succisa
Se a qualcuno piace leggere qualche "emozione grassa".........
succisa
Se a qualcuno piace leggere qualche "emozione grassa".........
Anche dopo tanti anni di gare mtb la paura è sempre tanta, ci sono una serie di cose che mi preoccupano alla partenza di questa gara di Collarmele: 1) l’ultima gara mtb da singolo l’ho fatta 2 mesi fa a Scanno e con simili condizioni di terreno ho fatto un “botto†da paura battendo violentemente la faccia a terra, 2) ho la testa che pensa ad altre cose quindi non ho una adeguata determinazione, 3) ho le gomme nuove che non ho potuto testare adeguatamente prima della gara quindi non so che reazione avranno sui sassosi sterrati di questa terra abruzzese. Insomma mi schiero al via di questa gara con tante paure, per fortuna in griglia incontro un sacco di amici che non rivedevo da tanto tempo e tra una battuta e l’altra il tempo scorre veloce e manco mi accorgo che hanno dato il via. Nel lungo tratto in pianura e leggera discesa mi superano praticamente tutti, davanti a me un nuvolone grigio di polvere, la testa continua a stare sintonizzata non sulla gara, praticamente sto facendo un’escursione, per fortuna dopo circa 3 km di questa sofferenza finalmente inizia la prima salita. Si capisce subito che non sarà uno scherzo raggiungere le pale eoliche, le pendenze si fanno subito sentire. La salita, la concentrazione per lo sforzo, mi fa entrare nel vivo della gara. I concorrenti sono tutti lì, incolonnati e sgranati come tante formichine, inizio a menare un bel rapporto e riacciuffo subito Trecciadoro (che come al solito è partita da schifo), poi nel tratto più duro anche Fabiot (che come al solito andava a piedi dato che aveva la doppia), gli urlo “ciao doppiettaâ€, e subito dopo aggancio anche Dea (anche lei a piedi in un tratto) e Lampo, mentre invece Michele39289 lo avviso “sto arrivando-arrivo-eccomi†ed arrivo alle pale con un bel vantaggio su tutti i pedalando. Ho superato moltissimi bikers in questa salita, ho ritrovato la concentrazione della gara ma ora devo testare l’affidabilità dei pneumatici appena montati, quindi affronto la discesa con molta prudenza Ma Michele è di quelle parti, conosce bene il percorso e le sue discese, imposta traiettorie migliori delle mie e mi raggiunge al termine della prima discesa. E’ motivato, lo vedo, gioca in casa e vuole arrivare sicuramente prima di me, ma il gioco dei Pedalando e’ anche questo, ci sta mettersi lealmente in gara tra di noi per potersi sfottere fino alla prossima occasione. Al rifornimento mi attardo un poco per riempire bene la borraccia, in questa gara dove non c’e’ un albero manco a pagarlo e con una caldo infernale è fondamentale averne a sufficienza e nella successiva salita Michele è a circa 1 minuto e mezzo, lo vedo nei tornanti pietrosi davanti a me. Nella successiva discesa lo vedo che sta fermo di fianco alla strada armeggiando sulla bici, ha bucato. Mi fermo per vedere se tutto ok, mi dice di si, quindi proseguo. La seconda salita ci porta all’altopiano di Baullo, un magnifico posto, me lo ricordo in tante escursioni di Pedalando quando si faceva il tour del Sirente. Aspetto la dura salita ed invece le pendenze non sono mai estreme e si sale dolcemente verso il gpm. Al solito, come altre volte mi capita in gara, iniziano a ronzarmi in testa mille pensieri e mi deconcentro sulla competizione, tant’e’ che mi raggiungono Dea e Lampo. Stanno facendo un forcing, fatico a stargli a ruota, decido di staccarmi, ma come? Ma perche? Provaci almeno …mi dico. Scalo un paio di rapporti e vedo che con facilità gli ritorno sotto. Decido di fare questo tratto con loro, nella speranza che la concentrazione (e la velocità ) non scenda sotto il minimo sindacabile come prima. Negli ultimi metri della salita guadagno un poco di vantaggio ed affronto l’impegnativa discesa davanti a loro. Lampo ci mette un battito di ciglia a raggiungermi, gli chiedo se vuole strada, mi dice di proseguire. Arriva ora il tratto più impegnativo tecnicamente, lo affronto con la dovuta attenzione, c’e’ un tratto esposto abbastanza pericoloso e vedo un gruppetto di bikers che scendono a piedi. Decido anche io di fare quei 2 metri a piedi e subito rimonto in bici, si poteva fare ma vedendo i bikers davanti che scendevano anche io ho preferito fare altrettanto, ci riproverò il prossimo anno…..Bellissima la discesa veloce in mezzo ai prati, però la confidenza con le gomme non è ancora al massimo, devo imparare a conoscere le loro reazioni, quindi decido di rallentare un poco. Altra salita, questa volta dicono corta, 1 km e mezzo, la fatica inizia a farsi sentire, soprattutto per un gruppo di bikers che si vedono superati a velocità doppia. Giù in fondo alla vallata c’e’ Collarmele, si intuisce che la prossima discesa sarà spettacolare ed infatti così e’ stata, a palla di fucile per circa 10 km, tocca fare attenzione però a guidare bene e non prendere qualche sasso che potrebbe squarciare il copertone e far finire così la gara anticipatamente. Scendo giù con determinazione ma senza mollare completamente i freni, preferisco non rischiare nulla. Ma non è ancora finita, piccolo strappo di altri 500 m e sprint finale sul vialone di Collarmele. Bellissima emozione e all’arrivo la “strana sensazione†che in 2h38m abbia già finito, beh una volta tanto non fa male sbrigarsi in così poco tempo.