selle Italia) 03.32.51
8° Dario Acquaroli (Sintesi Corse) 03.33.37
9° Marzio Deho (Gs Cicli Olympia) 03.33.37
10° Mike Felderer (Mapei Merida) 03.33.38

Classifica Campionato Marathon femminile assoluta
1a Annabella Stropparo (Scott racing Team) 04.06.37
2a Elena Gaddoni (Progress Frm) 04.10.35
3a Alexandra Hober (L’Arcobaleno Carraro Team) 04.11.43
4a Roberta Gasparini (Top Race Team) 04.14.25
5a Michela Benzoni (Bicimania Lissone) 04.21.42

Classifica gara Classic maschile assoluta
1° Erik Paccagnella (Full Dynamix) 01.48.14
2° Mauro Simion (Mtb Biga) 01.49.50
3° Alessandro trenti (Mtb Agnosine) 01.49.53
4° Ivan Zanni (Team Caiolagomme) 01.52.42
5° Luigi Destro (Bike Team Bruciati) 01.52.51

Classifica gara Classic femminile assoluta
1a Debora Piana (Asd Dolomiten) 02.10.11
2a Martina Giovanniello (Gp Race Team) 02.21.14
3a Federica Piccoli (Team Todesco) 02.24.43
4a Valentina Donà  02.26.53
5a Ornella Fornara (Bycicle Team) 02.34.14




44x11 » 17 anni fa
e a te come è andata? i fenomeni lasciamoli stare.......parlaci da atleta!! un'abbraccio

succisa » 17 anni fa


e a te come è andata? i fenomeni lasciamoli stare.......parlaci da atleta!! un'abbraccio

44x11

Sto finendo il pezzo delle sensazioni, poi lo posto qui sotto.

Cmq questi i risultati di qualcuno che conoscete:

Casini Fabio 4h 11min, pos ass 98, pos cat (M3) 11
Durastanti Marco (44x11) 5h 01 min, pos. ass 237, pos. cat (M3) 43
Di Lorenzo Sabrina 5h 08 min, pos ass261, pos cat (Donne U23) 1
Antiga Paolo (Succisa) 5h 51min, pos. ass 342, pos. cat (M4) 41
D'Eliso Annalisa ho effettuato percorso escursionistico

succisa » 17 anni fa
Se avete 10 minuti del Vs. tempo da perdere.....


