"Anzi no, a me no, non me lo fare!"
Questa frase ha pesantemente condizionato l'ultima parte dell'escursione.
Ma cominciamo dall'inizio.
In una fantozziana nebbia padana, del tutto ignota all'Argentario, i nostri eroi muovono i primi passi, anzi i primi pedali, per giungere puntuali all'appuntamento ad Albinia. I 5 prodi si involano verso Manciano quando ecco KK che decide subito di inaugurare una camera d'aria nuova di zecca con una bella foratura. Tra gonfia risgonfia arigonfia e cambia pompa, passa giusto quella mezz'oretta per permettere al sole di bucare la nebbia e darci quella meravigliosa giornata con cielo tersissimo che avremo fino a sera.
Il falsopiano in leggera salita è l'occasione giusta per provare il trenino ed i cambi, ma all'ennesimo cambio Ruotalibera tira un po' troppo ed a farne le spese è il povero Robyone che si trova già quasi a soglia ad inizio salita.
Le rampe sono toste e la salita lunga, ma il paesaggio comincia a sapere di Maremma. Manciano è presto raggiunta e giù in picchiata verso Pitigliano.
Dopo un po' di saliscendi ecco apparire improvvisamente la città del tufo con un meraviglioso colpo d'occhio che ci obbliga ad una sosta foto.
Una visita al centro paese è l'occasione giusta per il primo ristoro.
La foratura di KK ci ha fatto perdere un po' di tempo e decidiamo per un piccolo taglio di una decina di km per saltare Sorano e giungere subito alla bella Sovana dove ammiriamo il grazioso borghetto in mattoni rossi e scattiamo qualche altra foto.
Riprendiamo il cammino e subito ci attende l'impegnativa salita verso San Martino sul Flora. E' l'ora di pranzo e ci fermiamo ad un bar per un veloce spuntino. Supermario e Ruotalibera vanno di barrette e simili, mentre Robyone, KK e Curdo si concedono un panino... ma ecco la su citata frase di KK con cui decide all'ultimo di non prendere il panino ed andare anche lui di barrette... anche a Pitigliano non ha praticamente mangiato e un'ora dopo pagherà a caro prezzo questa decisione.
Si riprende la marcia e la discesa verso Montemerano è puro godimento con una verdissima campagna maremmana intorno a noi e bellissimi paesaggi, che da soli valgono il prezzo del biglietto!
Un po' di saliscendi ci fanno passare Saturnia e le sue terme e presto arriva l'ultima salita di 7 km verso Scansano. Il primo km è al 6%, ma poi prosegue con un tranquillo 4% che permette di ammirare il panorama rendendo piacevole la salita.
Ruotalibera e Supermario si involano subito e Robyone procede più tranquillo con KK e Curdo, entrambi un poco affaticati. Ai meno 2 dalla cima il ritmo è molto basso e decido di proseguire da solo, unendomi ai fuggitivi fermi ad inizio paese e con loro raggiungo un bar per una sosta bibita, subito raggiunti dal Curdo.
KK si fa attendere e ci raggiungerà solo 15 minuti dopo, bianco cadaverico, completamente privo di forze nella classica quanto improvvisa crisi di fame.
Si ferma a lungo al bar e tenta di riprendersi con dello zucchero, ma è ormai troppo tardi e il rientro diverrà per lui un calvario.
Mancano ancora 30 km ad Albinia, per fortuna tutta discesa e pianura.. KK è totalmente passivo, si lascia trasportare per tutta la discesa senza mai rilanciare, anche a bassissima velocità ... per noi è l'occasione giusta per goderci altri meravigliosi paesaggi.
A domanda risponde che sta bene, ma appena giunge la pianura, più di 20 all'ora non fa e tentare di tirarlo è del tutto inutile.
Km dopo km giungiamo finalmente ad Albinia in forte ritardo, salutiamo il cadavere e ci involiamo verso Porto Santo Stefano prima che ci colga il tramonto, stanchi ma molto soddisfatti.
Un grosso ringraziamento a tutti i compagni di viaggio per l'ennesima, bellissima avventura.
Alla fine 175 km con 2.000 mt di dislivello, ottimo allenamento!