Solo un breve e sommario rendiconto :
Partenza prevista: ore 6.00 dal Circo Massimo.
Presenti alle ore 5,58: Janto, Max, Torpado, Cicciobike (un nuovo iscritto), Manzanilla, Pininfarina, Postino, Succisa. Il tempo tine, dopo 7 minuti arrivano i gualdesi (Notaio, Ferroviere e Pedalone), la truppa e' decisaa e motiva, si parte tutti in direzione Nord.
Questa volta non facciamo la ciclabile ma optiamo per il quasi deserto Lungotevere. Fa una certa impressione vedere il Lungotevere senza macchine e noi in bici mentre la citta' ancora sonnecchia.
Arrivati al Laghetto di TDQ, lontani dalle luci della città ci accorgiamo che e' ancora buio pesto e le luci servono eccome! Vediamo 2 lucine bianche all'orizzante , ma e' Mimmoginko, il primo di una serie di bikers che ha deciso di fare un tratto di percorso in compagnia.
Affrontiamo il tratto di Veio con determinazione, solo Giulietta e' un po' attardata ma arrivati alla Formellese ci ricompattiamo. Siamo quasi in anticpo sulla tabella di marcia, quindi ci prendiamo 5 minuti di sosta per mangiare un boccone. Fino ad ora il terreno e' compatto quindi no problems.
Affrontiamo ora la Valle del Sorbo, pero', a parte il passaggio nel fangoso cancello d'ingresso il resto e' piuttosto compatto e questo mi fa ben sperare.
In effetti sia le 2 discese e la salita vengono superate di "slancio" da tutti.
Ma .... al guado ... vedo lo stupore dei gualdesi e degli altri bikers quadno mi vedono dirigermi verso il torrente con velocita' costante.
Loro pensavano, fino all'ultimo che non ci passassi, che fosse uno scherzo, ed invece, quando mi hanno visto immergermi con la mtb, solo allora hanno realizzato che anche loro dovevano passarci, non era uno scherzo. Bhe' alla fine l'acqua era piu' bassa che nell aprova dei 160 km, quindi tutto sommato e' andata bene. Arrivati il tratto di 200 m da spingere a mano, questo porta via un po' di energie e dopo la salita prima dalla Valle del Baccano non scherza neppure. Suggerisco a Mimmoginko di allungare con Pedalone verso il Bar ed ordinare nel frattempo dei caffe, ma Mimmo non regge il ritmo cosi' scatto ad inseguire il gualdese (che s'e' fatto l'Otzaler mica una caccola), ma arriva prima di me ed ordina ( e paga) i caffe' per tutti.
Arriva per ultima Giulietta che e' praticamente alla frutta, dice che il caffe' non gli piace e vorrebbe un the. SI, pure i biscottini! Cammina senno' ti lasciamo qui. Almeno al bagno posso andarci? Replica Giulia. SI vabbe', sei una donna e quindi svantaggiata per queste cose, quindi pero' di sbrigarti.
Nel frattempo, due avvenenti amazzoni con dei bei pantaloncini attillati e delle ghette da cavallerizzo, convincono alcuni della truppa a valutare l'idea di cambiare sport. Non gli do tempo di ragionare sulla cosa e riparto in direzione del Poligono di Cesano. Arriviamo all'appuntamento previesto con 20 minuti di ritardo sulla tabella di marcia (9.50 anziche' 9.30). Ci aspettano Lagavulin, Robyrider, Marrone e Folder. Bene, il gruppo si ingrossa ma Giulia decide che per lei oggi 60 km erano sufficienti. Prende quindi il treno a Cesano e torna verso Roma. Le collinette del Poligono richiedono uno sforzo che non tutti sembrano contenti. Poco prima di Martignano, Pedalone si esibisce in un bidet dentro una larga pozza di fango, un po' come fanno i cinghiali quando si fanno il bagno.
Nel frattempo si sono aggiunti anche Morbido ed un suo amico. Anche quest'ultimo deve essere un bel tipino da competizione....
Gia' li ho visti che loro 2 con i gualdesi e lagavulin iniziavano a darsi battaglia.... Io guradavo e ridevo. Arrivati sul Lungolago, si aggiunge Pedalento (che era venuto da Ladispoli) e mentre eravamo fermi ci supera un ciclista. Pinin lo insegue subito ma si accorge che la gomma bucata non gli consente un rapido inseguimento. Arrivano i gualdesi pronti a cogliere tutte le sfide e reagiscono Mimmoginko, LAga, Mordibo ed il suo amico.
Subito la velocita' sale e hai voglia a dirgli di rallentare, arrivano al garnde bivio a spron battuto. Inizia ora la salita che porta al Malpasso, prima asfaltata, poi cementata quindi sterrata.
Una vera sofferenza, Pinin buca, gli altri accusano, max69 non ha lo smalto dei 100km, Janto non sente la gamba girare bene, insomma un vero calvario.
Mordibo ed il suo amico dettano il ritmo, conoscono la strada ma i gualdesi e laga non ci stanno, quindi giu' duro a menare sui pedali.
Mi affianco al Postino e gli chiedo come va, mi risponde con un segno della mano come per dire cosi' cosi, insomma risparmiava pure le parole per non sprecare energie. Svalichiamo al malpasso e il paesaggio che ammiriamo ci ripaga di tutte le fatiche. Solo chi va in mtb puo' capire quanto siano belli certi paesaggi e quanta fatica costa meritarli.