SCALA REALE DI CAMPIONATI ITALIANI MARATHON MTB

Non so giocare a Poker ma il regolamento del punteggio lo conosco abbastanza bene, quindi eccomi di nuovo, a distanza di una anno, a provare l’impresa di completare la magnifica Scale Reale di Campionati Italiani Marathon Mtb. Impresa non facile per un bikers con un allenamento medio che esce un paio di volte a settimana, ma leggevo su una rivista di settore che dove non si arriva con le gambe….si arriva con la mente. L’articolo era scritto da un giornalista autorevole, Paolo Alberati e parlava di “mental training”, speriamo che funzioni anche con me in questa ardua prova.
I grafici di Mimmoginko non mi danno nelle stessa forma di luglio quando ho affrontato la Maratona delle Dolomiti e la Dolomiti Superbike, in effetti nelle ultime due settimane mi sono allenato pochissimo, un po’ perché ho dovuto fare dei lavori di manovalanza a casa, un po’ perché mi e’ venuto un problema al soprasella che non mi ha permesso di pedalare. Ho provato a chiedere alla FCI se spostavano la data dei Campionati Italiani ma non c’e’ stato nulla da fare, quindi eccomi schierato in griglia di partenza per il percorso marathon. Non mi piace il fatto che il percorso preveda due giri dello stesso tracciato, perchè significa che dopo aver effettuato il primo giro di 40 km e 1300 di dislivello passeremo a circa 200 m dallo striscione d’arrivo e dovremmo rifare un altro circuito per completare la gara. Dovrò lavorare parecchio di “mental training” per non cadere nella tentazione di fermarmi dopo la prima tornata di fatica.
La partenza è blanda, tutti i bikers sembra abbiano il sacro timore della distanza e del dislivello, 6 salite e 6 discese questo in sintesi estrema il percorso.
La prima salita e’ praticamente tutta asfaltata e cementata, a 300 dal GPM mi raggiungono i primi due battistrada del percorso Classic (1 solo giro) che sono partiti 15 minuti dopo di noi. Iniziata la discesa sono subito incalzato da un gruppetto d’inseguitori, urlano strada ma siamo in un single track e non c’e’ spazio sufficiente per farli passare in sicurezza. Di fermarmi non se ne parla nemmeno, anche la mia e’ gara! Le bestemmie e le urla si odono per tutto il fondovalle, soprattutto perché abbiamo raggiunto un gruppo di bikers che addirittura scende dalla bici in alcuni passaggi più tecnici. La strada si allarga un po’ e i bikers veloci riescono a passare, mi accodo a loro così sfrutto la loro apertura di passaggio. Non avevo mai visto questo spettacolo in gara perché solitamente sono dietro al gruppo di testa, scendono senza né paure né timori, però pure io non sono da meno, riesco a tenere la loro scia per buona parte della discesa, poi nel tratto cementato la pendenza e la velocità  aumentano in modo esponenziale, quindi ritorno ad un’andatura più consona per me. Prime 2 difficoltà  delle 12 previste superate, affronto la seconda salita che conduce a Bione, anche questa per buona parte in asfalto con qualche tratto su sterrato. Ormai mi ha raggiunto il gruppo più importante del Classic, ansimano come bufali, hanno fatto “a tutta” la prima salita ed ora si giocano il tutto per tutto per guadagnare qualche buona posizione. Arrivati a Bione immagino che inizi la discesa ed invece c’e’ ancora spingere per circa 2 km un bel rapporto su una strada militare protetta da un misero guard-rail. Questo tratto mi impegna più del previsto probabilmente perché ormai ritenevo finita la salita una volta arrivati in cima al paese e non c’ è cosa peggiore nell’affrontare un impegno di non essere pronti mentalmente. Aveva proprio ragione Alberati! Con incredibile fatica arrivo al secondo GPM ed un’omino con un megafono mi avverte che tra poco c’e’ un tratto in discesa veramente pericoloso. Rallento l’andatura ma, a parte la pendenza, non mi sembra di ravvedere delle difficoltà  insormontabili e così anche altre 2 difficoltà  sono state superate, siamo a quota 4. Dopo l’assistenza tecnica inizia la salita del Bertone, avevo letto tante cose terribili su questa salita ma a parte due rampe micidiali di circa 200 m l’una al 20 % circa, tra l’altro in cemento, non mi è sembrato tutto questo spauracchio che si diceva. Siamo a 27 km dal via, ora restano 11 km di praticamente tutta discesa per completare il primo giro. Molto belli alcuni tratti tecnici in falsopiano e la discesa verso Odolo, arrivo così a superare le altre due difficoltà  del percorso e sono a quota 6. I 40 km ed i 1300 m di dislivello sono stati superati in 2 ore e 30 minuti a circa 15 km/h di media, sono molto soddisfatto di me. Arrivati a 200 m dal traguardo c’e’ la deviazione per il secondo giro, aumento l’andatura per non pensarci ma si sente benissimo la voce dello speaker e tutto l’allegro rumore del parterre. E’ inutile negarlo, la voglia di fermarmi c’e’, ora è il momento che deve funzionare più la testa delle gambe, non devo pensare che a pochi metri c’è la fine della fatica, gli amici, il pasta party, le bibite fresche, ecc ecc, devo solo pensare a centrare la mia Scala Reale.
Il giorno prima non sono riuscito a prepararmi gli abituali panini con stracchino e miele, fondamentali, per me, per poter affrontare una marathon così impegnativa. Ho assoluto bisogno di mangiare qualcosa che non siano le solite barrette oppure i gel, il mio corpo ha bisogno di qualcosa di solido. Purtroppo i ristori preparati dall’organizzazione dal punto di vista alimentare non sono impeccabili, praticamente c’e’ poco o nulla, quindi non mi rimane che pedalare e basta sperando che non insorga una crisi di fame. La prima salita del secondo giro è differente da quella della prima tornata, c’e’ un tratto in sterrato poi una lunga discesa in parte sterrata ed in parte asfaltata, infine si raccorda al primo km della prima salita. Le dure rampe cementate questa volta sono accusate dalle mie povere gambe, però c’e’ una buona notizia, dall’inizio del secondo giro non mi ha superato nessuno ed ho recuperato circa 10 posizioni. Arrivato al GPM mi tuffo nel single track in discesa ma ora e’ tutto molto diverso dal primo passaggio, stamane una calca di bikers che urlavano e imprecavano, ora tutto silenzio, quasi irreale. Le mie ruote scorrono veloci e silenziose proprio per non far sentire la loro presenza, c’e’ un mistico e quasi irreale contatto tra me, la bici ed il bosco. Non vorrei che finisse questa splendida discesa ma arrivo presto a superare l’ottava difficoltà  della gara. Attacco la successiva salita con la convinzione che quest’anno non sarò l’ultimo arrivato come lo scorso anno, però il mio corpo inizia decisamente ad accusare la fatica dei km fatti finora e soprattutto la crisi di fame inizia a farsi largo. Me ne accorgo perché dei semplici gesti ciclistici ora non sono naturali come al mattino, devo pensarci e poi farli, sintomo del poco ossigeno che arriva al cervello. Sulle asperità  di Bione, molti bikers vanno in crisi nera ed arrivati al ristoro ne vedo circa una decina fermi in attesa che ritornino loro le forze per l’ultima salita, il Bertone. Neanche a questo ristoro hanno dei panini ormai le mie energie sono al lumicino, sono stufo di mangiare barrette o gel, ho bisogno di qualcosa di solido, decido perciò di chiedere a degli spettatori, passando vicino la loro casa, se avessero un pezzo di pane da darmi. Gentilmente un signore manda il proprio figliolo dentro casa a prendermi una rosetta e da subito inizia ad andare meglio. Affronto la discesa con ritrovata lucidità , il tratto tecnico con i sassi viscidi mi impegna quasi come una salita. Non devi frenare Paolo, lascia scorrere la bici, lei sa dove deve andare, tu pensa solo a stargli attaccato sopra. Ed e’ proprio così, ci pensa lei a portarmi proprio sotto l’attacco della penultima difficoltà : il Bertone. Sono proprio curioso di vedere come l’ affronto ora che ho le forze al lumicino! Poco prima delle ultime rampe metto il rampichino ed inizio con ritmo lento, mi supera un biker ma poco dopo viene ricacciato a terra della pendenza della salita, non si scherza con il Bertone! Mi accovaccio un po’ sulla bici e vado proprio in pizzo al sellino per trovare il massimo attrito sulla ruota anteriore senza però perdere l’aderenza con il posteriore, 100, 50, 20 metri , ok la prima rampa e’ andata, rifiato un pochino ma non si ha il tempo di respirare che si è già  sull’altra rampa, 150, 100, 50 metri, vedo delle persone su in cima che mi aspettano, non posso cedere adesso, ogni giro di ruota in più che faccio ho la convinzione di riuscire a stare in sella, 20 metri, ok anche l’11a difficoltà  e’ superata, non rimane che la discesa finale di 10 km verso Odolo. Ricordo però che nel tratto finale c’e’ anche qualche leggera salitella, ma che vuoi che sia, spara tutto, ormai anche a piedi ci arrivi al traguardo!
Arrivo sul viale dove c’e’ il cartello 1 km all’arrivo, mi alzo sui pedali e spingo ancora, le gambe bruciano ma ormai e’ fatta, ho centrato la fantastica Scale Reale di Campionati Italiani Marathon MTB e se xxxxxxxxx vorrà  ci sarò anche il prossimo anno.
Per la cronaca ho chiuso con il tempo di 5h 51 min. finendo in 342° posizione assoluta e 41° di categoria M4.

