Vi anticipo la scheda dell'escursione
SABATO 17 GIUGNO 2006: MONTI SIMBRUINI – INTORNO AL MONTE AUTORE
Organizzazione: Filippo D’Alessandro (3478621154) e Stefano Ferri Ferretti (3332986226)
Punto di partenza dell’escursione: Campaegli (Cervara di Roma)
Appuntamento a Roma: Magazzini Metro (La Rustica) ore 7.45
Appuntamento a Campaegli: in tempo utile PER INIZIARE L’ESCURSIONE ALLE 9.45.
Come arrivare a Campaegli: Prendere l’A24; uscire a Vicovaro-Mandela; prendere la Tiburtina in direzione Avezzano; arrivati ad Arsoli seguire le indicazioni per Cervara di Roma; arrivati a Cervara proseguire per Campaegli; arrivati a Campaegli all’incrocio con un abbeveratoio girare a sx fino ad arrivare, dopo 200 mt., al luogo dell’appuntamento (da Roma Est calcolare 1 ora e 30 minuti di viaggio)
NOTE SINTETICHE SUL PERCORSO
Lunghezza: 36 km
Dislivello: 1000 mt
Durata prevista: 5 ore comprese le soste.
Pranzo al sacco: SI
- Sul percorso è presente un unico punto di approvvigionamento acqua per cui si consiglia di partire già riforniti a sufficienza.
- Il percorso è ciclabile al 90%: alterna carrarecce sterrate e su fondo erboso o pietroso a tratti in single track nei quali è piuttosto difficile rimanere in sella. Si raccomanda attenzione nel tratto in single track esposto dopo Sella delle Vedute nel quale si consiglia di scendere dalla MTB per evitare cadute nel vallone sottostante.
- Durante il giro ce la prenderemo comoda! L’obiettivo non è finire il giro nel minore tempo possibile ma finire il giro vedendo più cose possibili.
DESCRIZIONE STORICO-AMBIENTALE
Il percorso si svolge per intero all’interno del Parco Regionale dei Monti Simbruini, la più grande riserva naturale del Lazio, istituita nel 1983 ed estesa per 32.000 ettari ai confini fra Lazio ed Abruzzo. Il Parco si caratterizza per presentare luoghi di grande bellezza ambientale, con estese faggete, profondi valloni e numerosi pianori erbosi, ove abbondano fenomeni carsici. Proprio questi fenomeni determinano una notevole scarsità di sorgenti affioranti ed, in genere, della rete idrica superficiale, nonostante la zona sia una delle più piovose del Lazio. Proprio la piovosità della zona ha dato il nome alla catena montuosa che attraversiamo: pare che Simbruini, infatti, derivi dal latino “sub imbribus” che significa “sotto le piogge”.
Il percorso odierno, in particolare, si svolge attorno al Monte Autore (1855 mt.), da dove si può ammirare un interessante panorama sulle altre cime dell’Appennino centrale.
Degno di nota è il Santuario della SS. Trinità , posto alle falde del Colle della Tagliata, proprio sotto il Monte Autore. Ogni anno, la domenica successiva alla Pentecoste, una moltitudine di pellegrini provenienti da tutto il centro Italia si mette in marcia per raggiungerlo, una volta solo a piedi o a dorso di mulo ora anche in automobile.
La devozione per il santuario ebbe origine intorno all’anno 1000 quando l’invocazione che un contadino fece alla SS. Trinità fece sì che due buoi, che stavano precipitando dall’alto della rupe della Tagliata, fossero miracolosamente fermati nella loro caduta da due robusti rami che germogliarono prodigiosamente in quell’attimo dall’arida roccia. Di particolare interesse l’immagine, risalente al XII secolo, presente nella grotta che raffigura la Trinità .
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Si parte da Campaegli (km 0; mt. 1405) superando un abbeveratoio e prendendo la sterrata che porta verso Livata. All’imbocco di un pianoro si prende a sx (1,7; 1395) la sterrata che lo attraversa e che poi entra nella faggeta. Inizia la prima salita della giornata: si scollina a 1501 mt per poi scendere ignorando a dx la diramazione per Campo Buffone (4,0; 1491) e prendendo poi a dx la sterrata x Valle Maiura (4,6; 1456). La strada procede in leggera salita che poi si accentua e sbuca sulla strada che sale da Campo dell’Osso (7,7; 1577) sulla quale ci si immette a sx continuando a salire. La strada termina in località Sella delle Vedute (10,9; 1747) (da qui in 15 minuti a piedi si può raggiungere la cima del Monte Autore). A questo punto si prende l’evidente sentiero a mezza costa in alcuni tratti esposto: si consiglia quindi di scendere e di procedere per alcuni tratti a piedi.
Il sentierino entra poi nel bosco e comincia a scendere, giungendo prima alla Fonte degli Scifi (sulle carte IGM Fonte della Fossagliola) (11,6; 1687) unica fonte presente sul percorso, quindi al Passo del Procopio. A questo punto (12,1; 1586) si volge a sx e ci si inoltra nel Fosso dei Volatri: si continua in single track o per traccia libera in discesa e, dopo avere incontrato un segnale x Campo Staffi, si abbandona il vallone prendendo un sentiero poco visibile a dx (13,4; 1395) che, in saliscendi e costeggiando i cartelli che indicano “Divieto di caccia”, incrocia la strada che, dal rifugio Saifar, porta al Santuario della SS. Trinità (14,2; 1354). Si gira a sx in discesa e poi subito dopo a dx. sulla sterrata che attraversa tutto Campo della Pietra e scende poi al Fosso Fioio (16,8; 1300). Qui si gira a sx e si costeggia il fosso ormai secco per diversi chilometri fino ad arrivare, in prossimità di uno spiazzo erboso, al Vallone di Femmina Morta (22,5; 1214); si gira a sx e si prende la pista, prima erbosa poi sterrata, che risale molto ripidamente il vallone, incontrando al termine della salita un sterrata che si prende a dx (23,6; 1393) e che porta al vasto pianoro di Camposecco. Lo si attraversa per poi prendere a sx, prima di alcune roccette, una pista erbosa poco visibile (28,0; 1327) che porta al single track che attraversa a sx il valloncello di tre Confini fino ad incontrare nuovamente l’inizio della sterrata percorsa in mattinata e che portava a Valle Maiura (31,0; 1456). Da qui si segue il percorso già fatto all’andata e che porta dopo 4,6 km al punto di partenza.