Arriviamo al campo di calcio di Trevignano ed incontriamo altri bikers che si stavano allenando, gli raccontiamo quello che stavamo facendo e scopriamo che qualcuno gia' lo sapeva. Cavoli siamo famosi! Ormai ci conoscono tutti.
Incontriamo anche fabiot con un suo amico che si allenava di nascosto per farsi trovare preparato alle nuove sfide del 2008.
Proseguiamo verso Oriolo, le notizie arrivano un po' alla rinfusa.
Ormai il gruppo e' spaccato in due tronconi: incursori e fanteria.
Dico a Mordibo di procedere verso oriolo, sbarra-sbarra. Lui capsice sa quali sono i punti sbarra-sbarra ed innesta la marcia. I gualdesi non se lo fanno dire 2 volte ed insieme al Laga iniziamo ad andare a tutta. Tra gli incursori e la fanteria ci siamo io, Pedalento Robyrider e Cicciobike. Addirittura il pedalone in fuga raggiunge un altro gruppo di Oriolo ed ingaggia con loro un'altro duello arrivando ad Oriolo 30 minuti prima di me. Ciccibike decise di provare come sono le cunette di Oriolo e ci finisce dentro di testa. Tutto bene si riprende. Ad Oriolo il gruppo si ricompatta. Sunbike ci aspetta ben rifornito di caffe, the, crostatine, ecc. ecc. C'e anche Immanuel che ci sta aspettando. Arriviamo all'appuntamento con circa 30 minuti di ritardo, le forature e gli smarrimenti ci hanno costretto a questo ritardo.
Janto e Marrone stanno ancora un po lontani e del Postino iniziano le notizie Ansa sul suo smarrimento.
Gonfio la ruota e sento un sibilo, CAVOLI, esce schiuma da tutte le parti.
PARTIAMO, PARTIAMO. Chiedo a Pedalentoi di aspettare Janto e Marrone e di guidarli a Ladispoli.
Il tempo si sta guastando, le prime gocce iniziano a bagnare i ns. kway.
cavoli mancano ancora 100 km a roma, mi viene male a pensarci.
Affrontiamo la macchia di Manziana che sembra la foresta di sherwood, bellissima, con qualche chiazza di fango qua' e la'.
Inizia a piovere piu' copiosamente meglio coprirsi. Mi metto una busta in testa (donde il soprannome Testa Imbustata), si mangiucchia qualcosa e si riparte. Ora e' veremente dura, acqua da sotto e da sopra e c'e' il tratto di fango terribile della castagneta. Sono quasi 2 km di duro trasferimento, alcuni tratti da 200m sono completamente invasi dal fango. Camminiamo con il fango alle caviglie, Torpado si esibisce in un doppio carpiato su una larga pozza e ci finisce dentro faccia in avanti, uno spettacolo dopo essermi rassicurato che non si fosse fatto nulla. La pioggia si fa sempre piu fitta e fredda, quello che non ci prendiamo dall'alto lo prendiamo dal basso. Stare in sella e' una scommessa. Folder si esibisce pure lui in carpiato (semplice pero'). Un tratto in mezzo al campi arati fa capire che non sara' uno scherzo sopravvire a certe fatiche. Ancora acqua, non ci da tregua. Un incontro con un gruppo di cani va aumentare la media di velocita'.
Ma.... il bello deve ancora venire.....l'APOTESI DI FANGO.
Un tratto di circa 200 m di fango rigato dai cingoli con la bici che faticava a procedere, poi il ponte d'assi (che non so come abbiamo fatto a non finire nel torrente sottostante), poi altri 300 m in salita con fango, poi 200 m a spinta.
Supero il Laga che mi guarda sconcertavo, la sua catena non ne voleva sapere di scivolare, era tutto bloccato.
Comunque si procede, una ripulita veloce e...Cicciobike deve cagare...cavoli....vabbe' lo aspettiamo, ca@@@ piove a dirotto. Pero' fa subito e dopo 3 minuti riprendiamo la marcia.
Arriamo a Castelguiliano e la truppa sente odor di mare. Procediamo spediti, Immanuel si diverte come un matto con la sua forca da 130. Su e giu' per quei saliscendi con acqua sotto e acqua sopra:insomma una figata!
Fora anche Folder, che si fa? Lo aspettiamo, speriamo che faccia presto. 2 minuti, un fast e ripartiamo a razzo verso la discese dell'Abatone.
Ci perdiamo il Pinin. L'acqua non si placa un attimo ed e' anche fredda. Pinin non arriva. Chiedo agli altri cosa vogliono fare, solo Torpado mi dice che vuole proseguire fino a Roma.
Vabbe' vado incontro al Pini mentri gli altri procedono verso Ladispoli.
Siamo tutti sfiniti. Incontro Pinin dopo 15 minuti che stavo sotto l'acqua a scrosci. Gli porgo un fazzoletto e si pulisce alla meno peggio gli occhi.
Riprendiamo verso Ladispoli anche noi.
Arriviamo a Ladispoli con le forze al lumicino verso le 16.
Che si fa ? Si prosegue? Solo Torpado vuole proseguire, ma visto il tempo, date le condizioni in cui eravamo, l'escursione non mi sembrava piu' in sicurezza e non mi sembrva il caso portarla a termine ad ogni costo.
Quindi a malincuore, dichiaro finita l'escursione a Ladispoli.
MARATHON DEGLI ESTRUSCHI,
TI RINGRAZIAMO PER AVERCI FATTO DIVERTIRE,
QUESTA VOLTA HAI VINTO TU,
CI RIVEDIAMO A META' GIUGNO PER UN'ALTRA SFIDA.