Scanno, ovvero sempre bei momenti passati in bici!
Ad iniziare da 5 anni fa, quando in sella alla mia Bianchi rigida a 21 rapporti affrontavo le rampe al 24% di Iovana, per poi passare all’anno dopo alla Bianchi front con Vbrake ad affrontare il temutissimo “pistoneâ€, all’esperienza di quest’anno della prima randonnee’ di Pedalando quando partiti da Anversa risaliamo le Gole del Sagittario, transitiamo nella piccola cittadina abruzzese svalicando a Passo Godi.
Ritorno dopo 4 anni a rifare la GF degli Stazzi, non sono solo come nella prima edizione (ho scoperto che c’era anche Marrone Stafano ma non segnato come Pedalando), ma insieme ad un’allegra combriccola di 14 elementi. Il gruppo ha reagito, come al solito, alla grandissima, risultiamo il gruppo più numeroso di fuori regione e pertanto, ci portiamo a casa un bel telaio mtb della Protek (simile a quello vinto da Quentin lo scorso anno).
Arrivati in albergo, scopriamo che fa piu’ caldo fuori che nelle stanze, pertanto fino a che il padrun Dante non accende il riscaldamento decido di starmene fuori ad assaporare il profumo della pineta che ci circonda. Presenti dal sabato: Pirata, Janto, Lobo, Succisa, Manzanilla, Marrone’s Brothers + Olmina e Carogna.
Il sabato sera ci concediamo un bel carico di carboidrati (che ci faranno sicuramente comodo il giorno dopo) al Ristorante La Porta dove si raccontano di gare passate e si pensa a quelle future. Non si parla altro che di bici, bellissimo. Strepitosa la panna cotta con le fragole (non si dovrebbe fare il giorno prima della gara, ma tanto per arrivare in 150a posizione o 149°, cambia poco). Breve passeggiatina nel centro storico, dove riusciamo a perderci per far vedere a Giulia dove sarebbe passata la gara il giorno dopo.
La mattina di domenica, la partenza alle 10 e’ una vera fischiata, si puo’ fare tutto con calma, dalla sveglia alla colazione, al riscaldamento, insomma tutto perfetto prima della partenza. Poi……la musica cambia immediatamente, le dure rampe al 24% di Iovana, sono esattamente come 5 anni fa con la rigida, non sono cambiate di una virgola. Pero’, il fondo reso compatto dalle piogge dei giorni precedenti, mi permette di riuscire a farle completamente in sella. Supero anche il simpaticissimo presidente di Scanno, Mario, e gli chiedo di certificare che ero riuscito a fare le rampe completamente in sella. Si arriva sulla strada asfaltata, purtroppo siamo solo in due e l’altro manco tira un metro, gli chiedo il cambio ma nulla, quello sta gia’ cotto. Cerco di non forzare perche’ so che sulla seconda salita avrò bisogno di tutte le mie energie. Supero il GPM e nella discesa sento un sibilo sinistro, schhhhh, cavoli ho bucato, ma dura poco, il liquido ha fatto il suo effetto, speriamo che tenga. Arrivo al secondo ristoro in compagnia del Presidente, tutti gli fanno un tifo da stadio, sembra di stare all’Olimpico, e lui non si risparmia, si tuffa sulla discesa delle Sorgenti del Tasso come un Kamikaze, il posteriore gli ondeggia come un’altalena, rischia di sfracagnarsi sulle pietre 7 od 8 volte, ma io non lo mollo, so che se lo seguo in questa discesa posso recuperare posizioni preziose. Superiamo una diecina di bikers, mi ci accosto e quando mi sente a fianco spinge sui pedali ancora di piu’, strepitoso. Ci immettiamo nel prato ad una velocita’ che sembriamo sparati da un cannone, non so come ma le gomme miracolosamente tengono in qualsiasi situazione. Secco tornate a dx, statapam, il Presidente, ormai allo stremo delle forze per questa massacrante discesa mi cade praticamente davanti, c’e’ anche un bikers tra di noi che cade a sua volta ed io non so come riesco a fare il tornante e a scavalcare entrambi i 2 bikers per terra. Dopo 100 m sul s.t. successivo un altro bikers mi cade davanti, anche lui stremato dalla fatica. Meglio stare un po calducci! Nel frattempo l’indomito Presidente mi ha gia’ raggiunto, arriviamo alla deviziaone dei percorsi Lungo/Breve e un capannello di gente gli grida di tutto, un tifo da Maracanà . Ma la salita di Collerotondo e’ una delle piu’ impegnative che abbia mai fatto, se hai la gamba, riesci a passarla qusi indenne, altrimenti, so’dolori. Fortunatamente hanno evitato un terrificante tratto al 35 % (nella prima edizione non si riusciva a salire a piedi!!) con 4 o 5 tornanti che permettono un piu comodo superamento. Sullo valico di Collerotondo mi sembra di stare nell’eden, tanto era la mancanza di ossigeno, tanta la fatica, poca la lucidita’, ma non bisogna distrasi un attimo perche’ ora viene la parte di piu’ difficile, la discesa dal Pistone. Nella prima edizione era facile, bisognava seguire le pendenze piu’ estreme, non potevi sbagliarti. Quasi tutti i concorrenti (ho le foto di prova) la fecero a piedi (compreso Folcarelli), gli unici a farla in sella furono i locali di Scanno, il sottoscritto e pochi altri. Ora invece, si passa in mezzo al bosco con dei passaggi tecnici che mettono a dura prova tutte le nostre conoscenze di freeride. In mezzo al bosco vedo una maglia di Pedalando, ma chi e’ ? mi domando, non puo’ essere! Davanti dovrei avere solo Lampo, e questo chi e’? Mah, tiro dritto e lo supero insieme ad una serie infinita di bikers che nel “Mare in tempesta†(la discesa nel bosco) procedevano molto cautelativamente. Sbucati nel piazzale della funivia, sapevo benissimo che le fatiche non erano finite, c’e’ ancora la salita di S. Egidio. Ma c’e’ un altro di Pedalando, e’ Bobo ( e m’informa che quello che ho superato prima era Verbaschi) ma avevano decisi di anticipare un pochino la partenza e procedere in tranquillita’. Bellissimo s.t. verso il Lago di Scanno, breve risalita, ciclabile, si arriva in città , ho davanti a me un gruppetto di 6 bikers, i muscoli urlano dal dolore, 400 m all’arrivo, sono li’ a pochi metri, mi alzo sui pedali e ne supero 4 arrivando a pochi metri dall’amico Amedeo di Scanno.
Sono sfinito (come nella prima edizione) ma estremamente soddisfatto di aver completato questa durissima gara, alla fine 40 km e 1400 m di dislivello.
E alla fine le belle notizie, siamo il gruppo piu’ numeroso e ci portiamo a casa un Telaio mtb della Protek. Le nostre “pantere†le hanno suonate a tutte quante: prima Trecciadoro (parimerito insieme ad Olmina, una nostra ex, passata a Tecnobike per motivi sentimentali) terza Manzanilla, strepitosa in discesa. Negli ultimi km, complice un errore di percorso di Trecciadoro ed Olmina, Manzanila balza in testa ma purtroppo, incorre in una foratura e viene ripresa dalle altre due bikers.
Un grandissimo complimento a tutti coloro che hanno completato la gara: Pirata, Janto, Lobo, Succisa, Manzanilla, Marrone’s Brothers, Trecciadoro, Lampo, Carlomagno, Zingaro, Vernaschi, e Bobo.