Un enorme RDA... la mia nona randonneè, quella con il percorso a me più congeniale in quanto passista, eppure quella dove ho in assoluto sofferto di più...
Alla partenza tanti "abituè" delle lunghe distanze, ma anche tante facce nuove: gli amici del NE, Robyrider (in grande forma quest'anno!), addirittura il grande Pinin.
L'andata è stata una vera passeggiata, tante chiacchere, vento a favore ed in un attimo siamo arrivati a Terracina ad oltre 30 di media.
Anche l'inedito allungo fino a Sperlonga è passato veloce, bello il primo pezzo da Terracina, molto meno la superstrada.
Al momento di votare Itri si/Itri no non ho avuto dubbi, ho avuto il piacere di conoscere l'estate scorsa la bella panoramica per Itri e non vedevo l'ora di farla in bici, ma soprattutto dovevo provare la gamba in vista di impegni ben più seri, Capistrello in primis domenica prossima.
La foratura di Mauro è stata per me provvidenziale e mi ha dato quei 10 minuti di vantaggio che mi hanno permesso di arrivare ad Itri senza forzare, comunque raggiunto e superato da tutti i miei compagni. Il ritorno a Sperlonga è stato ben più duro anche se per fortuna breve (poco più di 200 mt di dislivello in salita) e mi ha purtroppo confermato sia che la forma è lontanissima, sia che il dolore alle ginocchia non è per niente passato, anzi ho avuto maggior dolore al ginocchio che fino a ieri non mi aveva dato problemi, forse maggiormente utilizzato per proteggere l'altro.
A Sperlonga il gps dava già oltre 120 km, ne rimanevano ancora 100 ed ero purtroppo consapevole del vento contrario che avremmo trovato al ritorno... per fortuna sapevo che era tutta pianura e la mia direttiva è diventata una sola: rimanere coperto!
Sapevo bene di dovermi nutrire di continuo ed infatti ho pian piano con regolarità spazzolato i 7 piccoli panini + 2 banane che mi ero portato ed ho poi aggiunto 2 crostatine ed un Maxi Kinder, oltre a più di 2 litri di the.
Eravamo in 6 gli "Itresi" ripartiti da Sperlonga, con me Astino, ZZ, Mauro e le 2 fantastiche fanciulle IronClaudia e Marina, ma ben presto il gruppo ha cominciato a crescere, man mano che raccoglievamo altri profughi, fino ad arrivare ad una trentina di unità ... e mentre il gruppo cresceva le mie forze diminuivano... le gambe risentivano degli allunghi e ancor più delle necessità di richiudere i buchi.
Terracina è passata veloce e la sosta al Circeo provvidenziale per rifare il pieno di cibo e bevande, ma il tratto dopo di lungomare, con forte vento contrario, è stato il più duro... il gruppo era ben folto, cercavo di stare sempre coperto, vedevo i compagni pedalandiani Astino, Mauro e ZZ che avevano preso il controllo del gruppo e tiravano praticamente solo loro, si permettevano anche il lusso di procedere in testa appaiati e mai sotto i 30 nonostante il vento contro (immensi!!!), anzi più di una volta hanno fatto il vuoto dietro di se e costretto il gruppo a riorganizzarsi per riprenderli... le mie forze diminuivano sempre più ed in un paio di occasioni non sono riuscito a chiudere i buchi ed ho dovuto attendere che qualcuno dietro lo facesse per me... ho tenuto duro, ma ho speso tantissimo... il gps mi dava ancora 28 di media dalla partenza...
La deviazione per Borgo Grappa è stata provvidenziale per rallentare il gruppo e rifiatare, ma mancavano ancora 50 km a Nettuno...
Ripreso il lungomare il gruppo si stava piano piano riorganizzando, quando Mauro ha finalmente realizzato che ogni tanto bisogna mangiare ed ha richiesto una sosta extra per rifocillarsi. La sosta a Foce Verde ci ha fatto perdere il grosso del gruppo, ma mi ha permesso di riprendere un po' di forze e soprattutto di incamminarmi per primo in compagnia delle 2 ragazze... mancavano ancora 30 km all'arrivo. Presto siamo stati affiancati da altri 2 o 3 profughi che avevano perso il grosso del gruppo e siamo riusciti a procedere a ritmo blando per oltre 5 km... mai sopra i 25, anzi in genere tra i 22 ed i 23... evvai!!!
Temevo il ritorno del trio e proprio quando vedevo concretizzarsi la mia speranza in una loro bella foratura, anche doppia, eccoli di nuovo lì... prima Astino poi Mauro quindi ZZ... dal cervello è partito l'impulso di oltrepassare la barriera dei 25 e seguirli, ma le gambe non ne hanno voluto minimamente sapere... per fortuna anche il trio ha realizzato che oramai il divertimento era finito, io sono entrato in una dimensione tutta mia in cui l'imperativo era uno solo: pedalare come meglio potevo (che oramai significava qualcosa intorno ai 20Km/h)... ho vagamente realizzato che Marina è rimasta un paio di volte indietro, prontamente raccolta da uno strepitoso Zio... poi ecco i 2 temuti muri... credo che fossero tra i 30 ed i 40 metri di dislivello l'uno, ma a me è sembrato di scalare prima il Pordoi e poi lo Zoncolan...
Gli ultimi km erano per fortuna di falsopiano in discesa e finalmente ecco l'agognato arrivo!!!
Alla fine il gps mi dava 223.9 km totali, mio record in una sola giornata, a 27.3 km/h di media, in poco più di 8 ore pedalate.
La giornata di ieri mi ha dato la certezza della mia pessima condizione e che quindi tentare Capistrello sarebbe pura follia... ma tante volte la follia fa anche parte del nostro modo di essere...
Beh, cominciamo intanto a vedere se trovo qualcuno disposto a farsela con tutta calma...