Paolo Antiga
Gruppo MTB Pedalando Roma


lagavulin » 17 anni fa
l'unico commento che mi sento di fare è che la tua passione e determinazione devono essere d'esempio per noi tutti. Complimentisssssimi :ok

Pininfarina » 17 anni fa
wow! ho percorso con l'immaginazione la gara! bravo come boker e come giornalista sul campo!!

quentin » 17 anni fa
Ho letto il resoconto tutto d'un fiato.

Prima di rileggerlo ho però pensato di scrivere questo post per complimentarmi con te.

Bravo!

luposila » 17 anni fa
Certo che sei proprio bravissimo a trasmettere le tue sensazioni....
e un secondo bravo per aver realizzato questa scala degno di essere chiamata Reale...
Bravissimo Paolo... a presto

mimmogingko » 17 anni fa
Grande Paolo, hai ben esplicitato cos'è una gara per noi che non ci chiamiamo De Bertolis o Simoni: un continuo dialogo con il nostro alter ego, che continuamente ci sbeffeggia e prova a farci desistere dicendoci tanto non vincerai mai nulla e la ostinazione a dimostrargli che ce la possiamo fare, che abbiamo fatto tanto per arrivare in quel punto e che il metro successivo è sempre alla nostra portata. E la sensazione finale al traguardo, con lui che finalmente ci applaude e noi che invece riflettiamo e alla fine ne siamo certi: potevo fare meglio !!!

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